Maria Antonelli (stilista)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Maria Antonelli (Siena, 1903Roma, 22 agosto 1969) è stata una stilista italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Maria Antonelli nasce a Siena e si trasferisce giovanissima a Roma dove comincia l'apprendistato presso la nota Sartoria Battilocchi[1].

Apre un suo atelier alla fine degli anni '30 annoverando tra le sue clienti famose attrici dell'epoca, quali Clara Calamai, Mariella Lotti e Alida Valli. Il 12 febbraio 1951 partecipa alla “First Italian High Fashion Show”, la storica sfilata di Villa Torrigiani a Firenze, organizzata da Giovanni Battista Giorgini che segna la data di inizio dell'alta moda italiana, e di nuovo nel luglio dello stesso anno[2] presso il "Grand Hotel" di Firenze.

Partecipa nel 1952, con Vincenzo Ferdinandi, Roberto Capucci, l'atelier Carosa, Giovannelli-Sciarra, Germana Marucelli, Polinober, la Sartoria Vanna, Jole Veneziani e sedici ditte di sportswear e boutique, alla prima storica sfilata presso la Sala Bianca di Palazzo Pitti a Firenze.[3] Una giovanissima Oriana Fallaci inviata dal settimanale Epoca ne raccontò la cronaca[4][5].

Sempre nello stesso anno fonda, insieme a Emilio Schuberth, Germana Marucelli, Vita Noberasco, Jole Veneziani e le Sorelle Fontana, il Comif, un comitato/sindacato che si occupava della promozione della nascente Alta Moda italiana.

Nel 1954 crea l'abito nuziale per l’attrice inglese Dawn Addams che si sposa a Roma con il principe Vittorio Massimo. La foto è pubblicata da tutti i giornali nazionali e internazionali[2].

Nel 1958 sperimenta una linea di prêt-à-porter, l’Antonelli Sport, che conquista i mercati d’oltreoceano.

Nel suo atelier hanno lavorato disegnatori del calibro di Mario Vigolo, Antonio Pascali, Lino Pelizzoni, Elio Costanzi, Chino Bert[6][7], Giulio Coltellacci, Corigliano PasqualePino Lancetti, André Laug e Silvano Malta.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Maria Antonelli muore a Roma nel 1969, anno in cui anche la sua sartoria chiude i battenti.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Battilocchi - Dizionario della moda Mame
  2. ^ a b c Maria Antonelli, su SAN - Portale degli Archivi della Moda del Novecento. URL consultato il 25 giugno 2019.
  3. ^ Modelli di Antonelli, Ferdinandi e Carosa presentati a Palazzo Pitti, Epoca n.200, Mondadori, 1952.
  4. ^ Epoca n.95/1952 (PDF), su petitesondes.net.
  5. ^ ref>Fallaci - Dizionario della moda Mame"</ref
  6. ^ Moda si è spento Chino Bert, lo stilista che diventò prete, su ilmessaggero.it, 20 Lug. 2012.
  7. ^ Art. redazionale, Albenga, morto Chino Bert lo "stilista di Dio", su ivg.it, 20 Lug.2012.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]