Massimo Quaini

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Massimo Quaini (Celle Ligure, 5 maggio 1941Genova, 21 novembre 2017) è stato un geografo italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Professore di geografia presso l'Università di Genova (e tra il 1990 e il 1996 presso quella di Bari), è considerato uno dei massimi esponenti[1] tra gli studiosi (in lingua italiana) delle idee marxiste nella storia della geografia.

In un suo libro del 1991 egli stesso descriveva come casuale l'inizio della sua carriera come geografo:

«Devo dire che sono arrivato alla geografia umana assolutamente per caso e non per vocazione, e neppure per formazione universitaria. Quando, all’inizio degli anni Sessanta, mi iscrissi all’Università, i miei ricordi scolastici mi parlavano di una materia troppo arida e noiosa, per poter imperniare sulla geografia un Piano di studi, dato che allora finalmente poteva essere costruito con una certa libertà. Iscritto al primo anno di Lettere a Torino, decisi, senza alcun successivo rimpianto, di tagliar corto con la geografia, sbarazzandomi rapidamente dell’unico esame obbligatorio col prof. Capello (che rimane l’unico mio esame di geografia, senza alcuna risonanza sulla mia formazione, anche perché in realtà si trattava di geografia fisica).[…] in una Torino così gobettiana – non posso dimenticare che la mia prima ricerca riguardò proprio Piero Gobetti – ebbi anche la mia formazione politica […] la mia tesi di laurea, sul dibattito intorno alla liberazione dei popoli coloniali [sic; per “colonizzati”] nell’ambito del movimento operaio internazionale fra Ottocento e Novecento, frutto di una mia libera scelta, risentiva senz’altro più dell’eredità culturale gobettiana e marxista, che dei canoni della ricerca accademica […] e Rosario Romeo, con il quale ebbi infatti un rapporto piuttosto conflittuale. Una volta laureato, non avevo prospettive ben definite: avrei, probabilmente, cercato di fare il ricercatore sul campo, con una certa propensione per l’inchiesta sociale sul campo, se non mi fosse stato offerto nel 1966 un posto di assistente di geografia presso il Magistero di Genova. Fu allora, che dovetti “inventarmi” geografo, per lavorare in un Istituto (diretto da Gaetano Ferro e frequentato tra gli altri da Eraldo Leardi e Adalberto Vallega) nel quale […] mi sentivo come un pesce fuor d’acqua. Ricordo ancora il Direttore, col suo fare sbrigativo, mi disse un giorno di lasciar perdere gli inutili approfondimenti sui testi di Lucien Febvre e di Fernand Braudel, e farmi piuttosto una solida formazione sul trattato di Geografia Generale di Roberto Almagià. Quanto ho odiato quel manuale indigesto, che rispecchiava quella visione piramidale, enciclopedica (ma tutto sommato: nozionistica) della geografia, che Lucio Gambi, già allievo proprio di Almagià, aveva cominciato a demolire a metà degli anni Cinquanta!»

Il suo lavoro più citato Marxismo e geografia, pubblicato nel 1974, è stato tradotto in olandese (1977), portoghese (1979), inglese (1982) e spagnolo (1985)[2].

Il suo lavoro seguente, La costruzione della Geografia umana, è stato pubblicato nel 1981 in lingua spagnola e nel 1992 nella traduzione portoghese.

La traduzione in inglese Geography and Marxism, del 1982, è stata effettuata dalla casa editrice: Quaini infatti conosceva bene solamente la lingua francese[3].

Dal 1978 Quaini è stato fondatore e redattore della rivista "Hérodote-Italia", che si ispirava alla rivista francese "Hérodote" fondata dal geografo Yves Lacoste.

Dopo numerosi interventi sulla storia delle esplorazioni geografiche nell'età di Colombo, assieme a Ilaria Luzzana Caraci e Francesco Surdich fu tra i fondatori del Centro Italiano per gli Studi Storico Geografici (CISGE), ricoprendo per anni il ruolo di coordinatore della sezione Storia della Geografia.

Dal 2003 Massimo Quaini è stato presidente dell'Associazione ambientalista Memorie&Progetti di Pieve Ligure con la quale ha fondato l'Osservatorio dei due Golfi Paradiso e del Tigullio.

Il suo contributo in inglese sulla storia della cartografia in Liguria, Piemonte e Sardegna nell'età moderna (Cartographic Activities in the Republic of Genoa, Corsica, and Sardinia during the Renaissance) è apparso nella famosa raccolta History of Cartography curata da Brian Harley e David Woodward.

Il volume sulla rappresentazione della Cina nelle carte di produzione europea (scritto insieme a Michele Castelnovi) è stato tradotto in inglese nel 2007 e in cinese nel 2015.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Marxismo e geografia. 1974. ISBN 978-0631128168
  • La costruzione della geografia umana. 1975. ISBN 978-8428104067
  • Dopo la geografia. 1978.
  • Tra geografia e storia: un itinerario nella geografia umana. 1992.
  • La mongolfiera di Humboldt: dialoghi sulla geografia, ovvero sul piacere di cercare sulla luna la scienza che non c'è. 2001. ISBN 978-8881031344
  • Cartographic Activities in the Republic of Genoa, Corsica, and Sardinia during the Renaissance, in The History of Cartography, a cura di David Woodward, volume III, Cartography in European Renaissance, Chicago, Chicago University Press, 2005.
  • L'ombra del paesaggio. L'orizzonte di un'utopia conviviale. 2006. ISBN 978-8881032303
  • Il mito di Atlante. Storia della cartografia occidentale in età moderna. 2006. ISBN 978-8895051024
  • Visioni del celeste impero: l'immagine della Cina nella cartografia occidentale. 2007. Co-Autor: Michele Castelnovi. ISBN 978-8895051031 (tradotto in inglese nel 2007; ed in cinese nel 2015).
  • Levanto nella Storia, I - Dall'archivio al territorio, Compagnia dei Librai, Genova, 1987
  • Levanto nella Storia, II - Il viaggio dello sguardo - Immagini da una collezione di cartoline, Compagnia dei Librai, Genova 1991
  • Levanto nella Storia, lll - Dal piccolo al grande mondo - I levantesi fuori di Levanto, Compagnia dei Librai, Genova, 1993

Interventi[modifica | modifica wikitesto]

  • La conoscenza del territorio ligure fra Medio evo ed età moderna. 1981. ISBN 978-8870580013
  • Carte e cartografi in Liguria. 1986. ISBN 978-8870582123
  • Liguria: porta europea del Mediterraneo. 1998. ISBN 978-8870586923
  • Una geografia per la storia dopo Lucio Gambi 2008 (numero monografico della rivista "Quaderni Storici"). ISBN 978-8815123473
  • Atkinson, David (2000): Geopolitical imaginations in modern Italy. In: Geopolitical Traditions: Critical Histories of Century of Political Thought, a cura di Klaus J. Dodds und David Atkinson, London (Routledge), 93–117: 107–108.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Addio a 76 anni a Massimo Quaini, geografo e ambientalista controcorrente, su Fanpage. URL consultato il 26 novembre 2019.
  2. ^ (ES) Massimo Quaini, Marxismo y geografía, traduzione di Elena de Grau Aznar, Oikos-Tau, S.A. Ediciones, 1985, ISBN 8428105707.
  3. ^ «Non conoscendo sufficientemente, come molti della sua generazione, l’inglese, attraverso le traduzioni francesi seguiva l’evoluzione del pensiero anglosassone. Di questa mediazione non soffriva.» Luisa Rossi, Massimo Quaini in memoriam, in Semestrale di Studi e Ricerche di Geografia, Roma, n. XXX, fasc. 1, gennaio-giugno 2018, p. 143

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]


Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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