Lezgistan

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Lezgistan da una mappa del Caucaso di Johann Christoph Matthias Reinecke, 1804

Il Lezgistan o Lekia (Леӄи, lek'i) si può riferire a: un termine occasionalmente utilizzato per descrivere l'attuale Daghestan, prima della Rivoluzione russa.[1] o un concetto irredentista dell'organizzazione separatista Sadval che punta alla creazione di un'entità etno-politica nell'area abitata dalla popolazione dei Lezgini nella Repubblica del Daghestan[2] e Azerbaigian.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Mentre gli antichi storiografi come Erodoto, Strabone e Plinio il Vecchio, si riferivano ai popoli Legoi come coloro che abitavano l'Albania caucasica, gli storici arabi del IX-X secolo menzionano già l'esistenza del regno di Lakz nell'attuale Daghestan meridionale.[3] Al Masoudi riporta l'esistenza degli abitanti dell'area chiamati Lakzams (Lezgini),[4] che difesero Shirvan dagli invasori del nord.[5]

Prima della Rivoluzione russa, Lezgino era il termine utilizzato per tutti quei gruppi etnici abitanti l'attuale Repubblica del Daghestan nello stato russo.[6]

Concetto politico[modifica | modifica wikitesto]

Lezgistan da una mappa del Caucaso di Johann Gustav Gaerber (1728)

Il movimento nazionale lezgino, Sadval (Unità) venne fondato nel luglio del 1990 a Derbent, in Daghestan, nella Russia (allora Unione Sovietica).[7] Esso da subito richiese l'unificazione del popolo dei lezgini (in Azerbaigian e in Daghestan) perché per loro era stata negata l'opportunità di sviluppare la loro cultura sotto il dominio sovietico.

Sadval non trovò supporto in Azerbaigian, e la risposta fu nel 1994 l'attacco esplosivo della metropolitana di Baku nel quale 27 persone rimasero uccise.[8] Emerse in seguito che il Servizio Segreto Armeno aveva partecipato alla creazione di Sadval, fornendo fondi, allenamento e armi ai militanti.[9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Лезгистан, su Энциклопедический Словарь Ф.А.Брокгауза и И.А.Ефрона, Библиотека «Вѣхи», 1890–1907. URL consultato il 21 aprile 2011.
  2. ^ Sergey Markedonov, Radical Islam in the North Caucasus, Center for Strategic and International Studies, 2010, p. 2, ISBN 0-89206-614-8.
  3. ^ Martin Haspelmath, A grammar of Lezgian, Walter de Gruyter, 1993, p. 17, ISBN 3-11-013735-6.
  4. ^ Yakut, IV, 364. Secondo Al-Masoudi (Murudzh, II, 5)
  5. ^ VFMinorsky. History of Shirvan. M. 1963
  6. ^ James Stuart Olson e Pappas, Nicholas Charles, An Ethnohistorical dictionary of the Russian and Soviet empires, Greenwood Publishing Group, 1994, p. 438, ISBN 0-313-27497-5.
  7. ^ Minorities at Risk Project, Chronology for Lezgins in Russia, 2004 (accessed 21 September 2011)
  8. ^ Acts of terrorism in Metro in other countries, su english.pravda.ru, Pravda. URL consultato il 29 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2010).
  9. ^ Frederik Coene, The Caucasus: an introduction, Taylor & Francis, 2009, p. 161, ISBN 0-415-48660-2.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]