Lido Gori

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Lido Gori
NascitaPrato, 13 marzo 1910
MorteBerane, 18 luglio 1941
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaGuardia di Finanza
RepartoVI Battaglione
GradoGuardia scelta
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneOccupazione italiana del Montenegro e del Sangiaccato
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Lido Gori (Prato, 13 marzo 1910Berane, 18 luglio 1941) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Prato il 13 marzo 1910, figlio di Emilio e Maria Anna Mazzei.[1] Filatore presso una fabbrica di tessuti della sua città natale, si arruolò volontario come allievo nella Legione Allievi della Guardia di Finanza il 14 dicembre 1929.[1] Fu nominato guardia nel 1930 ed iniziò il servizio d'istituto in forza alla Legione territoriale di Milano.[1] Raffermato due volte, all'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, venne assegnato alla Brigata "Calate" di Livorno per compiti di difesa costiera, rimanendovi in servizio fino all'aprile 1941.[1] Trasferito poi al VI Battaglione Guardia di Finanza mobilitato, si imbarcò a Bari il 12 maggio 1941, raggiungendo l'Albania.[1] Cadde in combattimento il 18 luglio dello stesso anno, colpito a morte da una pallottola in fronte da partigiani montenegrini che avevano assediato la sua casermetta, appiccandovi il fuoco.[2] Per onorarne il coraggio dimostrato in questo frangente, venne decretata la concessione della medaglia d'oro al valor militare.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Al suo posto di combattimento in una casermetta assalita da preponderanti forze nemiche, accorreva tra i primi alla difesa. Ferito ad un braccio non desisteva dalla lotta e si portava nei punti da cui poteva meglio reagire. Ferito una seconda volta ad una gamba, in modo grave, non abbandonava il suo posto di combattimento e incitava i compagni alla resistenza. Ferito nuovamente al petto, quando molti dei suoi compagni erano caduti e la caserma, incendiata dal nemico, era tutta un rogo e minacciava di crollare, esaurite le cartucce, in supremo sforzo affrontava l’avversario con le bombe a mano. In questo ultimo gesto una pallottola lo colpiva in fronte e ne troncava la giovane vita offerta in modo superbo alla Patria. Berane, 17-18 luglio 1941.[3]»
— Decreto del Presidente della Repubblica del 7 luglio 1948.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gabriele Bagnoli, La guardia di finanza nella seconda guerra mondiale, Firenze, Università degli Studi di Firenze, 2014.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume secondo (1942-1959), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 697.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]