Luigi Rachel

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Luigi Rachel o anche Gigi Rachel (Cagliari, 26 gennaio 1879Cagliari, 3 maggio 1949) è stato un compositore italiano.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La famiglia di Rachel era di origine francese, il cui nome originale era Rachelle. Nipote di Giuseppe Rachel,[2] il suo padrino era Luigi Canepa. Luigi Rachel ha imparato a suonare il pianoforte, il violoncello, il violino e il flauto. Nell'esercito ha suonato nella banda dell'86º reggimento di fanteria. All'età di 24 anni si trasferì a Sfax e poi a Tunisi[3].

Luigi Rachel fu il primo musicista ad ispirarsi alla musica tradizionale sarda, che sviluppò nella sua forma originale[4]. È uno dei pochi musicisti che ha dato un impulso significativo alla ricerca e alla valorizzazione del patrimonio etnico e musicale dell'isola[5].

Rachel compose anche brani di ampio respiro sinfonico e si esibì nei maggiori teatri d'Europa, ottenendo riconoscimenti ovunque[senza fonte]. Dal 1903 al 1907 diresse il Teatro Comunale di Tunisi. Nel 1909 sposò Ottavia Secci. Tornato in Sardegna dopo anni di viaggi, aprì un negozio di strumenti musicali e si dedicò principalmente alla sua passione, la musica[3].

Nel 1931 vinse il concorso nazionale indetto dal Giornale della Domenica per la più bella canzone italiana (Canzone a stornello) al pari del musicista romano di origine sarda Ennio Porrino (1910-1959; Traccas). Ha composto opere per sei voci miste: Canzoni ‘e tracca, Tristu passirillanti, Coru t’hait bintu amore, Anninnia casteddaia, Canzone a ballu e Mutos nuorese. Compose anche opere per formazioni strumentali: Lo strazio di Cagliari (triste intermezzo per pianoforte), Confidenze alla luna (Notturno per violino, violoncello e pianoforte) e una Berceuse per pianoforte e violino. Ha inoltre composto opere sinfoniche: Suite sarda (preludio, canto, danza sarda), Il Golfo degli Angeli (poema orchestrale) e Sardegna (visione lirica sinfonica).

A lui è intitolata la Scuola Civica di Musica Luigi Rachele nell'ex convento dei cappuccini nel comune di Quartu Sant'Elena.[6]

Composizioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Opere per coro a sei voci miste: Canzoni ‘e tracca, Tristu passirillanti, Coru t’hait bintu amore, Anninnia casteddaia, Canzone a ballu, Mutos nuorese
  • Opere per formazioni strumentali: Lo strazio di Cagliari-Intermezzo triste per pianoforte, Confidenze alla luna- Notturno per violino, violoncello e pianoforte, Berceuse per pianoforte e violino
  • Opere sinfoniche: Suite sarda – Preludio, Canzone, Ballo sardo; Il Golfo degli Angeli – Poema orchestrale; Sardegna – Visione lirico sinfonica

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Monica Graceffa, p. 86.
  2. ^ Boghes e Sonos: n. 13 (MP3), su sardegnadigitallibrary.it, min. 6:12.
  3. ^ a b Un musicista tra due mondi Le celebrazioni a Cagliari per ricordare il compositore Luigi Rachel. Archiviato il 28 novembre 2021 in Internet Archive. La Nuova Sardegna, 18. Januar 2002.
  4. ^ Myriam Quaquero, p. 449.
  5. ^ Musiche di Dessy e Rachel per rivalutare gli autori sardi. L’Unione Sarda, 26 maggio 1990.
  6. ^ Scuola Civica di Musica Luigi Rachel - Quartu Sant'Elena, Cagliari, su scuolacivicarachel.it. URL consultato il 2 dicembre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Dessì e Raffaello Delogu, Lettere, 1936-1963, a cura di Monica Graceffa, Firenze, Firenze University Press, 2012, ISBN 9788866551584.
  • Myriam Quaquero (a cura di), Musiche e musicisti in Sardegna: Cappelle, teatri e istituzioni musicali tra Sette e Ottocento, C. Delfino, 2005, ISBN 978-8-871-38350-7.