La scuola sui binari

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
La scuola sui binari
Titolo originaleEl Último Vagón
Lingua originalespagnolo
Paese di produzioneMessico
Anno2023
Durata95 min
Generedrammatico
RegiaErnesto Contreras
SoggettoÁngeles Doñate
SceneggiaturaJavier Peñalosa
ProduttoreAlejandro Cortés Rubiales, Rafael Ley, Mónica Vértiz
Produttore esecutivoErnesto Contreras
Casa di produzionePimienta Films, Netflix
FotografiaJuan Pablo Ramírez
MontaggioJorge Macaya
MusicheGus Reyes, Andrés Sánchez
ScenografiaAntonio Muño-Hierro
CostumiLaura García de la Mora
Interpreti e personaggi

La scuola sui binari (El Último Vagón) è un film del 2023 diretto da Ernesto Contreras.

Il soggetto è tratto dall'omonimo romanzo di Ángeles Doñate.[1]

L'ambientazione è volutamente sospesa nel tempo, riuscendo così a ritrarre e al tempo stesso denunciare, una condizione di arretratezza e degrado che caratterizzano certe aree del Messico indefinitamente.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Ikal si sposta continuamente con i suoi genitori lungo i binari della ferrovia messicana. La sua casa è su un vagone e il padre lavora alla costruzione della ferrovia. Per lui è difficile anche solo farsi degli amici non potendo mettere radici in nessuna parte.

Giunto in un piccolo villaggio, la maestra Georgina si preoccupa del fatto che il bambino non abbia mai frequentato una scuola e convince la famiglia a dargli un'istruzione. Il bambino si affeziona a Valeria, Tuerto e Chico, e al cane Quetzal, imparando a leggere grazie alla bravura della tenace maestra Georgina.

Ikal si innamora di Valeria ma quando arriva un circo sgangherato non riesce neanche ad offrirle il biglietto per poter andare a vedere lo spettacolo. Ci penserà Chico a procurare i biglietti per tutti, regalando una giornata da sogno, ma cacciandosi però poi nei guai.

Per il padre di Ikal e i suoi colleghi si prospettano dei licenziamenti e, allora, l'uomo decide per il bene di tutti di non seguire più la costruzione della ferrovia ma di stabilirsi in questo piccolo villaggio dove il figlio sembra trovarsi bene. La grande gioia di Ikal però dura poco. In una notte di tempesta il padre e due suoi colleghi restano uccisi nel cantiere.

Il bambino e sua madre devono così raggiungere dei parenti e lasciare definitivamente il villaggio.

Molti anni più tardi il governo messicano avvia una riforma che mira alla razionalizzazione delle scuole periferiche. Tra quelle destinate a scomparire c'è anche la famosa scuola sui binari in cui il piccolo Ikal imparò a leggere e sognò di diventare un maestro. Fatalità vuole che sia proprio lui, ora impiegato al ministero dell'istruzione, a dover dare la pessima notizia. Quando tornato al villaggio trova la "sua" Valeria al posto della storica maestra Georgina, ormai morta, l'uomo non ha la forza di chiudere quel posto per lui magico.

Lasciato il ministero si dà quindi all'insegnamento, raccogliendo l'eredità di Georgina, insieme a Valeria.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Il regista ha affermato che il film è anche un omaggio a sua madre e a sua nonna, entrambe insegnanti di scuola primaria.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (ES) Alberto Villaescusa Rico, El último vagón, su pegadoalabutaca.com, 1-5-2023. URL consultato il 18-6-2023.
  2. ^ (ES) Ana Iribe, Crítica: “El último vagón”, la influencia de la educación, su laestatuilla.com, 27-5-2023. URL consultato il 18-6-2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Cinema: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di cinema