Leonardo Gallucci

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Leonardo Gallucci
NascitaAprigliano (CS), 12 ottobre 1911
MortePleu i Kieve, 2 dicembre 1940
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Regno d'Italia
Forza armata Regio Esercito
ArmaEsercito
Unità207º Reggimento fanteria "Taro"
RepartoFanteria
GradoTenente
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazioni Medaglia d'oro al valor militare
voci di militari presenti su Wikipedia

Leonardo Gallucci (Aprigliano, 12 ottobre 1911[1]Pleu i Kieve, 2 dicembre 1940[2]) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nativo di Aprigliano e figlio di Rocco Gallucci e di Maria De Rosa[3], visse alcuni anni a San Mauro Marchesato e infine a Crotone, sua città d'adozione[2]. Ottenuto il diploma come perito agrario all'istituto "Giuseppe Gangale" di Cirò Marina, intraprese la carriera militare entrando nel 207º Reggimento fanteria "Taro", dove in seguito verrà spedito a combattere sul fronte greco.

Morì in battaglia a Pleu i Kieve, nei pressi del villaggio di Lirishtë (l'odierna Kaçanik, in Kosovo), il 2 dicembre 1940.

Cerimonia commemorativa[modifica | modifica wikitesto]

Il 14 giugno 2001, l'amministrazione comunale di Crotone guidata allora da Pasquale Senatore organizzò una cerimonia commemorativa congiunta a ricordo sia del tenente Gallucci che del capitano di corvetta Mario Ciliberto, in cui vennero scoperte due lapidi marmoree con sopra due epigrafi, situate entrambe in discesa Castello[2].

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Incaricato della riconquista di una importante posizione avanzata già aspramente contesa, al comandante del settore che gli impartiva gli ordini, serenamente con la piena coscienza dei forti affermava «state tranquillo: o prendo la quota o non ritorno». Alla testa del suo reparto si lanciava arditamente contro il nemico. Dopo un’ora di aspra e violenta azione riusciva ad impadronirsi della posizione e nel darne comunicazione al suo comandante assicurava che l’avrebbe mantenuta a tutti i costi, fino all’ultimo uomo. Contrattaccato, mentre strenuamente combatteva ed incitava fieramente i suoi uomini alla resistenza, in attesa degli accorrenti rincalzi, cadeva colpito a morte fra i suoi valorosi soldati. Pleu i Kleve, 2 dicembre 1940.[4]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ministero della guerra, Bollettino ufficiale delle nomine, promozioni e destinazioni negli ufficiali e sottufficiali del R. esercito italiano e nel personale dell'amministrazione militare, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, p. 1852
  2. ^ a b c Giulio Grilletta, KR 40-43: cronache di guerra, Cosenza, Pellegrini Editore, 2003, p. 85
  3. ^ Cfr. Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n°. 180 del 1º agosto 1942
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • GALLUCCI, Leonardo, su combattentiliberazione.it, 07/05/2016. URL consultato il 9 gennaio 2022.