Marcel Lods

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Marcel Gabriel Lods (Parigi, 16 agosto 1891Parigi, 9 settembre 1978) è stato un architetto e urbanista francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Scuola di Suresnes

Personalità tra le più attive della cultura francese del XX secolo, aderente al razionalismo, che nel corso della lunga carriera lo ha portato a varie esperienze, innovazioni di grande importanza, ricerche e sperimentazioni dei processi di prefabbricazione,[1] assieme al collega Eugène Beaudoin,[2] progettando intorno al 1930 alcune delle opere più rigorose dell'architettura funzionalista francese.[3]

Già dal 1915 Lods si mise in evidenza per la progettazione di quartieri per uffici pubblici, grazie a pregevoli studi urbanistici e sociali.[2]

Negli anni trenta Lods si distinse per la 'Cité du Champ des Oiseaux' a Bagneux (1931-1932) e la 'Cité de La Muette' a Drancy (1932-1935),[1][3]edifici ripetibili modularmente, formati da case a quattro piani e da cinque torri a sedici, in telai in ferro e pannelli prefabbricati.[2]

Nel 1937 Lods ultimò assieme a Jean Prouvé un complesso a Clichy, e nel 1945 progettò con Le Corbusier i piani di ricostruzione di Saint-Gaudens, anche se non realizzati.[3]

Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Lods, non condivise la iniziative del governo, criticando la mancata opportunità della ricostruzione per sviluppare una vera e propria politica di sviluppo regionale, ispirata a Le Corbusier.[1]

Negli anni successivi, importante risultò la progettazione, assieme a J. Honegger e Beufé, del complesso di 'Marly-Les-Grandes-Terres' alla periferia di Parigi (1958-1960), basato su spazi verdi attrezzati circondati da case, attorno ad un unico centro adibito al tempo libero;[2] l'integrazione dei servizi e gli spazi verdi, lo fanno considerare un quartiere modello.[3]

Tra le altre sue opere, si possono menzionare, in collaborazione con altri, il palazzo per le Esposizioni (1933), la scuola di Suresnes (1935),[1] il quartiere della Grande Mare a Rouen (1960), il piano di Paris Parallèle (1960), la facoltà di scienze di Mulhouse (1962-1963) e il complesso dello ZUP (Zones à urbaniser par priorité, 1964-1965).[2][3]

Lods fu membro del Congresso internazionale di architettura moderna, collaborando alla stesura della Carta di Atene.[2][1]

Tra le sue frasi più significative si può menzionare:

«La costruzione di domani sarà nella fabbrica.[1]»

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • 1931-1935 Cité du Champ des Oiseaux a Bagneux (Hauts-de-Seine) : 848 appartamenti distribuiti in piccoli edifici. Primo set di alloggi prefabbricati francesi;
  • 1931-1934 Cité de la Muette à Drancy (Senna-Saint-Denis) in collaborazione con Eugène Beaudouin, Vladimir Bodiansky (ingegnere) e Jean Prouvé: considerato il primo grande complesso della Francia. Composto da 10 barre di 4 piani, 5 torri di 16 piani (distrutte) e un edificio di 4 piani a forma di U, che ha ospitato il campo di internamento;
  • 1934-1935 Scuola de plein air de Suresnes in collaborazione con Eugène Beaudouin;
  • 1936-1939 Casa du Peuple de Clichy in collaborazione con Eugène Beaudouin, Jean Prouvé e Vladimir Bodiansky: primo esempio di facciate continue pannelli prefabbricati;
  • 1937 Club-house dit club Roland Garros de l'aérodrome di Buc in Yvelines, smantellata nel 1940 dai tedeschi;
  • 1948-1955 ricostruzione Sotteville-lès-Rouen e la città di Elbeuf in Senna Marittima;
  • 1950-1953 villaggio del Quartier Generale Supremo delle Forze Alleate in Europa in Fontainebleau: 300 abitazioni, secondo il processo di prefabbricazione Camus per Personale della sede della NATO;
  • 1951 Chiesa Sainte-Croix di Sochaux;
  • 1954 Complesso du Château blanc (3000 unità) a Saint-Étienne-du-Rouvray (Senna Marittima).
  • 1954-1955 Sede territoriale di Associazione Emmaus a Charenton-le-Pont;
  • 1954-1955 Scuola comunale René-Caillé a Pont-l'Abbé-d'Arnoult;
  • 1956 Chiesa Sainte-Jeanne-d'Arc de la Pépinière a Belfort;
  • 1957-1959 Complesso Les grandes terres (1500 unità) a Marly-le-Roi (Yvelines);
  • 1958-1966 Architetto capo de la ZUP a Fontenay-sous-Bois (Valle della Marna): in collaborazione con Paul Depondt e H. Beauclair, 8 strutture di 18 piani con piastrelle e il centro commerciale (928 unità);
  • 1959-1962 Cité Salengro ou Gaston Roulaud a Drancy (803 unità): 2 edifici di 8 piani, uno su 10 piani, uno di 12 piani e 1 torre costruita in collaborazione André Malizard per OPHLM Drancy. Il set comprende anche un centro giovanile, un vivaio e negozi;
  • 1959-1969 Complesso di Beauval, a Meaux (8300 unità): al posto di un progetto "città radiosa", abortito da Le Corbusier;
  • 1966 Complesso de la Zone verte Sotteville-lès-Rouen.
  • 1966 Casa Commelin a Serbonnes in Yonne: casa costruita per l'ingegnere Jean Commelin;
  • 1967-1970 Cité Paul Éluard a Drancy: 2 bar 2 bar e una torre di 15 piani;
  • 1968-1970 Quartiere della Grande Mare a Rouen, oggi praticamente distrutto;
  • 1970 Casa des sciences de l'homme a Parigi;
  • 1970-1974 Residence La Perralière a Villeurbanne (Rodano (dipartimento)), ora è un residence per studenti;
  • 1974 Casa «La Mare» a Sérigny (Orne): villa privata di Marcel Lods, concentrato di tecniche di produzione utilizzate dall'architetto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f (FR) Lods Marcel, su universalis.fr. URL consultato l'8 dicembre 2018.
  2. ^ a b c d e f le muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 16.
  3. ^ a b c d e Marcel Lods, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'8 dicembre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Jean-Louis Cohen, Marcel Lods : la Carta d’Atene e Magonza, in Casabella, n. 567, Milano, 1990, pp. 50-51.
  • (FR) Hartmut Frank, Les Projets d'aménagement de Marcel Lods et Paul Schmitthenner pour Mayence (RFA), in Les Trois Reconstructions : 1919-1940-1945, n. 4, Parigi, Institut français d'architecture, 1983, pp. 21-26.
  • (FR) Iwan Strauwen e Pieter Uyttenhove, Hardy, Beaudouin, Lods et Mopin : les aléas d'un modèle constructif, L'Architecture d'Aujourd'hui, 2003.
  • Nicole Toutcheff, Marcel Lods : fotografie d’architetto, in Domus, n. 735, Milano, 1992, pp. 8-9.
  • (FR) Nicole Toutcheff, Dictionnaire de l'architecture du xxe siècle, Parigi, Hazan/Institut français d'architecture, 1996.
  • (FR) Nicole Toutcheff e Pieter Uyttenhove, Marcel Lods 1891-1978 : photographies d'architecte, Parigi, Centre Georges-Pompidou, 1991.
  • (FR) Pieter Uyttenhove, Marcel Lods (1891-1978). Action, architecture, histoire, Collection Art et Architecture, Parigi, Éditions Verdier, 2009.
  • (FR) Pieter Uyttenhove, Beaudouin et Lods. Carnets d'architectes, Parigi, Éditions du Patrimoine, 2012.
  • (FR) Pieter Uyttenhove, Marcel Lods (1891-1978), une architecture de l'action, EHESS, 1999.
  • (FR) Pieter Uyttenhove, Une architecture de l'action. Au-delà de l'œuvre de Marcel Lods (1891-1978), Versailles, eaV (Enseignement Architecture Ville), 2000.
  • (EN) David Whitham, Planning History, 1994.
  • (FR) Rémi Baudouï, La Cité de la Muette à Drancy : 1933-1945, in Banlieue rouge 1920-1960 : Années Thorez, années Gabin : archétype du populaire, banc d'essai des modernités, n. 18, Parigi, Autrement, 1992, p. 293.
  • (FR) Pieter Uyttenhove, Marcel Lods, in numéro spécial de L'Homme & l'Architecture, 1993, p. 34.
  • (EN) Pieter Uyttenhove, The Failure of Modernism: Illusions and Desillusions of Marcel Lods, in Tra guerra en pace. Società, cultura e architettura nel secondo dopoguerra, Milano, FrancoAngeli, 1998, pp. 231-241.

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