Leyla Patricia Quintana Marxelly

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Leyla Patricia Quintana Marxelly (Santa Tecla, 2 aprile 197011 luglio 1991) è stata una poetessa e guerrigliera salvadoregna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Leyla Patricia Quintana Marxelly, conosciuta con lo pseudonimo di Amada Libertad, è stata una poetessa e guerrigliera arruolata come radarista nell'Ejército Revolucionario del Pueblo, in San Salvador, caduta in combattimento durante un'eclissi solare, sul vulcano di San Salvador. Grazie alla madre, i suoi versi sono stati portati in salvo ed hanno ricevuto riconoscimenti, quali il Wang Interdata, nel 1990, e il Juegos Florales de Zacatecoluca, nel 1991. Leyla ha combattuto con altri due guerriglieri, oggi poeti riconosciuti a livello mondiale: Otoniel Guevara e Kenny Rodriguez. Le poesie di Leyla pervenivano dal fronte clandestino arrotolate nel nastro adesivo e nascoste nei contenitori dei rullini fotografici, trasportate in segreto da una "staffetta", il più delle volte proprio dalla compagna Kenny Rodriguez. Grazie a questo lavoro la madre, Argelia Quintana[1], riuscì a raccogliere oltre duecento scritti e pubblicarli nei libri “Larga trenza de amor”, “Las burlas de la vida”, “Pueblo” y “Libertad va cercando”, “Destino” e “En la punta del delirio ”

Studi[modifica | modifica wikitesto]

Leyla Quintana ha studiato e si è diplomata presso il Collegio Maria Immacolata di San Salvador. In seguito si è iscritta all'Università di El Salvador, all'indirizzo Giornalismo.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

L'11 luglio del 1991, durante l'eclissi totale, a seguito di alcuni scontri a fuoco, Leyla è fuggita verso il vulcano. Accerchiata dall'esercito è stata uccisa da un colpo di arma da fuoco. Il corpo rinvenuto dai compagni di guerriglia è stato riconsegnato alla madre.

Elenco delle opere[modifica | modifica wikitesto]

In San Salvador[modifica | modifica wikitesto]

In Italia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ intervista ad Argelia Quintana, su contracultura.com.sv. URL consultato il 18 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2016).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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