Leon Kossoff

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Leon Kossoff (Islington, 10 dicembre 1926Londra, 4 luglio 2019) è stato un pittore britannico di origine russa. I dipinti di Kossoff spaziano dai ritratti, ai disegni dal vero e a paesaggi urbani raffiguranti Londra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioventù e formazione[modifica | modifica wikitesto]

Kossoff nacque da genitori di origine russa ed ebrea nel quartiere londinese di Islington,[1] dove trascorse la maggior parte della sua giovinezza. Nel 1938, Kossoff frequentò la Hackney Downs School di Londra.[2] Nel 1939, anno dello scoppio della seconda guerra mondiale, lui e gli altri studenti della Hackney Downs furono trasferiti a King's Lynn.[2] Qui il futuro pittore venne accolto presso la residenza dei coniugi R.C. Bishop, che lo incoraggiarono ad approfondire il suo interesse nei confronti dell'arte.[3] Dopo il suo soggiorno a King's Lynn, durante il quale realizzò i primi dipinti, Kossoff tornò nella capitale britannica nel 1943,[2] si iscrisse alla Saint Martin's School of Art, studiò arte commerciale e prese lezioni serali di disegno alla Toynbee Hall.[4][5]

Kossoff prestò servizio presso il secondo battaglione ebraico dei Royal Fusiliers e con essi si spostò in Italia, Olanda, Belgio e Germania.[4] Nel 1949 tornò a studiare arte alla Saint Martin, mentre, dal 1950 al 1952, prese fu allievo di David Bomberg al Borough Polytechnic Institute.[4] Una delle fonti di ispirazioni del pittore inglese era Frank Auerbach, un altro allievo di Bomberg dal quale Kossoff emulerà la tecnica a impasto e il tipo di soggetti trattati nei dipinti, che sono ambientati a Londra.[2] Inoltre, così come quelle di Auerbach, le tele di Kossoff trasmettono lo stesso genere di emozioni di quelle del pittore tedesco.[2] Dal 1950 al 1953 lo studio di Kossoff era collocato nella strada londinese di Mornington Crescent. Successivamente, egli trasferì la sua sede di lavoro a Bethnal Green, ove visse fino al 1961. Kossoff studiò al Royal College of Art dal 1953 al 1956.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1956, Kossoff entrò a far parte del personale della Beaux Arts Gallery (Londra) di Helen Lessore.[6] Nello stesso periodo, l'artista britannico iniziò a esporre le sue tele assieme a quelle dell'amico Frank Auerbach, Francis Bacon, Lucian Freud, e Keith Critchlow, un suo ex compagno di scuola conosciuto alla Saint Martin. Dopo aver rilocato il suo atelier a Willesden Junction, Kossoff trasferì la sua sede a Willesden Green. Parallelamente alla carriera artistica, Kossoff fu anche un docente di arte. A partire dal 1959, Kossoff iniziò a insegnare al Regent Street Polytechnic, alla Chelsea School of Art e alla Saint Martin's School of Art.

Nel 1995, Kossoff espose le sue opere alla quarantaseiesima Biennale di Venezia e nel 1996 gli venne dedicata una retrospettiva di carriera alla Tate Gallery.[7] Nel 2007, la National Gallery di Londra tenne una mostra dedicata a Kossoff dal titolo Leon Kossoff: Drawing from Painting. Kossoff rifiutò la nomina a Comandante dell'Ordine dell'Impero Britannico.[8] Nel 2010, Kossoff avviò una mostra itinerante ove espose nuovi dipinti e disegni tenuta alla Annely Juda Fine Art (Londra), al Mitchell-Innes & Nash (New York) e al L.A. Louver (Los Angeles).[9] Fra il 2013 e l'anno seguente, le tele dell'artista britannico furono esibite in occasione di un'altra mostra itinerante che prendeva il nome di Leon Kossoff: London Landscapes.

Kossoff morì il 4 luglio 2019, all'età di 92 anni, per complicazioni dovute a un ictus.[10]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Alan Symons, The Jewish Contribution to the 20th Century, Polo Pub, 1997, "Leon Kossoff".
  2. ^ a b c d e (EN) Autori vari, The Palgrave Dictionary of Anglo-Jewish History, Palgrave Macmillan, 2011, p. 535.
  3. ^ (EN) Obituary: Leon Kossoff, su thejc.com. URL consultato il 21 ottobre 2020.
  4. ^ a b c (EN) Leon Kossoff, su lalouver.com. URL consultato il 21 ottobre 2020.
  5. ^ (EN) KOSSOFF, LEON, su collections.reading.ac.uk. URL consultato il 21 ottobre 2020.
  6. ^ (EN) LEON KOSSOFF B.1926, su jameshymangallery.com. URL consultato il 21 ottobre 2020.
  7. ^ (EN) Leon Kossoff, su artfacts.net. URL consultato il 21 ottobre 2020.
  8. ^ (EN) Honoured? No thanks, say elite of arts and TV, su independent.co.uk. URL consultato il 21 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 20 agosto 2016).
  9. ^ (EN) Leon Kossoff, su lalouver.com. URL consultato il 21 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 25 novembre 2010).
  10. ^ (EN) Leon Kossoff, 92, Who Painted Portraits of Urban Life, Dies, su nytimes.com. URL consultato il 21 ottobre 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Autori vari, Leon Kossoff, Thames and Hudson, 1996.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN90776458 · ISNI (EN0000 0000 7861 4169 · Europeana agent/base/96771 · ULAN (EN500004883 · LCCN (ENn86850627 · GND (DE119242214 · BNF (FRcb14489407r (data) · J9U (ENHE987007263849305171 · WorldCat Identities (ENlccn-n86850627