Lore Terracini

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Lore Terracini (Torino, 6 agosto 1925Torino, 12 dicembre 1995) è stata una critica letteraria e ispanista italiana, nota soprattutto per i suoi lavori critici sulla letteratura spagnola del Siglo de Oro e per i suoi studi di didattica della letteratura.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Di famiglia israelitica, figlia primogenita del matematico torinese Alessandro Terracini, frequentò nell'infanzia le scuole ebraiche di Torino ma trascorse gli anni dell'adolescenza a Tucumán in Argentina, dove dovette emigrare a causa delle persecuzioni antisemite. La permanenza in Argentina, della quale scriverà in diverse occasioni in seguito[1], ebbe un notevole influsso sulla sua formazione di ispanista molto attenta anche alla letteratura ispanoamericana. A Tucumán frequentò prima una scuola magistrale, poi - quando fu padrona della lingua - un liceo classico; si iscrisse alla facoltà di Lettere dell'università locale e ne uscì nel 1946. Durante il periodo universitario partecipò all'attività studentesca antiperonista, oltre che a manifestazioni antifasciste e antinaziste[2]. Decisiva nella sua formazione fu la figura dello zio, il celebre linguista Benvenuto Terracini, che la educò a uno studio della letteratura sempre attento alla specificità dei fenomeni linguistici. Tornata in Italia nel 1946, si laureò nel 1948 in Filologia romanza a Torino e iniziò la carriera di docente universitaria a Messina, per proseguirla poi a Roma, Genova e Torino, nella cui università insegnò dal 1979 fino alla morte.

Fra i suoi studi di maggiore rilievo, quelli sulla poesia di Luis de Góngora, su Juan de Valdés (di cui ha curato l'edizione del Diálogo de la lengua), sulla letteratura e la poesia del Siglo de Oro. Il suo metodo critico, ben rappresentato in particolare dai saggi raccolti nel volume del 1988 I codici del silenzio, integra l'analisi stilistica dei maestri Leo Spitzer e Benvenuto Terracini (suo zio) con le nuove tendenze dello strutturalismo (anche per l'influenza di Cesare Segre) e della semiotica. La forte attenzione - vissuta anche come forma di impegno civile e politico - verso la didattica della letteratura è testimoniata in particolare dal volume del 1980 I segni e la scuola.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Lingua come problema nella letteratura spagnola del Cinquecento, Torino, Stampatori, 1979.
  • I segni e la scuola. Didattica della letteratura come pratica sociale, Torino, La Rosa, 1980.
  • I codici del silenzio, Alessandria-Torino, Edizioni Dell'Orso, 1988.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Una inmigracion muy particular: 1938, los universitarios italianos en la Argentina (PDF), in Anuario del IEHS, IV, Tandil, 1989 (archiviato dall'url originale il 7 maggio 2016).
  2. ^ Scheda Lore Terracini nell'Archivio Terracini, su archivioterracini.it. URL consultato il 25 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2016).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Dialogo. Studi in onore di Lore Terracini, a cura di Inoria Pepe Sarno, Roma, Bulzoni, 1990, ISBN 88-7119-251-6. (comprende anche la sua bibliografia completa fino al 1990)
  • L'ispanista che ci portò il Siglo de Oro, di Gian Luigi Beccaria, in La Stampa, 13 dicembre 1995, p. 16.
  • Un recuerdo de Lore Terracini, di Cesare Segre, in Humanitas. Revista de la Facultad de Filosofía y Letras, Universidad Nacional de Tucumán. Facultad de Filosofía y Letras. Centro de Historia y Pensamiento Argentinos, Vol.: 22 Nro.: 29-0 (1999)
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