Luigi Barriello

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Luigi Barriello
NascitaCerignola, 9 novembre 1915
MorteBardia, 3 gennaio 1941
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaArtiglieria
RepartoI Gruppo di manovra, 45º Reggimento artiglieria, 63ª Divisione fanteria "Cirene"
Anni di servizio1938-1941
GradoCaporale
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneInvasione italiana dell'Egitto
BattaglieOperazione Compass
Decorazionivedi qui
dati tratti da Cerignolesi illustri. Repertorio biografico e bibliografico[1]
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Luigi Barriello (Cerignola, 9 novembre 1915Bardia, 3 gennaio 1941) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Cerignola, provincia di Foggia, il 9 novembre 1915,[1] all’interno di una famiglia di agricoltori. Richiamato alle armi nel Regio Esercito nel marzo 1938, fu assegnato all’artiglieria. Trasferito in Africa settentrionale, entrò in servizio presso il 45º Reggimento artiglieria[1] della 63ª Divisione fanteria "Cirene"[1] di stanza in Tripolitania. Assegnato al I Gruppo di manovra[1] frequentò alcuni corsi che gli valsero la promozione a caporale[1] capo pattuglia osservazione e collegamento nel corso del 1939.

All’atto dell’entrata in guerra dell’Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, la 63ª Divisione fanteria "Cirene" era al comando del generale Carlo Spatocco, ed in forza alla 10ª Armata del generale Mario Berti. A partite dal 13 settembre la divisione fu impegnata nellinvasione dell’Egitto, avanzando fino a Sidi Barrani, e successivamente schierandosi a difesa del settore di Bug Bug. Nel mese di dicembre scattò la controffensiva inglese, che costrinse i reparti della divisione a ripiegare dapprima su Sollum[1] e infine nella piazzaforte di Bardia.[1] Il 3 gennaio 1941[1] i reparti corazzati inglesi del 7th Royal Tank Regiment lanciarono l’attacco finale su Bardia, ed egli cadde in combattimento[2] nel disperato tentativo di riavviare un collegamento telefonico interrotto.[2] Per onorarne il coraggio du decretata la concessione della medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Caporale di artiglieria, capo pattuglia o.c., resosi conto che i collegamenti di un'opera di vitale importanza per la difesa di Bardia erano stati interrotti dal tiro nemico; che l’opera, coperta dalla nebbia, era già accerchiata e che su di essa si sarebbe effettuato il tiro di repressione, noncurante del mortale pericolo cui si esponeva con quasi nessuna probabilità di successo, si slanciava volontariamente lungo la linea telefonica per riattivarla. Con eroico sforzo, sotto il grandinare dei proiettili, riusciva a portarsi fin nei pressi dell’opera e a riparare l’ultima interruzione quando già la situazione aveva convinto il comando della difesa ad attuare senz’altro il tiro di repressione. Nello stesso istante in cui il suo atto di valore, ristabilendo il collegamento, faceva mutare l’ordine per la repressione in tiro di sbarramento e consentiva una ulteriore strenua difesa dell’opera, cadeva fulminato su quel fragile filo con cui il suo cuore generoso aveva salvato la vita a molti compagni. Sublime esempio di eroica abnegazione e di alto senso del dovere. Bardia (A.S.), 3 gennaio 1941
— Decreto del Presidente della Repubblica del 6 febbraio 1951[3][4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luciano Antonellis, Cerignolesi illustri. Repertorio biografico e bibliografico, Napoli, Laurenziana, 1979.
  • Ugo Cavallero, Comando supremo: diario 1940-43 del capo di S. M. G., Bologna, Cappelli, 1948.
  • Antonino Trizzino, Gli amici dei nemici, Milano, Longanesi & C., 1959.