Luciano Borgognoni

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Luciano Borgognoni
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 171 cm
Peso 71 kg
Ciclismo
Specialità Strada, pista
Termine carriera 1982
Carriera
Squadre di club
1973-1974Dreherforte
1975Zonca
1976Brooklyn
1977-1978Vibor
1979CBM Fast-Gaggia
1980-1981Hoonved-Bottecchia
1982Del Tongo
Nazionale
1976-1980Bandiera dell'Italia Italiapista Prof.
Palmarès
 Mondiali su pista
Oro Varese 1971 Ins. a sq.
 

Luciano Borgognoni (Gallarate, 12 ottobre 1951Gallarate, 2 agosto 2014[1]) è stato un ciclista su strada e pistard italiano. Da dilettante vinse, nel 1971, il titolo mondiale nell'inseguimento a squadre, partecipando anche ai Giochi olimpici 1972 a Monaco di Baviera. Professionista su strada dal 1973 al 1982, vinse due tappe al Giro d'Italia e due titoli italiani di inseguimento individuale.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un meccanico di biciclette di Cedrate, nelle categorie giovanili vestì le maglie della Cedratese e del Velo Club Varese Luigi Ganna, mettendosi in evidenza con numerosissimi successi sia su strada che su pista.[1][2] Tra i dilettanti vestì i colori dell'AVC diretta da Renato Morandi, mettendosi in evidenza anche in Nazionale. In maglia azzurra conquistò nel 1971, proprio a Varese, il titolo mondiale nell'inseguimento a squadre in quartetto con Giacomo Bazzan, Pietro Algeri e Giorgio Morbiato.[2] L'anno dopo vinse invece il titolo mondiale militari di inseguimento a squadre a Parigi e partecipò ai Giochi olimpici di Monaco di Baviera.[2]

La sua esperienza olimpica fu particolarmente sfortunata: presentatosi nelle qualificazioni della prova a squadre con gli stessi tre compagni "mondiali" dell'anno precedente, pur correndo per ultimi e potendo quindi avere un riferimento sui quartetti avversari, ottenne con il quartetto solo il nono posto, il primo degli eliminati, mancando per soli 21 centesimi di secondo, a favore della Bulgaria, l'accesso ai quarti di finale.[3] Nei giorni precedenti Borgognoni era stato anche il rappresentante italiano nella gara dell'inseguimento individuale: passate le qualificazioni con il quarto miglior tempo, dovette cedere nei quarti di finale allo svizzero Xaver Kurmann, che si aggiudicherà in seguito la medaglia d'argento.[4]

Passato professionista nel 1973 con la Dreherforte di Luciano Pezzi, vinse nel 1974 la prima edizione del Giro del Friuli e una tappa al Giro di Sardegna, e l'anno successivo alcuni circuiti tra cui il Gran Premio Cemab a Mirandola.[2] La sua stagione più ricca di successi fu quella del 1977, quando, con la maglia della Vibor diretta da Italo Zilioli, si aggiudicò due frazioni al Giro d'Italia, la seconda a Foggia e quella conclusiva di Milano, la Milano-Vignola e una tappa al Giro della Sicilia.[2]

Parallelamente all'attività professionistica su strada, si dedicò ancora a quella su pista: da pro conquistò due titoli italiani di inseguimento individuale, nel 1974 e nel 1976,[2] piazzandosi anche secondo nel 1975 e nel 1978; fu inoltre quarto di specialità ai Campionati del mondo 1980 a Besançon.[2] Si ritirò dall'attività a fine 1982, dopo dieci stagioni tra i professionisti e nove partecipazioni al Giro d'Italia.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Strada[modifica | modifica wikitesto]

Targa d'Oro Città di Legnano
  • 1974 (Dreherforte, due vittorie)
4ª tappa Giro di Sardegna (Thiesi > Alghero)
Giro del Friuli
  • 1975 (Zonca, una vittoria)
Circuito di Viareggio
Gran Premio Cemab
  • 1977 (Vibor, quattro vittorie)
2ª tappa, 1ª semitappa Giro d'Italia (Foggia > Foggia)
22ª tappa Giro d'Italia (Milano > Milano)
Milano-Vignola
1ª tappa Giro di Sicilia (Monreale > Capo d'Orlando)

Altri successi[modifica | modifica wikitesto]

Cronostaffetta
  • 1981 (Hoonved-Bottecchia)
1ª tappa, 2ª semitappa Giro d'Italia (Lignano Sabbiadoro > Bibione, cronosquadre)

Pista[modifica | modifica wikitesto]

Campionati del mondo, Inseguimento a squadre (Varese)
Campionati italiani, Inseguimento individuale indoor
Campionati italiani, Inseguimento individuale
Campionati italiani, Inseguimento individuale

Piazzamenti[modifica | modifica wikitesto]

Grandi Giri[modifica | modifica wikitesto]

1973: 94º
1974: ritirato (21ª tappa)
1975: 23º
1977: 53º
1978: 57º
1979: ritirato (14ª tappa)
1980: ritirato (13ª tappa)
1981: 54º
1982: ritirato
1976: ritirato (10ª tappa)

Classiche monumento[modifica | modifica wikitesto]

1973: 70º
1974: 26º
1978: 26º
1979: 6º
1981: 18º

Competizioni mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Lutto per il ciclismo varesino, muore Luciano Borgognoni, su varesenews.it. URL consultato il 5 ottobre 2019.
  2. ^ a b c d e f g Chiericati, pp. 126-127.
  3. ^ (EN) Cycling at the 1972 München Summer Games: Men's Team Pursuit, 4,000 metres Qualifying Round, su sports-reference.com. URL consultato il 5 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2017).
  4. ^ (EN) Cycling at the 1972 München Summer Games: Men's Individual Pursuit, 4,000 metres Qualifying Round, su sports-reference.com. URL consultato il 5 ottobre 2019 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Cesare Chiericati e Damiano Franzetti, Mondiali 1951-2008: un secolo di storia : campioni e grandi imprese ciclistiche in terra varesina, Mario Chiarotto Editore, 2008, ISBN 9788889666296.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]