Luciano Farinelli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Luciano Farinelli (Ancona, 24 settembre 1931Arcevia, 24 giugno 1995) è stato un anarchico e pubblicista italiano. Figura di spicco dei Gruppi di iniziativa anarchica, direttore del periodico "L'Internazionale" per oltre 25 anni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Aderisce giovanissimo all'Anarchismo grazie all'influenza del padre e del nonno, anche loro libertari. Nel dopoguerra è attivissimo ad Ancona, partecipa ai principali convegni e congressi nazionali della Federazione anarchica italiana, collabora ai periodici Umanità Nova e Seme anarchico. Nel 1964 fonda, insieme a Bruno Fattori, la Casa Malatesta, un luogo di cultura dedicato al rivoluzionario anarchico[1]

A seguito della frattura determinatasi nel corso dell'ottavo congresso della FAI (Carrara,1965) seguita all'adozione del nuovo Patto associativo, partecipa, insieme a Armando Borghi, Pio Turroni, Michele Damiani e Aurelio Chessa, alla costituzione dei Gruppi di iniziativa anarchica. [2][1]

A Farinelli viene affidata la redazione del quindicinale L'Internazionale, espressione dei GIA, che dirigerà fino alla morte, siglando i propri articolo con lo pseudonimo l'orso. Al periodico collaborano molti dei principali militanti dell'epoca, tra cui Giuseppe Pinelli e lo stesso periodico ha un ruolo rilevante nella campagna di informazione seguita alla tragica morte del ferroviere anarchico[1][3].

Nella sua intensa attività politica si adopera negli anni successivi per riannodare la collaborazione tra le varie componenti del movimento anarchico e si impegna a favore dei detenuti politici e nell'ambito della commissione di corrispondenza dei GIA.[1]

Il suo archivio, importante per la storia del movimento anarchico italiano nel dopoguerra, è conservato presso il Centro studi "Pinelli" di Milano.[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]