Leo Picchi

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Leo Picchi
Picchi (in piedi, secondo da destra) calciatore del Torino nella stagione 1951-1952
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 175 cm
Calcio
Ruolo mediano
Carriera
Giovanili
Bandiera non conosciuta Pro Livorno
Squadre di club1
1945-1949Livorno79 (12)
1949-1952Torino57 (3)
1953-1954Livorno6 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Pallacanestro
Ruolo Ala
Carriera
Squadre di club
Bandiera non conosciuta GUF Livorno
Basket Livorno
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Leo Picchi (Livorno, 20 agosto 1921Livorno, 12 luglio 2005[1]) è stato un calciatore, cestista e dirigente sportivo italiano, fratello del più celebre Armando Picchi.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

Cresciuto nella Pro Livorno[2], iniziò a giocare a calcio nella squadra della sua città, debuttando il 30 dicembre 1945 nella gara Livorno-Pescara 1-0 del campionato misto di Divisione Nazionale 1945-1946.

Dalle rive del Tirreno si trasferì al Torino dopo la Tragedia di Superga del 4 maggio 1949[3]; disputò tre campionati con la maglia granata prima di concludere la carriera con il Livorno, nel frattempo retrocesso in Serie C.

Nel 1971 rilevò con il cugino Enzo il Gruppo Sportivo Salesiano Don Bosco di Livorno e, con la collaborazione, che dura tuttora, dell'Inter, diede vita alla società Armando Picchi Calcio, intitolata al fratello, morto il 26 maggio dello stesso anno. Il club così creato è molto attivo soprattutto a livello di giovani calciatori, lanciando anche veri talenti come l'attaccante Cristiano Lucarelli e imponendosi all'attenzione nazionale con le squadre Allievi e Juniores, che conquistarono i titoli nazionali di categoria[4].

Laureatosi in Farmacia, s'impegnò a studiare la causa della morte del fratello Armando, ipotizzando cure sbagliate in seguito alla frattura del bacino patita dal calciatore con la Nazionale di calcio il 6 aprile 1968, durante Italia-Bulgaria, partita che concluse di fatto la sua carriera azzurra e calcistica[5].

Dal 1969 al 1976 fu presidente dell'Associazione Ginnastica Livornese; fu poi presidente del Livorno Calcio dal 1982 al 1985[1] e della più antica società di calcio dilettantistica della città labronica, la Pro Livorno 1919.

Pallacanestro[modifica | modifica wikitesto]

Leo Picchi è stato uno dei pochi sportivi italiani a giocare nella massima serie in due discipline diverse; oltre a quella di calcio, disputò infatti la Serie A di pallacanestro. Con il GUF Livorno giocò in Serie A FIP 1942-1943, e negli anni cinquanta militò anche nella Cama Livorno[6][7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b È deceduto Leo Picchi Nove.firenze.it
  2. ^ La storica Pro Livorno coltiva piccoli talenti Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive., Il Tirreno, 12 settembre 2007, pag.12
  3. ^ Le liste della Serie B e C, Il Corriere dello Sport, 1º settembre 1949, pag.3
  4. ^ È il «Picchi» collegato con l’Inter Archiviato il 10 marzo 2016 in Internet Archive., Il Tirreno, 27 settembre 2003, pag.2
  5. ^ Il fratello di Picchi: ombre sulla morte di Armando Archiviato il 21 agosto 2019 in Internet Archive., Il Tirreno, 17 ottobre 2003, pag.1
  6. ^ Alberto Figliolia, Cestovagando, su dailybasket.it, 25 aprile 2012. URL consultato il 1º novembre 2012.
  7. ^ Serie B - Girone C 1952-1953, su ilbasketlivornese.it. URL consultato il 1º novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2012).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]