Lati Rinpoche

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Kyabje Lati Rinpoche (Tibet, 192212 aprile 2010) è stato un monaco buddhista tibetano indiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Lati Rinpoche è stato identificato come la reincarnazione di un praticante buddhista di grande realizzazioni spirituali, come vuole la tradizione monastica tibetana[1], da Gongkar Rinpoche Archiviato il 23 settembre 2015 in Internet Archive. ed entrò nella vita monastica all'età di 10 anni.

All'età di quindici anni, si iscrive in Gaden Shartse Norling College, uno dei tre grandi monasteri universitari Gelugpa del Tibet.

Nel 1959, Lati Rinpoche dette l'esame di filosofia buddhista[2] e gli fu conferito il titolo di "Geshe Lharampa". Nel 1960, Lati Rinpoche fu ammesso al collegio tantrico di Lhasa, e iniziò lo studio intensivo del Tantra. Nel 1964, a causa delle condizioni politiche della regione, lasciò il Tibet per unirsi al 14 ° Dalai Lama in esilio in India. All'arrivo a Dharamsala, fu nominato il Consigliere Spirituale di Sua Santità il 14 ° Dalai Lama.

Dal 1976, Lati Rinpoche insegnò presso il Namgyal Gomba, monastero personale del 14 ° Dalai Lama, sempre presso Dharamsala. Nello stesso anno, fu nominato Abate del Shartse Norling College del Monastero di Gaden. Università monacale, sul modello del Gaden Shartse Norling College, per monaci in esilio in India a Mundgod nel Karnataka.

Contributo[modifica | modifica wikitesto]

Il contributo di Lati Rinpoche è dato dalla presentazione e spiegazione del concetto di mente[3] nella psicologia buddhista. In particolare sui temi della conoscenza e consapevolezza, capitoli del commentario di Pur-bu-jok (1825-1901): "Spiegazione della Presentazione degli oggetti e di possessori di oggetti", oltre al commento su "Una presentazione di consapevolezza e conoscenza" di Jam-yang-shay-ba (1648-1721)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La tradizione monastica tibetana esige che un monaco anziano, o un gruppo di monaci anziani, dotato di grandi realizzazioni spirituali quali, la chiaroveggenza, possa riconosce in un bambino lo stato dell'evoluzione dell'anima da reincarnazione a reincarnazione, decretando che l'attuale è pronta per essere riconosciuta come essere che ha raggiunto la capacità di reincarnarsi volontariamente.
  2. ^ Gli esami sono pubblici e consistono in un dibattito con contraddittorio sulla Prajnaparamita Hridaya, l'esaminando è sottoposto ad una serie di domande cui deve rispondere senza esitazione, sottolineando la sua tesi battendo le mani con forza.
  3. ^ Nella filosofia buddhista il concetto di mente in quanto ente autonomo cognitivo è piuttosto inteso come pensare in continuazione o "mentare".

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Approfondimenti[modifica | modifica wikitesto]

Guenter H. kawamura L. La mente nella psicologia buddhista. Trad. "La collana della chiara comprensione" di Ye-shes rGhyal-mTshan. Ubaldini. Roma. 1976.

Jeffrey Hopkins. "Maps Of The Profound: Jam-Yang-Shay-Ba's Great Exposition Of Buddhist And Non-Buddhist Views On The Nature Of Reality". Hardcover. 2003.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

* Gaden Shartse Dro-Phen Ling |H.H. Lati Rinpoche

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