Lorenzo Mayers Caramuel

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Lorenzo Mayers Caramuel, O. de M.
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato5 giugno 1617 a Madrid
Nominato vescovo27 aprile 1676 da papa Clemente X
Consacrato vescovo10 maggio 1676 dal cardinale Carlo Pio di Savoia
Deceduto26 febbraio 1683 (65 anni) a Gaeta
 

Lorenzo Mayers Caramuel (Madrid, 5 giugno 1617Gaeta, 26 febbraio 1683) è stato un vescovo cattolico spagnolo.

Lato cornu Evangelii dell'altare maggiore della cattedrale di Gaeta con lo stemma del vescovo Mayers Caramuel

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque il 5 giugno 1617 a Madrid da Jaime Mayers, fiammingo, e Jerónima Caramuel y Lobkowitz, sorella maggiore del celebre vescovo e matematico Juan, anch'essa di origine fiamminga.[1]

Vestì l'abito mercedario il 10 agosto 1633, giorno di San Lorenzo. L'anno seguente, il 12 ottobre, emise i voti nel convento madrileno della Mercede.[1]

Studiò teologia all'Università di Alcalá, ove si laureò nel 1639. Nello stesso periodo fu ordinato sacerdote. Ebbe fama di gran predicatore e fu anche predicatore di Sua Maestà in Spagna.[1]

Fece carriera all'interno dell'Ordine mercedario, venendo nominato rettore del collegio di Alcalá, vicario provinciale e redentore dei prigionieri.[1]

Il 27 aprile 1676 Clemente X lo nominò vescovo di Castellammare di Stabia. Fu consacrato vescovo nella chiesa di San Giacomo degli Spagnoli dal cardinale Carlo Pio di Savoia, assistenti i monsignori Benedetto Cappelletti, già arcivescovo di Manfredonia, e Girolamo Barzellini, vescovo di Cariati.[2]

Il 18 aprile 1678 Innocenzo XI lo traslò alla diocesi di Gaeta. Portò a termine la realizzazione dell'altare maggiore in marmi policromi della cattedrale, facendovi intarsiare il proprio stemma su una voluta del lato in cornu Evangelii. Lo testimonia anche una lapide posta sul retro dell'altare:

(LA)

«HAEC PRIUS ARA RUDI LIGNO: PASCHALE SECUNDO
SACRA FUIT; TANDEM MARMORE STRUCTA NITET
VILLANOVA ET MAYERS PRAESUL UTERQUE, SINAPUS
HIC PRIMICERUS QUISQUE DICAVIT OPES.
AST OPUS HOC OPIBUS VENERANDA CORONA CORONAT
CANONICUM FINEM, CUM DEDIT ISPA SUIS.
AD 1683»

(IT)

«Questo altare fu dapprima di legno grezzo: Pasquale II lo consacrò; finalmente costruito di marmo da Villanueva e Mayers, entrambi vescovi, risplende; questo primicerio Sinapi riconobbe gli sforzi di ciascuno. E così quest'opera, venerabile corona di questi sforzi, corona il recinto dei canonici, a cui essa stessa diede i propri [limiti]. Anno del Signore 1683.»

L'epigrafe fu posta probabilmente dopo la sua morte, avvenuta il 26 febbraio dello stesso anno, se il canonico primicerio ne risulta il dedicatario. Fu sepolto nella Cattedrale.[4]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Castellammare di Stabia Successore
Pietro Gambacorta, C.R. 27 aprile 1676 – 18 aprile 1678 Salvatore Scaglione, O.Carm.
Predecessore Vescovo di Gaeta Successore
Antonio del Río Colmenares 18 aprile 1678 – 26 febbraio 1683 José Sanz de Villaragut, O.F.M.
Controllo di autoritàBNE (ESXX1026319 (data)