Mario Giovanni Spotti

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Mario Giovanni Spotti
NascitaSan Benedetto Po, 7 agosto 1902
Morte17 luglio 1942
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaCavalleria
RepartoReggimento "Lancieri di Novara" (5º)
Anni di servizio1921-1942
GradoTenente di complemento
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Russia
BattagliePrima battaglia difensiva del Don
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Mario Giovanni Spotti (San Benedetto Po, 7 agosto 190217 luglio 1942) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a San Benedetto Po, provincia di Mantova, il 7 agosto 1902, figlio di Cesare.[2] Animoso giovane, nel 1919, all'età di sedici anni tentò di raggiungere Fiume per unirsi ai legionari di Gabriele D'Annunzio.[1] Riconsegnato alla famiglia, terminò gli studi conseguendo il diploma di ragioniere.[1] Nel novembre 1922 venne ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali di complemento dell'arma di cavalleria presso il Corpo d'armata di Milano, e nel luglio 1923 venne promosso sottotenente assegnato al Reggimento "Cavalleggeri di Saluzzo" (12º).[1] Congedatosi nel 1924 si trasferì a Torino dove si dedicò alla vita politica, raggiungendo un posto preminente nel campo cooperativistico.[1] Promosso tenente nel 1932, all'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, rinunziò all'esonero previsto in relazione alle importanti mansioni ricoperte e chiese ripetutamente di essere richiamato in servizio attivo.[1] Accolta la sua richiesta fu destinato al Reggimento "Lancieri di Novara" (5º), che raggiunse in Unione Sovietica nel luglio 1942 assumendo il comando del 2º Squadrone, in assenza dell'ufficiale titolare.[1] Cadde in combattimento a Jagodnyi, nel corso della prima battaglia difensiva del Don, il 22 agosto 1942 e fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Benché dispensato dal servizio militare, insistentemente chiedeva ed otteneva di essere destinato ad un reparto mobilitato. Attaccato e sul punto di essere travolto da forze soverchianti, si lanciava alla testa del suo squadrone alla carica, sgominando le prime schiere avversarie. Ferito, per rimanere in sella, si aggrappava al cavallo e continuava la lotta, dando, ai dipendenti esempio di sublime volontà ed eroismo. Caduto al suolo, col cavallo mortalmente colpito riusciva a risollevarsi. Circondato da elementi nemici, che gli imponevano di arrendersi, estratta la pistola, la baciava e ne scaricava il caricatore contro gli avversari. Poi, dopo aver un’ultima volta incitato il proprio squadrone, che ormai aveva respinto il nemico, cadeva colpito a morte inneggiando alla Patria. Q. 224,4 di Jagodnyi (Fronte russo), 22 agosto 1942.[3]»
— Decreto Luogotenenziale del 6 aprile 1946.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  2. ^ a b c Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 70.
  3. ^ Medaglia d'oro al valor militare Spotti, Mario Giovanni, su quirinale.it, Quirinale. URL consultato l'11 luglio 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 70.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]