Luigi Podda

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Luigi Podda (Orgosolo, 11 febbraio 1924Orgosolo, 15 febbraio 2009) è stato un contadino pastore di pecore, un eroico partigiano, un ergastolano, uno scrittore vincitore del Premio Viareggio..

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato ad Orgosolo da famiglia povera in una Sardegna ancora arcaica, primogenito di quattro figli e unico maschio[1], interrompe la sua istruzione scolastica alla seconda elementare per aiutare il padre Giovanni, dapprima come guardiano di pecore e poi facendo il contadino.[2][3]

Richiamato alle armi nel 1943 e inquadrato in un reparto di avieri del 39º Reggimento della Regia aeronautica, viene trasferito dapprima a Ciampino e successivamente a Perugia.[4] Da qui, dopo l'armistizio badogliano, assieme ad un gruppo di suoi commilitoni sardi fugge verso Civitavecchia nell'intento di trovare un imbarco per la Sardegna.[5] Viene però catturato dalle autorità fasciste nel corso di un rastrellamento ed è costretto, con i suoi commilitoni, all’arruolamento forzoso nel Battaglione volontari di Sardegna "Giovanni Maria Angioy" comandato da Bartolomeo Fronteddu e da Francesco Maria Barracu.[6][3].

Trasferito per addestramento a Opicina nei pressi di Trieste, nel gennaio del 1944 si dà ancora alla macchia trascinando con sé una cinquantina di compagni d’arme sardi con i quali avventurosamente si aggrega ai partigiani del Battaglione triestino d’assalto al comando di Riccardo Giacuzzo, operante oltre l’Isonzo.[7][8] Con essi il Podda, che frattanto ha assunto il nome di battaglia Corvo,[7]il 3 febbraio 1944 partecipa a una importante azione di sabotaggio nel campo di aviazione di Ronchi dei Legionari occupato dai nazisti.[9][3][10].

Arrestato da reparti tedeschi il 2 marzo 1945 è incarcerato a Gorizia e condannato alla fucilazione[11], ma viene liberato da una squadra di partigiani appartenenti ai GAP del Friuli e, dopo un lungo ed estenuante viaggio attraverso l’Italia semidistrutta dalla guerra, riesce a rientrare ad Orgosolo nel maggio del 1945.[12]

Nel settembre 1950 viene coinvolto da un confidente dei carabinieri in uno dei più sanguinosi fatti di sangue di quegli anni, la cosiddetta strage di Sa Ferula nella quale avevano perso la vita tre carabinieri viene arrestato.[13] A nulla valgono le sue proteste d’innocenza ed i molti testimoni a suo discarico. Luigi Podda, dopo un lungo processo, iniziato l'11 marzo 1953[14] e terminato il 22 novembre 1955[15], viene condannato all'ergastolo e resta in carcere per ventisei anni, sempre dichiarandosi estraneo ai fatti imputatigli.

Nel gennaio 1976 esce il suo volume autobiografico Dall'ergastolo scritto durante la lunga prigionia, che vince il Premio Viareggio di quello stesso anno.[16]

Frattanto da più parti si levano appelli che chiedono la sua scarcerazione,[17][18] sino a che il Presidente della Repubblica Giovanni Leone gli concede la grazia il 14 aprile 1976, ma non il diritto di rientrare in Sardegna per altri dieci anni[3][19] di cui tre con soggiorno obbligato da trascorrere a Porto Azzurro.[20]

Muore a Orgosolo il 15 febbraio 2009.[21]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Podda, Dall'ergastolo, Milano, La Pietra, 1976, p. 11.
  2. ^ Podda 1976, p. 12.
  3. ^ a b c d Luigi Podda, su Resistenzapp. URL consultato il 4 ottobre 2020.
  4. ^ Podda 1976, p. 30.
  5. ^ Podda 1976, pp. 36-38.
  6. ^ Podda 1976, pp. 43-44.
  7. ^ a b Podda 1976, p. 55.
  8. ^ Tonino Mulas, Antifascisti e partigiani sardi (PDF), su mulastonino.org, p. 37. URL consultato il 4 ottobre 2020.
  9. ^ Podda 1976, pp. 57-60.
  10. ^ Le imprese dei partigiani sardi, su Tre passi avanti, 20 aprile 2016. URL consultato il 3 ottobre 2020.
  11. ^ Podda 1976, p. 78.
  12. ^ Podda 1976, p. 83.
  13. ^ Graziano Pintori, Dall'ergastolo, in Il Manifesto sardo, 16 giugno 2014. URL consultato il 5 ottobre 2020.
  14. ^ Podda 1976, p. 121.
  15. ^ Podda 1976, p.136.
  16. ^ I Premi Viareggio 1976, in Corriere della Sera, Milano, 3 luglio 1976, p. 3. URL consultato il 4 ottobre 2020.
  17. ^ Un appello per l'ergastolano Luigi Podda, in Corriere della Sera, 3 aprile 1976, p. 3. URL consultato il 4 ottobre 2020.
  18. ^ Arturo Colombo, Il pastore nelle mani della giustizia, in Corriere della Sera, Milano, p. 3. URL consultato il 4 ottobre 2020.
  19. ^ Vladimiro Settimelli, Vuol tornare ad Orgosolo dov'è la sua libertà (PDF) [collegamento interrotto], in l'Unità, 22 aprile 1976, p. 5. URL consultato il 4 ottobre 2020.
  20. ^ A Luigi Podda tre anni di soggiorno obbligato (PDF), in l'Unità, 11 luglio 1976, p. 7. URL consultato il 4 ottobre 2020.
  21. ^ Necrologio di Luigi Podda [collegamento interrotto], in La nuova Sardegna, Sassari, 17 febbraio 2009. URL consultato il 4 ottobre 2020.

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Podda, Dall'ergastolo, La Pietra, Milano, 1976.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Riccardo Giacuzzo e Giacomo Scotti, Quelli della montagna - Storia del Battaglione Triestino d'Assalto, Centro di ricerche storiche di Rovigno, 1972.
  • Tonino Mulas, Antifascisti e partigiani sardi (PDF), Milano, 2005, p. 36. URL consultato il 4 ottobre 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]