Lone Maslocha

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Lone Maslocha

Anna Louise Christine "Lone" Maslocha, nata Mogensen (Klucze, 26 ottobre 1921Gentofte, 3 gennaio 1945), è stata una fotografa danese, di origine polacca, una combattente della resistenza durante l'occupazione tedesca della Danimarca nella seconda guerra mondiale[1].

Ha fatto parte dell'organizzazione polacca Felicja, che dalla Danimarca ha collaborato con gli inglesi, e al movimento di resistenza danese Holger Danske.[2]

È stata uccisa dalla Gestapo insieme al marito polacco Lucjan Masłocha nella notte tra il 2 e il 3 gennaio, pochi giorni dopo il loro matrimonio.[3]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Anna Louise Christine[4] Mogensen nacque il 26 ottobre 1921 a Klucze, in Polonia, terza di tre figli. I suoi genitori, Louise Friis (1884-1947) e Knud Mogensen (1881–1943), erano danesi. Il padre, ingegnere, lavorava per l'azienda danese di cemento FL Smidth.[5] Nel 1936, preoccupati dalla crescente tensione politica in Polonia, i Mogensen fecero ritorno in Danimarca, dove Lone frequentò la Snoghøj Gymnastikhøjskole, prima di formarsi come fotografa da Rigmor Mydtskov.[3]

Partecipazione alla Resistenza[modifica | modifica wikitesto]

Dall'autunno del 1939, l'intera famiglia, con altri danesi legati alla Polonia e alle associazioni di immigrati polacchi, partecipò all'opera di soccorso di profughi giunti in Danimarca dopo l'invasione tedesca della Polonia.[3] A Copenaghen Lone si impegnò politicamente diventando membro del movimento giovanile conservatore. Knud, il fratello maggiore, nel gennaio 1940 prese parte come volontario alla guerra russo-finlandese del 1940 e in seguito fu un ufficiale dei servizi segreti danesi. Anche Jørgen, l'altro fratello, era associato al movimento di resistenza e condusse attività di intelligence.[5]

Insieme ai fratelli, Lone collaborò ai movimenti di resistenza clandestina Studenternes Efterretningstjeneste e Hjemmefronten.[6] Entrò a far parte dell'organizzazione di intelligence polacca Felicja, che dalla Danimarca collaborava con gli inglesi[2], e si avvicinò al gruppo di resistenza Holger Danske, scattando fotografie per i principali sabotatori dell'organizzazione, come Jørgen Haagen Schmith, conosciuto con il nome di Citronen (Limone).[3]

Il suo coinvolgimento la portò in contatto con il futuro marito, Lucjan Masłocha, ufficiale polacco di marina, a capo dall'autunno 1943 di un dipartimento del servizio di intelligence polacco-inglese in Danimarca, che fungeva da collegamento tra Londra e la Polonia. Insieme condussero attività di spionaggio, di radiotelegrafia e, come corrieri, numerose missioni tra la Danimarca e la Svezia.[7]

Mindelunden i Ryvangen (Parco della memoria), dove sono sepolti i caduti della resistenza danese

In Svezia, dove si stabilì dall'estate del 1944 al dicembre dello stesso anno, Lone usò come nomi di copertura Inge Sørensen, Inga Söndergaard e Maja Matjeka.[5] La coppia si trasferì in una casa a Gentofte, appena a nord di Copenaghen, sfuggendo all'arresto quando i tedeschi scoprirono la rete di resistenza polacca nella primavera del 1944. Continuò a collaborare con i membri danesi di Studenternes Efterretningstjeneste.[3]

Alla vigilia di Capodanno del 1944, Lone e Lucjan si sposarono segretamente nella cattedrale di Sant'Ansgario a Copenaghen. Il loro matrimonio durò solo due giorni poiché nella notte dal 2 al 3 gennaio 1945 furono scoperti da una pattuglia della Gestapo.[5] Il capo della pattuglia sparò con la mitragliatrice attraverso la porta della casa in cui si trovavano, uccidendo sul colpo Lone Maslocha e ferendone il marito,che morì dopo alcuni giorni. Entrambi sono sepolti nel Parco della Memoria di Ryvangen, in Danimarca.

Lucjan Masłocha è l'unico straniero e Lone Maslocha l'unica donna tra le 106 tombe dei combattenti della resistenza danese morti nella lotta contro i tedeschi.[8]

Decorazioni[modifica | modifica wikitesto]

1945: Il governo polacco in esilio le conferì la Croce d'argento dell'Ordine Virtuti Militari (n. 11.131).[2][9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PL) Maria Małaśnicka-Miedzianogóra, Roźė dla Lone : za wolnosć ́Polski i Danii,1939-1945, Warszawa, Instytut Pamięci Narodowe, 2015, ISBN 9788376298085.
  2. ^ a b c (DA) Dorthe Chakravarty, Ægtepar mindes i dag: Myrdet af Gestapo få dage efter bryllup, su dr.dk, 9 giugno 2016. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  3. ^ a b c d e (DA) George Nellemann, Lone Maslocha (1921 - 1945) Maslocha, Anna Louise (Lone) Christine, su kvinfo.dk. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  4. ^ Il nome di "Lone" le sarebbe stato assegnato dal fratello Jørgen, (nato nel 1909) che iniziò costantemente a chiamarla in questo modo, anziché Anna o Louise.(DA) Maslocha Lone, su din-bog.dk. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  5. ^ a b c d (DA) Lone Maslocha, su din-bog.dk. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  6. ^ (DA) Sven Arvid Birkeland, I krigens kølvand: Danske skæbner efter 2. verdenskrig, Gyldendal A/S, 2018, ISBN 9788702265446.
  7. ^ (DA) Ib Damgaard Petersen, Faldne i Danmarks frihedskamp 1940-45, Copenhagen, Frihedsmuseets venners forlags fond, 1990, p. 284, ISBN 9788788214260.
  8. ^ (DA) Jens Mørch, Kvinde og polak blandt danske mænd i Mindelunden, su polennu.dk, 4 maggio 2021. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  9. ^ (EN) Commemoration of the Polish-Danish heroes at the Mindelunden cemetery in Ryvangen, su gov.pl, 12 novembre 2020. URL consultato il 28 gennaio 2022.

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