Mal Peet

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Malcolm Charles Peet (North Walsham, 5 ottobre 19472 marzo 2015) è stato uno scrittore e illustratore britannico specializzato in letteratura per ragazzi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 1947 a North Walsham[1], cresce nel North Norfolk e studia letteratura inglese e statunitense all'Università di Warwick[2].

Terminati gli studi si dedica a una moltitudine di lavori, dall'insegnante all'idraulico passando per l'operaio e l'infermiere nell'obitorio di un ospedale[3].

Sposatosi nel 1987 con Elspeth Graham, pubblica con la moglie un centinaio di piccoli libri destinati alle scuole prima di esordire nella narrativa young adult nel 1999, a 52 anni, con Cloud Tea Monkeys[4].

In seguito pubblica altri 9 romanzi per ragazzi e per adulti ottenendo la Carnegie Medal nel 2005 con Tamar[5].

Muore il 2 marzo 2015 dopo una breve malattia[6].

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Cloud Tea Monkeys (1999)
  • Il campione (Keeper, 2003), Casale Monferrato, Piemme, 2007 traduzione di Marco Scaldini ISBN 978-88-384-8208-3.
  • Tamar (2005)
  • The Penalty (2006)
  • Exposure (2008)
  • Cloud Tea Monkeys (2010)
  • Life: An Exploded Diagram (2011)
  • The Murdstone Trilogy (2014)
  • Beck (2016)
  • Il nostro albero (The Family Tree, 2018), Crema, Uovonero, 2019 traduzione di Sante Bandirali ISBN 978-88-96918-79-1.

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Breve biografia, bibliografia e citazioni, su goodreads.com. URL consultato il 12 agosto 2019.
  2. ^ (EN) Pagina dedicata all'autore, su literature.britishcouncil.org. URL consultato il 12 agosto 2019.
  3. ^ (EN) Martin Chilton, Mal Peet, writer, dies aged 67, su telegraph.co.uk, 3 marzo 2015. URL consultato il 12 agosto 2019.
  4. ^ (EN) Mal Peet, author - obituary, su telegraph.co.uk, 9 marzo 2015. URL consultato il 12 agosto 2019.
  5. ^ (EN) Albo d'oro, su goodreads.com. URL consultato il 12 agosto 2019.
  6. ^ (EN) Julia Eccleshare, Mal Peet obituary, su theguardian.com, 5 marzo 2015. URL consultato il 12 agosto 2019.
  7. ^ (EN) Albo d'oro, su branfordboaseaward.org.uk. URL consultato il 13 agosto 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN20802687 · ISNI (EN0000 0000 7691 0781 · Europeana agent/base/92775 · LCCN (ENn2005047296 · GND (DE13095635X · BNF (FRcb14555538w (data) · J9U (ENHE987007412071205171 · NDL (ENJA01044670 · WorldCat Identities (ENlccn-n2005047296