Mario Broglio

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Autoritratto, 1934

Mario Broglio (Piacenza, 2 agosto 1891San Michele di Moriano, 22 dicembre 1948) è stato uno scrittore, pittore, scultore ed editore d'arte italiano.

Fondò e diresse la rivista Valori plastici dal 1918 al 1922, espressione dell'omonimo movimento artistico, che negli anni venti difese i valori formali dell'arte italiana del Tre-Quattrocento, a cui aderirono Carlo Carrà, Giorgio De Chirico, Alberto Savinio, Arturo Martini; inoltre diede vita alla collana Valori plastici, con sede a Roma, che diresse dal 1936 per Hoepli.

Insieme alla moglie Edita, dopo la fine della rivista, avviò l'importante casa editrice che pubblica opere fondamentali come il Piero della Francesca di Roberto Longhi e il Giotto di Carrà.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La moglie Edita

Studia all'Accademia di Belle Arti di Roma, e negli anni giovanili viaggia attraverso l'Europa compiendo varie esperienze letterarie e artistiche. Esordisce a Roma nell'ambito delle Secessioni; di questo periodo rimangono scarse testimonianze, che valgono a sottolineare ancor più la singolarità del distacco con le esperienze successive.

Tra il 1918 e il '23 fonda e dirige la rivista "Valori plastici" e organizza inoltre l'attività espositiva del gruppo in Germania e in Italia. Attraverso la rivista elabora un vasto programma di ridefinizione dei valori del passato, schierandosi in difesa della metafisica, fino allo studio dei quattrocentisti e dei "primitivi" italiani. Con Flaminio Martellotti e Vittorio E. Barbaroux è il creatore della collezione di "Valori plastici", che impone le opere di de Chirico, Carrà, Morandi, Martini.

Insieme alla moglie Edita Walterowna zur-Muehlen, dopo la fine della rivista, avvia l'importante casa editrice che pubblica opere fondamentali come il " Piero della Francesca" di Roberto Longhi e il "Giotto" di Carrà. La sua azione di uomo di cultura è sotto certi aspetti analoga a quella della sua pittura: volontà di ritorno all'ordine; apertura all'Europa (l'influsso avuto sulla nuova oggettività, ad esempio); saldi riferimenti al museo. Espone gruppi di opere alla II e III Quadriennale di Roma (1935 e '39); la XXV Biennale di Venezia gli dedica una mostra postuma, presentata da Carlo Carrà (1950).

Le sue opere manifestano una ricerca di levigata politezza della materia pittorica, fino alla scelta rigorosa degli oggetti per le nature morte, in cui si colgono riflessi delle analoghe esperienze condotte in pittura dalla moglie Edita, che, dotata di maggiori qualità pittoriche, interviene spesso nella realizzazione dei suoi dipinti.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • C. Carrà, Mario Broglio, in catalogo XXV Biennale, Venezia 1950;
  • P. Fossati, Valori plastici 1918-1922, Torino 1981;
  • M. Quesada, scheda in cat. Roma 1934, Modena 1986;
  • Catalogo della mostra scuola romana, a cura di M. Fagiolo, V. Rivosecchi, collaborazione F. Morelli, Milano 1988;
  • Realismo magico, catalogo della mostra, a cura di M. Fagiolo, V. Rivosecchi, appendice documentaria a cura di F. R. Morelli, Verona, Milano 1988-89.

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