Lampro di Eritre

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Lampro di Eritre (noto anche come Lampro di Atene in greco antico: Λάμπρος?; Atene, VI secolo a.C.V secolo a.C.) è stato un musicista greco antico ed eccellente suonatore di lira[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque ad Atene,[2][3] dove fu attivo nella prima parte del V secolo a.C., e insegnò musica a Sofocle secondo alcune fonti.[4][5][6][7] (tuttavia la cronologia non è sicura e qualcuno ritiene inattendibile la notizia). Fu insegnante di lira[8] e di danza.[9]

Un insegnante di nome Lampro, prima del 343 a.C., mentre soggiornava a Mantinea,[10][11] si dice abbia insegnato musica ad Aristosseno.[12][13] Comunque, il Lampro del V secolo a.C. non potrebbe aver vissuto così a lungo da poter insegnare ad Aristosseno, così che "In entrambi i casi si tratta di un Lampro di cui non sappiamo niente altro, o il riferimento è stato aggiunto alla tradizione biografica al fine di sottolineare la connessione tra Aristosseno e l'antica musica tradizionale greca, in contrasto con la "Nuova musica" della fine del V secolo a.C. e l'inizio del IV secolo a.C.[14]

Fu noto per il suo stile di vita sobrio, scegliendo di bere acqua al posto del vino; Frinico disse di lui: "che i gabbiani si lamentavano, quando Lampro morì tra loro, essendo un uomo che beveva solo acqua, un delicato iper sofista, uno scheletro secco delle Muse, un incubo per gli usignoli, un inno all'inferno."[15]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

La musica di Lampro era considerata contenuta, ad indicare un temperamento sobrio, piuttosto che selvaggia e realistica.[16]

Platone, nell'Apologia di Socrate, riconosce Lampro come un grande insegnante di musica, anche se lo considera inferiore al suo insegnante, Conno, figlio di Metrobio (Menesseno 236a Archiviato il 22 agosto 2016 in Internet Archive.). Lampro venne anche lodato da Cornelio Nepote.[17] Pseudo-Plutarco, De Musica 1142b "citando Aristosseno, comprendeva Lampro tra coloro i quali componevano belle canzoni."[14] Lampro, il "più distinto musicista dei suoi tempi,"[18] era un famoso compositore ai tempi di Sofocle[19] ed era considerato da qualcuno il più grande dei suoi tempi.[20]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ H. W. Garrod The Hyporcheme of Pratinas, in The Classical Review, vol. 34, 1920, pp. 129–136, DOI:10.1017/S0009840X00014013, JSTOR 700422.
  2. ^ musesrealm.net
  3. ^ msu.edu website
  4. ^ Mary Ellen Snodgrass e James Lamar Roberts, CliffsNotes Greek Classics, 1988, p. 123, ISBN 0-8220-0566-2. URL consultato il 3 dicembre 2011.
  5. ^ Copyright © 1997–2010. European Graduate School EGS egs.edu website Archiviato il 30 dicembre 2011 in Internet Archive. Retrieved 2011-12-03.
  6. ^ Ateneo I 20.
  7. ^ Vita di Sofocle 3.
  8. ^ Bigelow, Caroline musesrealm.net website
  9. ^ William Smith (ed) (1870) ancientlibrary.com website Archiviato il 5 agosto 2011 in Internet Archive. Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology ISBN 1-84511-002-1
  10. ^ Thomas J. Mathiesen, Apollo's lyre: Greek music and music theory in antiquity and the Middle Ages, University of Nebraska Press, 1999, p. 294, ISBN 0803230796. URL consultato il 13 settembre 2011.
  11. ^ Lewis Rowell jstor.org website
  12. ^ Andrew Barker ebooks.cambridge.org Archiviato il 29 agosto 2016 in Internet Archive. Retrieved 2011-12-03.
  13. ^ Moore, K. R., Was Pythagoras Ever Really in Sparta? (PDF), rosetta.bham.ac.uk website), 2009, p. 17. URL consultato il 23 settembre 2013.
  14. ^ a b Christopher C. Marchetti, Aristoxenus Elements of Rhythm, Diss. Rutgers 1999, p. 3, citing Laloy 1904, p. 11 for the chronological problem.
  15. ^ Translated by C.D.Yonge (1854) (attalus.org website) from excerpts of Ateneo di Naucrati : The Deipnosophists - BOOK 2 : [21.]. Retrieved 2011-09-13.
  16. ^ Blake Tyrrell (Michigan State University) scholar.lib.vt.edu LIFE OF SOPHOCLES Retrieved 2011-09-14.
  17. ^ J.Dymock & D.Dymock (1833) Bibliotheca classica (books.google.co.uk webite)
  18. ^ Stanley Hochman [1984] books.google.co.uk McGraw-Hill publishing ISBN 0-07-079169-4
  19. ^ notablebiographies.com
  20. ^ libertyfund.org website Retrieved 2011-09-13.
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