Lorenzo D'Avanzo

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Lorenzo D'Avanzo
NascitaRoseto Valfortore, 1890
MorteAfrica Settentrionale Italiana, 16 giugno 1940
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
SpecialitàCarristi
Anni di servizio1909-1940
GradoColonnello
GuerrePrima guerra mondiale
Guerra di Spagna
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna del Nordafrica
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d'oro al Valor Militar volume primo (1929-1941)[1]
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Lorenzo D'Avanzo (Roseto Valfortore, 1890Africa Settentrionale Italiana, 16 giugno 1940) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Roseto Valfortore, provincia di Foggia, nel 1890, figlio di Giuseppe e Maria Antonia Basso.[2] Arruolatosi volontario nel Regio Esercito in data 1º febbraio 1909, viene ammesso a frequentare il corso allievi ufficiali di complemento presso l'81º Reggimento fanteria.[3] Nel gennaio 1910 diviene sottotenente, passando in servizio nel 51º Reggimento fanteria.[2]

Nel novembre dello stesso anno, in seguito a un concorso, entra in servizio permanente effettivo e, trasferito all'82º Reggimento fanteria, partì per la Tripolitania rimanendo assegnato al locale Regio corpo truppe coloniali fino al novembre 1913[3]. Rientrò in Patria al fine di frequentare il Corso di applicazione a Parma, al termine del quale è promosso tenente nel novembre 1914.[2] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 24 maggio 1915, si distinse al comando di una sezione mitragliatrici rimanendo ferito in combattimento due volte.[3] Promosso capitano nel novembre dello stesso anno, frequentati i corsi per il servizio di Stato maggiore al termine dei quali presta poi servizio presso la 30ª Divisione nel marzo 1916.[2] In seguito a partire dall'aprile fu in servizio al I Gruppo alpini, e poi alla 69ª Divisione, dove fu promosso maggiore nel mese di luglio, ed infine alla 58ª Divisione nel settembre 1917.[3]

Al termine del conflitto risultava decorato con una Medaglia d'argento e una di bronzo al valor militare, e assegnato alla Divisione Militare di Roma passò poi a quella di Chieti.[2] Promosso tenente colonnello nel 1927, ritornò a Roma presso il Comando del Corpo d'armata rimanendovi fino a poco prima di essere promosso colonnello.[3] Nel giugno 1935 assunse il comando del 4º Reggimento fanteria carrista allora in fase di formazione.[2] Ricoprì alcuni importanti incarichi durante la guerra di Spagna, e svolse diverse missioni di collegamento presso i comandi militari germanici.[3] Nel gennaio 1939 fu trasferito in Cirenaica, assumendo dapprima il comando della base militare di Derna e poi quello della fanteria della Libia Orientale.[2] All'inizio della guerra con la Francia e la Gran Bretagna ricopriva l'incarico di comandante del 2º Raggruppamento della 1ª Divisione libica.[3] Rimase ucciso in combattimento il 16 giugno 1940, durante la battaglia di Bir Ghirba.[1]

Per onorarne il coraggio fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria con Regio Decreto 11 giugno 1941.[4]

A Civitavecchia gli è intitolata una caserma dell'Esercito Italiano

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di una colonna celere opponeva ostinata ed eroica resistenza ad un violento attacco di formazioni corazzate pesanti, improvvisando sotto il fuoco avversario uno schieramento difensivo di fanti e di artiglieri e passando decisamente al contrattacco con gli ultimi carri leggeri di cui disponeva. Soverchiato dalle preponderanti forze avversarie, che avevano accerchiato da ogni parte la posizione travolgendo i pochi ed ormai inefficienti pezzi di artiglieria, solo con un pugno di uomini, anziché desistere da una lotta impari e senza speranza, con ferrea risoluzione preferiva continuare a combattere, opponendo al nemico incalzante la eroica audacia del suo cuore intrepido, finché cadeva sul campo immolando gloriosamente la vita per la grandezza della Patria. Fulgido eroe, continuatore degno e glorioso della romana virtù del Fante d’Italia. Gabz - Gdeif - Ghirba, 16 giugno 1940 .[5]»
— Regio Decreto 11 giugno 1941.[6]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Aiutante maggiore in primo, ferito alla testa durante il combattimento, non volle abbandonare la prima linea se non in seguito ad ordine del comandante del reggimento. Recatosi al posto di medicazione, anziché entrare al posto di cura, ove era stato avviato, tornò sulla linea del fuoco, e, nonostante le sofferenze che gli procurava la ferita, vi rimase due giorni, sempre esponendosi, onde tenere costantemente il comando informato sulla situazione dei reparti. Entrò all'ospedale solamente allorché fu ultimata l'azione. Già distintosi, per valore personale, in altre occasioni. Settsass, 27 ottobre 1915
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Incaricato di sostituire l'ufficiale del genio nell'ardua impresa della distruzione di reticolati, adempiva il suo mandato con intrepidezza e bravura, sotto l'intenso fuoco nemico di fucileria, mitragliatrici e bombe a mano. Quantunque la maggior parte dei suoi uomini fosse messa fuori di combattimento, faceva ugualmente brillare i tubi esplosivi, quindi, trasportava al sicuro i feriti, inseguito dal fuoco avversario. Già distintosi, per intelligenza e coraggio, in ardite ricognizioni e in tutti gli incarichi che gli vennero affidati durante il combattimento. Col di Lana, 21 ottobre 1915
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia a ricordo dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della Vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p.391.
  2. ^ a b c d e f g Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b c d e f g Italiani in guerra.
  4. ^ Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, 1942, p. 1023. URL consultato il 3 marzo 2020.
  5. ^ web del Quirinale: dettaglio decorato.
  6. ^ Bollettino ufficiale 19 febbraio 1942, disp.17, registrato alla Corte dei conti li 4 agosto 1941, registro 26 guerra, foglio 162.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'oro al Valor Militare volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]