Laura Lattuada

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Laura Lattuada

Laura Lattuada (Milano, 1º giugno 1960) è un'attrice e conduttrice televisiva italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Attrice di televisione e teatro, ha studiato lingue e scienze politiche all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano senza però terminare gli studi. Si è formata come attrice all'Accademia del Teatro dei Filodrammatici di Milano diretta da Ernesto Calindri.

Dopo il debutto teatrale con Eva Magni e Franca Nuti ne La strana quiete di Renato Mainardi, si è fatta conoscere dal grosso pubblico nel 1981 interpretando il ruolo di una tossicodipendente in Storia di Anna, sceneggiato televisivo in sei puntate di Rete 1 diretto da Salvatore Nocita. Lo sceneggiato ha avuto un'audience oltre 15 milioni di telespettatori e ha consentito all'attrice di vincere diversi premi, tra cui il Telegatto come attrice rivelazione dell'anno, il Microfono d'Argento, il Premio regia Televisiva Giardini Naxos come miglior attrice e il Premio Personalità Europea.

Ha poi partecipato ad altri sceneggiati per iniziare quindi un percorso teatrale a far data dallo spettacolo con Giancarlo Sbragia Il giorno di Giuseppe Parini, cui ha fatto seguito poi il Cyrano de Bergerac con Gigi Proietti, fino ad arrivare a Non si sa come di Luigi Pirandello con Gabriele Lavia.

Passata a collaborare con diverse produzioni televisive in veste di conduttrice, grazie all'intuizione di Luciano Rispoli, è divenuta autrice e conduttrice di Passepartout, in onda su Leonardo e Arturo.

Ha ideato il Premio Ratto delle Sabine, di cui cura la direzione artistica, che viene assegnato ogni estate in un borgo della Sabina ad una donna che abbia almeno "60 primavere alla spalle e che continui a vivere la sua vita con entusiasmo, curiosità ed energia".

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Laura Lattuada

Programmi televisivi[modifica | modifica wikitesto]

Conduttrice[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Festival dei due mondi, su festivaldispoleto.com. URL consultato il 3 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2012).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]