Marco Mathieu

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Marco Mathieu
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereHardcore punk
Post-hardcore
Periodo di attività musicale1981 – 1998
StrumentoBasso elettrico
EtichettaOssa Rotte Tapes, Disforia Tapes, Konkurrel, We Bite Records, Godhead.
GruppiNegazione

Marco Mathieu (Torino, 6 marzo 1964Torino, 24 dicembre 2021[1]) è stato un bassista, giornalista e critico musicale italiano noto anche per essere stato lo storico bassista dei Negazione. Ha svolto anche l'attività di scrittore, viaggiatore, sceneggiatore, documentarista[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Infanzia e studi[modifica | modifica wikitesto]

1983-1992: I Negazione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Negazione (gruppo musicale).

Nel 1983 Marco Mathieu fonda, assieme a Roberto "Tax" Farano, Orlando Furioso e Guido "Zazzo" Sassola la band hardcore punk chiamata Negazione, pubblicando nel 1984 la cassetta Mucchio selvaggio (Ossa Rotte Tapes / Disforia Tapes), uno split in condivisione con i Declino[3]. È dello stesso anno la partecipazione alla compilazione International P.E.A.C.E. Benefit Compilation curata da Dave Dictor dei MDC, inserendosi così nel circuito hardcore punk internazionale legato alla fanzine di San Francisco chiamata Maximumrocknroll, che mensilmente teneva una rubrica sulla scena italiana.

Sono questi gli anni in cui Marco Mathieu si lega alle scene dei centri sociali, luoghi privilegiati per questo tipo di produzioni, partecipando così al lavoro collettivo della band caratterizzato perlopiù dall'etica DIY, producendo dischi che divennero seminali nel punk rock e nell'alternative rock, non solo italiano: sono questi gli anni furiosi di Tutti pazzi (EP, autoprodotto 1984), Lo spirito continua (Konkurrel, 1986), ...nightmare (New Beginning Records, 1987), Little Dreamer (We Bite Records, 1988), Behind the Door (We Bite Records, 1989), Sempre in bilico (We Bite Records, 1989) e 100% (We Bite Records, 1990)[4]. Con i Negazione, Marco Mathieu partecipò a tour in tutta Europa e Stati Uniti, lasciando poi la band dopo lo scioglimento che seguì alla partecipazione del Monsters of Rock del settembre 1991.

Intanto, nel 1989 Mathieu aveva iniziato a scrivere di musica per il magazine Velvet diretto da Maurizio Bianchini e Federico Guglielmi[5] pubblicando nel numero di gennaio la recensione del primo omonimo EP dei Fugazi ed un'intervista a Lou Barlow dei Dinosaur Jr[6]. Ad inizio anni '90 collaborò anche con Blast![7] e nel 1992, poco prima della chiusura di Velvet, inizia a scrivere come collaboratore sulla neonata rivista Rumore[8]. Inizia così una fortunata carriera, che si muoverà tra giornalismo musicale, cronaca sportiva ed attualità.

1993-2011: La carriera di giornalista[modifica | modifica wikitesto]

Ad inizio anni '90 compie viaggi nei territori dell'ex Jugoslavia in guerra, per poi raccontare queste esperienze nel suo primo libro intitolato A che ora è la fine del mondo? (Edizioni Lindau, 1995)[5]. Tra il 1995 ed il 1996, Mathieu entrò nella band post-hardcore/noise rock chiamata Fluxus, con cui realizzò l'album Non esistere (Free DB'S, 1996), per poi abbandonare per sempre il palcoscenico e dedicarsi totalmente alla carriera giornalistica[1]. Fu questo il periodo in cui si trasferì a Milano per lavorare a GQ Italia come inviato speciale. Collabora con Tuttosport, linus e Gulliver[5], per poi passare alle redazioni di D - la Repubblica delle donne, Diario e Tutto Musica[1].

Nel 2001 TuttoMusica gli commissiona un reportage su Manu Chao, che Mathieu aveva già conosciuto a Milano in occasione di un concerto condiviso tra Mano Negra e Negazione, intervistandolo più volte negli anni successivi. Ne scaturì l'interesse per l'artista, che in quel periodo era divenuto un catalizzatore per tutto il movimento no-global, portando così Mathieu a seguirlo nel tour mondiale di Radio Bemba Sound System, per poi pubblicarne il resoconto nel libro In viaggio con Manu Chao. Giramundo Sound System (Feltrinelli, 2003)[9][10][5].

Nel 2008 esce per la Cairo editore il suo primo libro sul calcio intitolato Il portiere di riserva. Pali, traverse, facce e panchine. Con Torino (e il Toro) nel cuore.

2011-2017: Marco Mathieu a la Repubblica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2011 diventa vice-caporedattore della redazione romana di la Repubblica, lavorando alla Cronaca Nazionale, agli Esteri e allo Sport[1].

2017-2021: l'incidente e la tragica morte[modifica | modifica wikitesto]

Il 13 luglio del 2017, mentre era in motorino ad Ostia, ha un ictus da cui ne consegue, oltre all'incidente automobilistico, un coma vegetativo che durerà per gli anni successivi[1]. In seguito verrà trasferito nella sua Torino, dove morirà al presidio San Giacomo il 24 dicembre 2021[1].

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

EP[modifica | modifica wikitesto]

Cassette[modifica | modifica wikitesto]

Raccolte[modifica | modifica wikitesto]

Compilazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • 1983 - L'incubo continua (LP - Disforia Tapes) - con Kollettivo, Cracked Hirn, Obiezione, Hyxteria, Crash Box, Underage.
  • 1984 - International P.E.A.C.E. Benefit Compilation (2xLP, R Radical Records)
  • 1986 - Emma (2xLP, M.A. Draje Records)
  • 1989 - Untitled (Flexi, 7", S/Sided, We Bite Records)
  • 1995 - We Bite Records 100 (2xLP, We Bite Records)
  • 1995 - Hate / Love (2xCD, LoveHate80, SOA Records, Mele Marce Records)
  • 1995 - Network of Friends (2xLP, Social Bomb Records)
  • 1998 - Network of Friends Vol. 2 (2xLP, Plastic Bomb Records, Ataque Sonoro)

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 2008 - Prigionieri
  • 2014 - Socrates. Uno di noi

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Fabio Tonacci, È morto Marco Mathieu. La musica, i viaggi, il giornalismo a Repubblica e una risata piena che non sentiremo più, su repubblica.it, 24 dicembre 2021.
  2. ^ Redazione, Morto Marco Mathieu, giornalista ed ex bassista dei Negazione, su sentireascoltare.com, 25 dicembre 2021.
  3. ^ Piero Scaruffi, Negazione, su scaruffi.com, 1999.
  4. ^ Diego Nozza, Hardcore. Introduzione al punk italiano degli anni ottanta, Fano, Edizioni crac, 2011, ISBN 978-88-97389-02-6.
  5. ^ a b c d Marco Mathieu (intervista), su digilander.libero.it, 10 maggio 2003.
  6. ^ Eddy Cilia, Un uomo dai tanti talenti – Per (e di) Marco Mathieu, su venerato-maestro-oppure.com, 27 dicembre 2021.
  7. ^ Luca Frazzi, Edicola Rock. Riviste musicali italiane, collana Le guide pratiche di RUMORE, Torino, Homework edizioni, 2021.
  8. ^ Redazione, È morto Marco Mathieu, giornalista ed ex bassista dei Negazione, su rumoremag.com, 24 dicembre 2021.
  9. ^ Guido Michelone, 2014.
  10. ^ Daniele Paletta e Giordano Sangiorgi, 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A.A.V.V., I MEI vent'anni. Il Meeting delle Etichette indipendenti - 1994-2014, a cura di Daniele Paletta e Giordano Sangiorgi, Milano, Vololibero, 2015.
  • A.A.V.V., Enciclopedia del rock italiano, a cura di Cesare Rizzi, Milano, Arcana, 1993, ISBN 8879660225. pagg. 514
  • Marco Aspesi, Stefano Ceroni, Luca Collepiccolo e Teo Segale, Le guide pratiche di Rumore - Hardcore punk (1981 - 2001), Pavia, Apache Edizioni, 2001.
  • Silvio Bernelli, I ragazzi del Mucchio, Sironi editore, 2003.
  • Luca Frazzi, Le guide pratiche di Rumore - Punk italiano parte seconda. Hardcore, gli anni furiosi (1982-1990), Pavia, Apache Edizioni, 2003.
  • Guido Michelone, Musica e media. Suoni moderni e comunicazioni sociali, EDUCatt Università Cattolica, 2014.
  • Diego Nozza, Hardcore. Introduzione al punk italiano degli anni ottanta, Fano, Edizioni crac, 2011, ISBN 978-88-97389-02-6.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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