Lucyna Ćwierczakiewiczowa

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Lucyna Ćwierczakiewiczowa

Lucyna Ćwierczakiewiczowa, nata Lucyna von Bachman (Varsavia, 17 ottobre 1829Varsavia, 26 febbraio 1901) è stata una scrittrice polacca, autrice di libri di cucina polacca.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lucyna von Bachman nacque a Varsavia nel 1829 in una famiglia calvinista da Fryderyk Bachman, consulente legale del Comitato governativo per i ricavi e il Tesoro, e dalla casalinga Henriette.[1] Ricevette un'istruzione domestica tipica delle donne del suo tempo, dedicandosi al pianoforte, al canto, al ballo e alla pittura.[1][2] Si sposò per la prima volta a 18 anni con il proprietario terriero Feliks Staszewski, tuttavia il matrimonio non fu duraturo a causa dei continui tradimenti di suo marito e dell'insostenibile vita di provincia.[1][2] Qualche anno dopo sposò l'ingegnere Stanisław Ćwierczakiewicz, con il quale adottò una figlia.[1]

Sin da piccola maturò la passione per la cucina, in una società in cui la divulgazione e la professione di tale attività erano relegate solo ai cuochi e alla servitù.[2] Era contraria alla comune convinzione secondo cui la buona cucina dovesse essere costosa e sontuosa, prediligendo piuttosto la qualità e la freschezza dei prodotti.[2][3] Nel 1858 pubblicò Jedyne praktyczne przepisy wszelkich zapasów spiżarnianych oraz pieczenia ciast (Le uniche ricette pratiche per tutte le forniture per dispensa e torte da forno), un ricettario basato su personali esperienze.[3] Nel 1860 pubblicò a sue spese 365 obiadów za pięć złotych (365 cene per 5 zloty), che le valse il titolo di chef nazionale portandola alla consacrazione.[2][3] Con il suo operato contribuì a formare la cucina nazionale polacca, molti dei cui piatti permangono tuttora.[4]

Nel 1865 iniziò a lavorare con la rivista femminile "Bluszcz", curando una rubrica in cui dispensava i consigli più disparati sull'agricoltura, sulla cucina e sui piccoli problemi domestici. Scrisse inoltre numerosi articoli sull'igiene e sulle innovazioni tecniche.[1][2]

Inaugurò a Varsavia un salotto letterario a cui partecipavano scrittori, giornalisti e personalità di spicco della società intellettuale polacca,[3] coinvolgendo attività patriottiche femminili e aiutando le donne più povere.[4]

Morì nel 1901 dopo aver contratto la tubercolosi.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

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Controllo di autoritàVIAF (EN61191319 · ISNI (EN0000 0000 8246 4626 · CERL cnp02112191 · LCCN (ENno2001019868 · GND (DE1059950979 · WorldCat Identities (ENlccn-no2001019868