L'ultimo treno da Vienna

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L'ultimo treno da Vienna
Titolo originaleMiracle of the White Stallions
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America
Anno1963
Durata117 min (Stati Uniti)[1]

93 min

Rapporto1,33 : 1
Generestorico, guerra
RegiaArthur Hiller
Soggettoda The Dancing White Horses of Vienna di Alois Podhajsky
SceneggiaturaAJ Carothers
ProduttoreWalt Disney

Peter V. Herald (associato)

Casa di produzioneWalt Disney Productions
FotografiaGünther Anders
MontaggioAlfred Srp e Cotton Warburton
MusichePaul J. Smith
ScenografiaIsabella Schlichting, Werner Schlichting
CostumiLeo Bei
TruccoLeopold Kuhnert, Rudolf Ohlschmidt
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

L'ultimo treno da Vienna (Miracle of the White Stallions) è un film del 1963 diretto da Arthur Hiller.

Prodotto dalla Walt Disney Productions, narra le vicende realmente accadute verso la fine della seconda guerra mondiale, che hanno consentito di salvare i cavalli di razza lipizzana della scuola di equitazione spagnola di Vienna.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Vienna, primavera 1945. La città è sotto il bombardamento delle truppe Alleate in avvicinamento. Il direttore della "Scuola di Equitazione Spagnola", il Colonnello Alois Podhajsky è preoccupato per la sorte degli stalloni Lipizzani. Contravvenendo alle disposizioni dei superiori nazisti, riesce a portare i cavalli in zona sicura: il castello di Sankt Martin im Mühlkreis, in Alta Austria. All'arrivo degli Americani, organizza una esibizione equestre per fare conoscere le qualità dei Lipizzani al generale Patton.

Chiede protezione per i propri stalloni e chiede di recuperare la mandria di cavalle e puledri, che si trova a Hostau, in Cecoslovacchia, territorio che sarà presto occupato dalle truppe sovietiche. Il generale Patton, avendo compreso il pericolo incombente per i cavalli, invia una colonna di carri armati per recuperarli e scortarli in territorio sicuro. La razza Lipizzana è così salva, e può continuare produrre gli stalloni per la scuola di equitazione spagnola di Vienna.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ AFI

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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