Loris Pivetti

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Loris Pivetti
NascitaCento, 5 febbraio 1908
MorteBengasi, 20 aprile 1941
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
SpecialitàTrasporto
Reparto607ª Squadriglia del 149º Gruppo Trasporti
Anni di servizio1932-1941
GradoCapitano
GuerreSeconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
dati tratti da Medaglie d'Oro al Valor Aeronautico[1]
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Loris Pivetti (Cento, 5 febbraio 1908Bengasi, 20 aprile 1941) è stato un militare e aviatore italiano, particolarmente distintosi nel corso della seconda guerra mondiale dove fu decorato con la medaglia d'oro al valor aeronautico alla memoria, una medaglia d'argento e tre di bronzo al valor militare.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un Savoia-Marchetti S.M.82 versione S.M.82 “Armata”.

Nacque a Cento, provincia di Ferrara, il 5 febbraio 1908.[1] Arruolatosi nella Regia Aeronautica, dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940,[2] fu assegnato a prestare servizio al Comando Aereo Servizi Speciali di base a Roma, alle dirette dipendenze dello Stato maggiore.[3] Con il grado di capitano pilota fu assegnato alla 607ª Squadriglia del 149º Gruppo Trasporti equipaggiato con nuovi i velivoli da trasporto Savoia-Marchetti S.M.82 Marsupiale, eseguì missioni di collegamento e trasporto rifornimenti con l'Africa Settentrionale Italiana,[4] e poi partecipò al ponte aereo con l'Africa Orientale Italiana con cui vennero anche trasportati, smontati, 51 caccia Fiat C.R.42 Falco che dovevano reintegrare le perdite subite dai reparti da caccia dell'Aeronautica dell'Impero. Arrivato a Zula con l'S.M.82 MM-60281 (607-6), copilota tenente Guido Fraracci, il 22 agosto decolla per rientrare in Italia ma deve ritornare sull'aeroporto di partenza a causa di un incendio al motore destro che causa la perdita totale del velivolo.[5] Trasferito al 114º Gruppo Autonomo Bombardamento Terrestre vola a bordo degli S.M.82 “Armati”, speciale versione da bombardamento del velivolo, capace di decollare in sovraccarico a 21.300 kg di peso.[6] Compie missioni belliche sull'Egitto (novembre 1940).[7] Ritornato al 149º Gruppo dopo lo scioglimento definitivo del 114º, promosso capitano, nell'aprile 1941 partecipa, volando a bordo del suo SM.82 (MM.60325), al ponte aereo di rifornimento, trasportando rifornimenti e carburante, della 132ª Divisione corazzata "Ariete" rimasta bloccata in pieno deserto nel settore di El Mechili.[8] Scomparve in mare con l'aereo il 20 dello stesso mese, durante un volo al rientro da Bengasi.[8] Già decorato con una medaglia d'argento, e due di bronzo al valor militare, fu insignito della terza medaglia di bronzo al valor militare sul campo e poi della medaglia d'oro al valor aeronautico alla memoria.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di apparecchio da bombardamento, già ripetutamente in precedenza distintosi, compiva azioni belliche su muniti obiettivi del nemico, conseguendo brillanti risultati. Compiva inoltre numerosi voli di collegamento tra la madre Patria e l'oltre mare. Cielo dell'A.O.I., dell'Africa Settentrionale e del Mediterraneo, novembre 1940-aprile 1941
— Regio Decreto 12 settembre 1942.[9]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale pilota di eccezionale capacità e valore, assicurava nei primi giorni di guerra il collegamento aereo tra Roma e Addis Abeba, attraverso lunghi estenuanti e difficili voli, effettuati, in gran parte di notte, su territorio nemico, e successivamente partecipava a rischiose azioni isolate diurne e notturne, sulle più munite basi del avversarie, dimostrando in ogni contingenza, eccezionale perizia, superbo sprezzo del pericolo, calma esemplare. Cielo dell'Africa Orientale e Settentrionale, 10 giugno-31 agosto 1940
— Regio Decreto 9 maggio 1941.[10]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota di provata capacità, esperto navigatore, partecipava a numerose azioni belliche recando l'offesa su lontane basi e centri vitali del territorio nemico, con voli condotti fino al limite massimo dell'autonomia. In ogni missione, per quanto difficoltosa per decollo, navigazione e reazione avversaria rivelava perizia non comune e noncuranza del pericolo, assolvendo sempre brillantemente i compiti affidatigli e ponendo in lui eccezionali doti di soldato e di combattente. Cielo dell'Egitto, 5 settembre-27 ottobre 1940
— Regio Decreto 2 dicembre 1941.[11]
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«”sul campo”
— Regio Decreto 7 gennaio 1943.[12]
Medaglia d'oro al valor aeronautico - nastrino per uniforme ordinaria
«Apostolo del volo, in più lustri di vita aeronautica, dava continue brillanti prove di pilota e navigatore eccezionale, sia in pace che in guerra, in oltre 1.200.000 chilometri volati sui deserti d'Africa, su ampie distese di mare e sulle vette alpine. Affrontando e superando le più dure avversità atmosferiche e ambientali congiungeva metropoli e continenti per la più alta affermazione dell'Aviazione civile italiana. Sin dall'inizio dell'attuale conflitto si offriva tra i primissimi per i collegamenti dell'Africa Orientale Italiana con la Madre Patria e quindi volontariamente partecipava ad un intenso ciclo di operazioni belliche. Da un'importante e rischiosa missione d'altura con baldo animo intrapresa non faceva ritorno alla base. 1932-10 gennaio 1941.[1]»
— Regio Decreto 31 ottobre 1942.[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Trotta 1978, p. 109.
  2. ^ Civoli 2000, p. 41.
  3. ^ Brotzu, Coloso 1976, p. 10.
  4. ^ Brotzu, Coloso 1976, p. 11.
  5. ^ Brotzu, Coloso 1976, p. 12.
  6. ^ Brotzu, Coloso 1976, p. 14.
  7. ^ Brotzu, Coloso 1976, p. 15.
  8. ^ a b Brotzu, Coloso 1976, p. 18.
  9. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 10 novembre 1942, registro n.10 Aeronautica, foglio 293.
  10. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 3 giugno 1941, registro n.26 Aeronautica, foglio 41.
  11. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 18 gennaio 1942, registro n.15 Aeronautica, foglio 13.
  12. ^ Registrato alla Corte dei conti addì 9 febbraio 1943, registro n.15 Aeronautica, foglio 308.
  13. ^ Bollettino Ufficiale 1942, dips.46, pag.2490.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Emilio Brotzu e Gherardo Cosolo, Dimensione Cielo aerei italiani nella 2ª guerra mondiale. Trasporto vol.9, Roma, Edizioni Bizzarri, 1976.
  • Massimo Civoli, S.A.S. - I Servizi Aerei Speciali della Regia Aeronautica 1940-1943, Cavallermaggiore, Gribaudo, 2000.
  • Annunziato Trotta, Testo delle motivazioni di concessioni delle Medaglie d'Oro al Valor Aeronautico, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1978.