Luciano Lilloni
Luciano Lilloni | ||
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Nazionalità | Italia | |
Scacchi | ||
Categoria | Maestro FSI e ASIGC | |
Palmarès | ||
Campionato italiano di scacchi per corrispondenza | ||
Oro | XI Campionato italiano assoluto (1959) | |
Oro | XII Campionato italiano assoluto (1960) | |
Statistiche aggiornate al 21 marzo 2019 |
Luciano Lilloni (Milano, 25 settembre 1929 – Luino, 28 aprile 2000) è stato uno scacchista italiano.
Carriera scacchistica[modifica | modifica wikitesto]
Ottenne il titolo di Maestro a tavolino FSI nel 1952, conseguendo il 9º posto nel Campionato Italiano.
Per corrispondenza conquistò per due anni consecutivi (1959 e 1960) il titolo di Campione italiano ASIGC.
A livello internazionale conseguì la 1º Norma di Maestro Internazionale ICCF.
Suo padre era il famoso artista Umberto Lilloni, caposcuola del Chiarismo lombardo.
Giurista e Scrittore[modifica | modifica wikitesto]
Studioso del Diritto, avvocato e notaio per moltissimi anni in Laveno Mombello (VA) poi in Milano, non si accontentò dei criteri interpretativi correnti ed approfondì l'interazione tra logica 'formale' e logica ‘dialettica’ nella comprensione pregnante del Diritto: ne nacque la pubblicazione a Milano nel 1988/89 del Libro sulla filosofia del diritto intitolato Per l'avvento di una nuova Logica Giuridica[1].
Appassionato di egittologia e di storia, scrisse il romanzo I Dialoghi del Castello d'Aten[2], col quale ritenne di cogliere le discrepanze tra risultanze di testi e di reperti con le interpretazioni ufficiali date da storici anche di grande fama, con l'intento di metterne in evidenza le inesattezze e le imprecisioni.
Morì a seguito di lunga malattia a Luino il 28 aprile 2000.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Sito della FSI, su federscacchi.it.
- Sito dell'ASIGC, su asigc.it.
- Sito dell'ICCF, su iccf.com.
- Sito Seneca Edizioni, Torino, su senecaedizioni.com. URL consultato il 28 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2012).
- Sito di The Griffith Institute University of Oxford, United Kingdom, su griffith.ox.ac.uk.