Komitadji

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Una colonna di Komitadjis bulgari catturati a Salonicco.
Abito di komitadji macedone (Museo a Bitola)

I Komitadji, Comitadjis o Komitas (in bulgaro, macedone e in serbo Комити?, in croato Komiti, in romeno Comitagiu, in greco Κομιτατζής, plurale: Κομιτατζήδες?, in turco Komitacı, in albanese Komit) erano i membri delle bande ribelli (chetas) che operavano nei Balcani durante il periodo finale dell'Impero ottomano.[1] Combattevano contro le autorità turche ed erano sostenuti dai governi degli stati vicini, in particolare la Bulgaria.[2]

Il termine "Komitadji" era usato per descrivere i membri del Comitato rivoluzionario centrale bulgaro durante la rivolta di aprile del 1876,[3][4][5] e le bande bulgare durante la successiva guerra russo-turca.[6] Il termine è stato spesso impiegato per riferirsi più tardi a gruppi di ribelli associati ai comitati rivoluzionari bulgari macedoni-Adrianopoli e al comitato supremo macedone-Adrianopoli chiamato dai turchi semplicemente i comitati bulgari.[7]

Nella Grecia tra le due guerre e in Jugoslavia il termine era usato per riferirsi alle bande organizzate dall'Organizzazione rivoluzionaria interna macedone filo-bulgara e dall'Organizzazione rivoluzionaria interna tracia, che operavano nel Vardar, nella Macedonia egea e nella Tracia occidentale.[8] Nella Romania tra le due guerre, il termine era usato per riferirsi alle bande organizzate dall'Organizzazione rivoluzionaria interna della Dobrugia pro-bulgara, che attaccarono gli avamposti rumeni e i coloni aromuni nella Dobrugia meridionale. Durante la seconda guerra mondiale questo nome fu usato per designare i membri della pro-bulgara Ohrana attivi nel nord della Grecia.[9]

Altri usi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Motta, Ardeal: le origini della Transilvania romena, Edizioni Nuova Cultura, 2011, p. 87, ISBN 978-88-6134-631-4. URL consultato il 14 agosto 2021.
  2. ^ The Making of a New Europe: R.W. Seton-Watson and the Last Years of Austria-Hungary, Hugh Seton-Watson, Christopher Seton-Watson, Methuen, 1981, ISBN 0416747302, p. 71.
  3. ^ Salâhi Sonyel, Minorities and the Destruction of the Ottoman Empire; Turkish Historical Society Printing House, 1993; ISBN 975160544X, p. 232.
  4. ^ Христо Марков Йонков, Числен, социален и класов състав на революционерите в Априлското възстание 1876: Историко-социологическо изследване на ІV революционен окръг. Изд. на Българската академия на науките, 1993, стр. 34.
  5. ^ Maiden Tribute, Grace Eckley, Xlibris Corporation, 2007, ISBN 1462838111, p. 20.
  6. ^ Paul Mojzes, Balkan Genocides: Holocaust and Ethnic Cleansing in the Twentieth Century, Rowman & Littlefield, 2011, ISBN 1442206632, p. 11.
  7. ^ Historical Dictionary of the Republic of Macedonia, Dimitar Bechev, Scarecrow Press, 2009, ISBN 0810862956, p. Ivii.
  8. ^ The Comitadji Question in Southern Serbia, Rodolphe Archibald Reiss, Hazell, 1924.
  9. ^ Plundered Loyalties: Axis Occupation and Civil Strife in Greek West Macedonia, 1941–1949, Giannēs Koliopoulos, C. Hurst & Co. Publishers, 1999, ISBN 185065381X, p. 69.
  10. ^ FootballDerbies.com - Komiti

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]