Lucio Ceva

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Lucio Ceva (Milano, 3 novembre 1929Milano, 15 ottobre 2016) è stato uno scrittore e storico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia borghese benestante da Umberto Ceva, dirigente industriale e da Elena Valla insegnante e letterata, aveva pochi mesi quando il padre antifascista, accusato di un atto terroristico, si suicidò nel carcere di Regina Caeli.[1][2] Laureatosi in Giurisprudenza fu a lungo avvocato civilista.[2]

Nel 1971 esordì nella narrativa con Teskeré ed altri racconti (Garzanti) che gli fece vincere il Premio Viareggio 1971 "Opera Prima".[3] al quale fece seguito il romanzo fantastorico Asse Pigliatutto (Arnoldo Mondadori 1973). Nel periodo successivo condusse ampie ricerche d’archivio, dalle quali scaturirono alcuni volumi sulla Seconda guerra mondiale, tra cui La condotta italiana nella guerra (Feltrinelli, 1975), Guerra mondiale. Strategie e industria bellica (Franco Angeli, 2000) e Teatri di guerra (Franco Angeli, 2005).

Nel 1987 gli fu affidata la cattedra di Storia delle istituzioni militari presso l'Università di Pavia.[2] Continuò frattanto sue ricerche concentrandole sulla Storia militare, con particolare riguardo ai rapporti tra Forze armate italiane e grande industria.[2] Come esperto di storia militare dedicò particolare attenzione anche agli eventi bellici che precorsero l’Unità d’Italia e al ruolo assunto dai Savoia durante il periodo unitario[4] da questo suo interesse nacquero i saggi L’alto comando militare 1848-1887 e Monarchia e militari dal Risorgimento alla Grande guerra, entrambi pubblicati da Le Monnier.[4]

Morì a Milano il 15 ottobre 2016.[4][5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Teskeré e altri racconti, Milano, Garzanti, 1971.
  • Lucio Ceva e Andrea Curoni, La meccanizzazione dell'esercito italiano fino al 1943, Roma, Ediz. Stato Maggiore dell'Esercito, 1972.
  • Asse pigliatutto, Milano, Mondadori, 1973.
  • La condotta militare della guerra, Milano, Franco Angeli, 1975.
  • L'alto Comando militare 1848-1887, Firenze, Le Monnier, 1981.
  • Le Forze Armate, Torino, UTET, 1981, ISBN 8802036101.
  • Africa settentrionale 1940-1 943, collana I fatti della Storia, Bonacci, 1981.
  • Lucio Ceva e Andrea Curoni, Industria bellica anni trenta, collana I fatti della Storia, Franco Angeli, 1991.
  • Guerra mondiale. Strategie e industria bellica, Milano, Franco Angeli, 1991.
  • Monarchia e militari dal Risorgimento alla Grande guerra, Firenze, Le Monnier, 1996.
  • Guerra mondiale. Strategie e industria bellica, Milano, Franco Angeli, 1991.
  • Teatri di guerra, Milano, Franco Angeli, 2005.
  • Spagne. 1936-1939. Politica e guerra civile, Milano, Franco Angeli, 2010.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Arturo Colombo, Il martire e il traditore, in Corriere della Sera, Milano, 11 ottobre 2010, p. 35. URL consultato il 10 luglio 2020.
  2. ^ a b c d Ceva, Lucio, su treccani.it, Enciclopedia Treccani.
  3. ^ Il Viareggio a Valeri, Attardi, De Libero., in Corriere della Sera, Milano, 23 luglio 1971, p. 3.
  4. ^ a b c Nunzio dell'Erba, Lucio Ceva, la scomparsa di uno storico coerente, in Avanti online, 11 ottobre 2016. URL consultato il 10 luglio 2020.
  5. ^ Morto Lucio Ceva, storico militare., in Corriere della Sera, Milano, 10 ottobre 2016. URL consultato il 10 giugno 2020.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN79043548 · ISNI (EN0000 0000 8158 7149 · SBN SIPV156087 · LCCN (ENn82024190 · GND (DE119364204 · BNF (FRcb120212897 (data) · J9U (ENHE987007275061205171 · NDL (ENJA00435612 · WorldCat Identities (ENlccn-n82024190