La stagione del sole

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La stagione del sole
Titolo originale狂った果実
Kurutta Kajitsu
Lingua originalegiapponese
Paese di produzioneGiappone
Anno1956
Durata86 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1.33:1
Generedrammatico
RegiaKō Nakahira
Soggettodal romanzo Taiyo no kisetsu, di Shintarō Ishihara
SceneggiaturaShintarō Ishihara
ProduttoreTakiko Mizunoe
Casa di produzioneNikkatsu
Distribuzione in italianoMirafilm
FotografiaShigeyoshi Mine
MontaggioMasanori Tsujii
MusicheMasaru Satō, Tōru Takemitsu
ScenografiaTakashi Matsuyama
Interpreti e personaggi

La stagione del sole è un film giapponese del 1956 diretto da Kō Nakahira.

Il film fu presentato fuori concorso al Festival di Cannes 1958 e fu proiettato in molte nazioni occidentali. Il regista François Truffaut, all'epoca in veste di critico cinematografico, ne espresse una valutazione molto favorevole e, a partire da questo film, si cominciò a parlare di nouvelle vague giapponese.[1]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Natsuhisa e Haruji sono due fratelli: il maggiore, Natsushisa, è disinvolto, sicuro di sé e si considera un vero uomo; Haruji, il minore, è timido e non sembra interessato a corteggiare le ragazze. I due ragazzi fanno conoscenza con Eri, una giovane donna, moglie di un americano molto più vecchio di lei. Eri non svela la sua condizione di donna sposata e i due si mettono in competizione per ottenerne i favori. Haruji si innamora follemente di lei, ma il fratello maggiore, a sua insaputa, ne diviene l'amante.

Un giorno Haruji si reca da Eri per invitarla a fare una gita in barca, ma apprende che lei è andata via con suo fratello. Sconvolto da questa notizia, prende un motoscafo e insegue i due: una volta raggiunti, li investe uccidendoli.[2]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film uscì nelle sale giapponesi il 12 luglio 1956; in Germania occidentale il 18 aprile 1958; in Italia il 16 ottobre 1959.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La stagione del sole, su indiecinema.it. URL consultato il 26 agosto 2023.
  2. ^ Centro Cattolico Cinematografico, Segnalazioni cinematografiche, Vol XLVI, 1959, Roma, p. 127

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