Leon Faun

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Leon Faun
NazionalitàBandiera dell'Italia Italia
GenereHip hop
Alternative hip hop
Nerdcore hip hop
Periodo di attività musicale2015 – in attività
Strumentovoce
EtichettaIsland, Thaurus, Universal
Album pubblicati2
Studio2

Leon Faun, pseudonimo di Leon de la Vallée (Fiumicino, 7 maggio 2001), è un rapper e attore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato nel 2001, Leon Faun si è appassionato alla musica fin dall'infanzia anche grazie alla sua famiglia che lo ha avvicinato all'arte in tutte le sue forme. All'età di 12 anni ha scoperto il rap e dopo qualche anno si è ritrovato a scrivere in un ambiente con vari artisti di Fiumicino; lì iniziò la sua carriera musicale con il suo amico d’infanzia Duffy che lo accompagnerà in ogni suo progetto.[1]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni (2016-2017)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2016 ha fatto la comparsa nel film di Cosimo Alemà Zeta - Una storia hip-hop.[2] Dopo alcuni brani pubblicati su YouTube, nel 2017 ha pubblicato, sotto lo pseudonimo di LYO, l'EP Endless, prodotto da Duffy, Thasup e Prince.wav.

Singoli stand-alone (2018-2019)[modifica | modifica wikitesto]

L'anno successivo è uscito il brano Animus sotto lo pseudonimo di Leon Faun. Un mese dopo, è stato pubblicato Horia. Nel 2019 è stata la volta di Cioccorane, Primavera, Taboo e infine Oh cacchio, che ha dato maggiore visibilità all'artista, tanto da venire scelto dal regista Claudio Cupellini come attore protagonista nel film La terra dei figli, uscito due anni dopo.[3]

C'era una volta (2020-2022)[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2020 ha pubblicato i brani La follia non ha età, Gaia e Occhi lucidi, che hanno anticipato il suo primo album in studio C'era una volta, uscito il 25 giugno 2021.[4] Il disco è entrato alla 5ª posizione della Classifica FIMI Album.[5] Nello stesso anno ha collaborato con Izi alla traccia Flop, contenuta nell'album Riot.[6] Nel 2022 è comparso nell'album di Sick Luke X2 nella traccia Sogni matti, concepita insieme a Drast, certificata disco d'oro.[7] Nel maggio dello stesso anno è l'ora del singolo Pioggia inserito nella riedizione digitale del suo primo album.

Leon (2023-presente)[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 marzo e il 12 maggio 2023 il rapper pubblica due nuovi singoli, Vestito male e Profezia. A quasi un anno di distanza, annuncia il singolo Anima, uscito il 19 gennaio seguente. Il 15 marzo 2024 viene pubblicato il singolo Funerale mio, estratto dal secondo album in studio Leon pubblicato il 22 marzo successivo.

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Suo padre, Maurizio de la Vallée era un musicista, deceduto nel 2019[2]; mentre sua madre, Gaia Labiso è un'attrice.

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

EP[modifica | modifica wikitesto]

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Marco Beltramelli, Leon Faun: "Basta Fantasy Rap: sono reale, ma a modo mio", su rockit.it, 24 giugno 2021. URL consultato il 2 maggio 2022.
  2. ^ a b Marta Blumi Tripodi, Leon Faun ha messo sottosopra l'immaginario del rap italiano, su Rolling Stone Italia, 22 giugno 2021. URL consultato il 2 maggio 2022.
  3. ^ Valentina Ariete, LA TERRA DEI FIGLI, LEON DE LA VALLÉE: "NON HO VOLUTO CONTROFIGURE: FARE UN FILM COME QUESTO ERA IL MIO SOGNO", su movieplayer.it, 4 luglio 2021. URL consultato il 2 maggio 2022.
  4. ^ Cristina Breuza, C'era una volta è l'album di Leon Faun, su lacasadelrap.com, 26 giugno 2021. URL consultato il 26 giugno 2021.
  5. ^ Classifica settimanale WK 26 (dal 25.06.2021 al 01.07.2021), su Federazione Industria Musicale Italiana. URL consultato il 2 maggio 2022.
  6. ^ Ernesto Assante, 'C’era una volta' Leon Faun, un attore-rapper: "Porto il mio mondo fantasy al pubblico", su la Repubblica, 13 luglio 2021. URL consultato il 2 maggio 2022.
  7. ^ Nico Donvito, Sick Luke: "Lavorare a X2 mi ha aperto a mondi che non conoscevo", su recensiamomusica.com, 12 gennaio 2022. URL consultato il 2 maggio 2022.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]