Luigi Chialiva

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Giovane pastore col suo gregge

Luigi Chialiva (Caslano, 16 luglio 1841Parigi, 7 aprile 1914) è stato un pittore e architetto svizzero-italiano.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio del facoltoso notaio, politico e patriota piemontese Abbondio Chialiva, esule in Spagna e in Messico e della messicana Maria Medina[2], cresce presso la Villa Tanzina di Lugano[3] frequentata, tra gli altri, da Carlo Cattaneo, Antonio Fontanesi e Giuseppe Mazzini.

Nel 1861 si diploma in architettura al Politecnico federale di Zurigo, dove è allievo dell'esule tedesco Gottfried Semper[4].

Negli anni successivi frequenta gli studi artistici di Antonio Fontanesi a Ginevra e del verista Carlo Mancini[5] a Milano; nel 1864 esordisce alle mostre della Società Promotrice di Torino, mentre nel 1868 si aggiudica il premio Mylius per Animali all'abbeveratoio[6].

Alla morte del padre, si trasferisce dapprima in Lussemburgo, poi a Écouen e dal 1871 a Parigi, dove frequenta Giuseppe De Nittis, Giovanni Boldini e il cosiddetto "Circolo della polenta", enclave di intellettuali italiani che si riuniscono presso il ristorante Lemardeley[7].

Nel 1874 si sposa con Corinne Elisabette Bujac e avvia la collaborazione con la casa di commercio d'arte Maison Goupil di Parigi, del quale sarà socio accomodante[8]; qui frequenta i pittori italiani emigrati nella capitale francese, come Giovanni Boldini e Federico Zandomeneghi, oltre a Edgar Degas e alla cerchia di pittori della sua scuola.

Nel 1901 esordisce alle mostre della Biennale di Venezia, che frequenterà abitualmente e nel 1904 espone alla mostra della Società Nazionale di Belle Arti di Parigi, della quale nel 1912 è nominato segretario, oltre a partecipare a importanti rassegne artistiche mondiali.

Insignito del titolo di Cavaliere della Legione d'onore[9], muore nel 1914 a Parigi, dove è sepolto al cimetière de Saint-Vincent con il figlio Jules (1875-1934), anch'egli architetto.

Tra i suoi allievi François Guiguet, pittore intimista originario del Delfinato[10].

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Paesaggista inizialmente di stampo neoclassicista e arcadico, influenzato dai maestri Carlo Mancini e Antonio Fontanesi, si aggiorna progressivamente a seguito dei contatti con le avanguardie francesi (in primis, Edgar Degas) e piemontesi sviluppando uno stile riconoscibile e indipendente, elegante e luminoso, espresso in dipinti a olio, ad acquaforte o a pastello. Le sue opere riscuotono un ampio successo presso la committenza borghese europea e americana, che apprezza i suoi paesaggi campestri di stampo idilliaco, armoniosamente popolati di pastori, contadini e animali, resi tramite un sapiente utilizzo dei colori in atmosfere pacifiche e idilliache.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Il mercato delle erbe in Piazza Castello in Milano (1864), olio su tela, collezione privata;
  • Il lanciatore di reti da pesca a sparviero (1865-1868), olio su tela, Masi Lugano;
  • La valle Scairolo presso Lugano (1865), olio su tela, collezione privata;
  • Una vallata del Canton Ticino (1865), olio su tela, collezione privata;
  • Gli oleandri dell’isola Borromeo (1867), olio su tela, collezione privata;
  • Animali all'abbeveratoio (1869), olio su tela, Pinacoteca di Brera[11];
  • Ragazza con pecore (1870), olio su tela, collezione privata;
  • A shower" (1880), olio su tela, Corcoran Gallery of Art, Washington[12];
  • Fine weather" (1880), olio su tela, Corcoran Gallery of Art, Washington[13];
  • Abbeveratoio di un villaggio francese (1901), olio su tela, collezione privata;
  • Gardeuse d'oies (1904), olio su tela, Musée d'Orsay, Parigi[14];
  • La guardiana di tacchini (1905), olio su tela, collezione privata;
  • Atelier a Vichy (1907), olio su tela, GAM Torino[15];
  • Paesaggio fluviale (1907), olio su tela, collezione privata.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Chialiva, in Dizionario storico della Svizzera.
  2. ^ LuigiChialiva, su https://hls-dhs-dss.ch. URL consultato il 21 agosto 2023.
  3. ^ Villa Tanzina a Loreto prima della sua demolizione, su https://www.luganocultura.ch. URL consultato il 21 agosto 2023.
  4. ^ Luigi Chialiva (1842-1914), su https://www.macconnal-mason.com. URL consultato il 21 agosto 2023.
  5. ^ Luigi Chialiva, su http://www.burlington.co.uk. URL consultato il 21 agosto 2023.
  6. ^ Animali all'abbeveratoio, su https://catalogo.beniculturali.it. URL consultato il 21 agosto 2023.
  7. ^ Né primi né ultimi.Ebrei quasi marginali nel Veneto dell’Ottocento, Marilì Cammarata, EUT, Trieste 2022, pp.170-174
  8. ^ L’industria dell’arte in Francia: il caso della Maison Goupil, Tesi di laurea in Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici, Università Cà Foscari, Venezia 2014, pp.66
  9. ^ La Chronique des arts et de la curiosité, Gazette des beaux-arts, 1914, pp.126
  10. ^ Étude du fonds François Guiguet (1860-1937), portraitiste, Nathalie Lamberton, Art et histoire de l'art, 2018
  11. ^ Animali all'abbeveratoio, su https://www.culturaitalia.it. URL consultato il 21 agosto 2023.
  12. ^ Catalogue of the paintings in The Corcoran Gallery of Art, Washington, 1917, pp.31
  13. ^ Catalogue of the paintings in The Corcoran Gallery of Art, Washington, 1917, pp.31
  14. ^ Gardeuse d'oies, su https://www.musee-orsay.fr. URL consultato il 21 agosto 2023.
  15. ^ L'Allier à Vichy, su https://www.culturaitalia.it. URL consultato il 21 agosto 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VI, Lipsia 1912, s. v.
  • Matteo Bianchi Giovanna Ginex. Aspetti del collezionismo nel Ticino, Dipinti del secondo Ottocento italiano Cornèr Banca, Lugano 1996.
  • Roberta Binda Luigi Chialiva Corbelli Editore, Brescia 2001.
  • Giulio Foletti Arte nell'Ottocento: la pittura e la scultura del Cantone Ticino, Armando Dadò, Locarno 2001
  • Giovanni Anzani, Luigi Chialiva (1842-1914): tra pittura di paese e pittura animalista, catalogo della mostra alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, Skira, Ginevra 2003.
  • Alessandra Buoso, Luigi Chialiva, in Costanza Roggero Bardelli, Sandra Poletto (a cura di), Le Residenze Sabaude. Dizionario dei personaggi, Torino 2008.
  • Beatrice Bolandrini, Artisti della "val di Lugano" a Torino. Un primo repertorio dei ticinesi nell'Ottocento, in Giorgio Mollisi (a cura di), Svizzeri a Torino nella storia, nell'arte, nella cultura, nell'economia dal Cinquecento ad oggi, «Arte&Storia», anno 11, numero 52, ottobre 2011, Edizioni Ticino Management, Lugano 2011.
  • Pietro Montorfani, Abbondio Chialiva. Vita e processi di un esule piemontese a Lugano, Pagine storiche luganesi, Lugano 2016.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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