Maura Camoirano

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Maura Camoirano

Questore della Camera dei deputati
Durata mandato15 maggio 1996 –
29 maggio 2001
PresidenteLuciano Violante

Deputata della Repubblica Italiana
Durata mandato23 aprile 1992 –
29 maggio 2001
LegislaturaXI, XII, XIII
Gruppo
parlamentare
PCI, Progressisti - Federativo, PDS/DS
CircoscrizioneXI: Genova
XII-XIII: Liguria
CollegioXIII: Savona
Incarichi parlamentari
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPCI (fino al 1991)
PDS (1991-1998)
DS (1998-2006)
Titolo di studioDiploma di maturità classica
ProfessioneImpiegata

Maura Camoirano (Cairo Montenotte, 18 aprile 1950Savona, 27 gennaio 2020) è stata una politica italiana, deputata alla Camera dal 1992 al 2001.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nata il 18 aprile 1950 a Cairo Montenotte, in provincia di Savona, dopo la militanza giovanile nel Partito Comunista Italiano (PCI), nelle cui file si candidò senza successo alle politiche del 1976[1], aderisce al suo scioglimento con la svolta della Bolognina di Achille Occhetto nel 1991, aderendo alla nascita del post-comunista Partito Democratico della Sinistra (PDS).

In occasione delle elezioni politiche del 1992 viene eletta alla Camera dei deputati, nella circoscrizione Genova-Imperia-La Spezia-Savona ricevendo 9.772 preferenze.[2]

Fu rieletta alle politiche del 1994, sempre nelle liste del PDS (circoscrizione Liguria)[3].

Alle politiche del 1996 si è ricandidata alla Camera dei deputati nel collegio uninominale di Savona, sostenuto dalla coalizione di centro-sinistra de L'Ulivo in quota PDS, dove viene rieletta deputata alla Camera con il 54,32% dei voti contro i candidati del Polo per le Libertà Enrico Mozzoni (33,84%) e della Lega Nord Guglielmo Giusti (11,85%).[4][5]

Nel periodo dal 15 maggio 1996 al 29 maggio 2001 ha ricoperto l'incarico di Questore presso l'Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati.[6]

Nel 1998 aderisce alla svolta in chiave moderna di Massimo D'Alema dal PDS ai Democratici di Sinistra (DS), per unificare il PDS con altre forze della sinistra italiana e "ammainare" definitivamente il simbolo falce e martello, in favore alla rosa della socialdemocrazia.

Terminò il mandato di parlamentare nel 2001.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Muore nella mattina del 27 gennaio 2020, all’ospedale San Paolo di Savona.[7][8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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