Kálmán Csathó

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Kálmán Csathó

Kálmán Csathó (Budapest, 13 ottobre 1881Budapest, 14 febbraio 1964) è stato uno scrittore, commediografo e regista teatrale ungherese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Csathó effettuò gli studi giuridici, dopo di che svolse alcuni viaggi di studio a Berlino e a Parigi, finché nel 1909 si avvicinò al mondo artistico collaborando con il Teatro Nazionale di Budapest con il ruolo di regista.[1]

Successivamente assunse la direzione del Teatro Nazionale, oltre che quella di altri teatri di Budapest.[1]

Come scrittore si caratterizzò per uno stile semplice e gustoso, per il racconto di storie a lieto fine evitando così le grandi problematiche della vita e della società.[1]

I suoi protagonisti, sia nei romanzi sia sulla scena, appartengono o alla piccola nobiltà decaduta, la cosiddetta gentry, che trova una collocazione nella carriera amministrativa statale, oppure alla media borghesia ugualmente conservatrice, boriosa e fatua.[2]

I suoi romanzi e i suoi drammi sono ambientati principalmente in provincia e da ciò egli traeva l'opportunità di descrivere la vita rurale spensierata ed apparentemente più sana, ma un po' vuota e non priva di peccatucci e di intrighi.[1]

Più interessanti si dimostrarono le sue opere narrative e teatrali che s'ispirano alla satira anche se per il suo carattere bonario ed adenottico, in cui segue l'influenza di Kálmán Mikszáth, non sempre riesce ad approfondire la tragicità delle figure e delle situazioni storiche.[1][2]

Per queste sue caratteristiche pacate e corrispondenti al gusto del pubblico, Csathó fu, assieme a Ferenc Herczeg, uno degli scrittori e commediografi più popolari nel periodo intercorrente fra le due guerre.[1]

Di alcuni suoi romanzi esistono traduzioni anche in italiano, come per esempio Un corvo sull'orologio della torre (Varjú a toronyórán, 1916); Ora sorge il sole (Most kél a nap, 1918); Pensa solo alla tua pipa, Ladányi! (Te csak pipálj Ladányi, 1929); Mio amico Valentino (Barátom Bálint, 1938); Albero genealogico (Családfa, 1940); Quando gli orologi iniziano a suonare (1941); Prima classe (1945); Blanche, la parente povera (1948); mentre le sue commedie Il nuovo parente (Az új rokon, 1923); I matrimoni si concludono nel cielo (Házasságok az égben köttetnek, 1925); Mia figlia non è così (Az én lányom nem olyan, 1936), ebbero un buon successo anche sulle scene italiane. In tutte queste opere disegnò le figure della vita provinciale ungherese con fine psicologia e senso umoristico.[3]

Nel Da una primavera all'altra (Tavasztól tavaszig, 1962) descrisse i suoi ricordi e le sue esperienze di cacciatore.[3]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Romanzi[modifica | modifica wikitesto]

  • Un corvo sull'orologio della torre (Varjú a toronyórán, 1916);
  • Ora sorge il sole (Most kél a nap, 1918);
  • Pensa solo alla tua pipa, Ladányi! (Te csak pipálj Ladányi, 1929);
  • Mio amico Valentino (Barátom Bálint, 1938);
  • Albero genealogico (Családfa, 1940);
  • Quando gli orologi iniziano a suonare (1941);
  • Prima classe (1945);
  • Blanche, la parente povera (1948);
  • Da una primavera all'altra (Tavasztól tavaszig, 1962).

Commedie[modifica | modifica wikitesto]

  • Il nuovo parente (Az új rokon, 1923);
  • I matrimoni si concludono nel cielo (Házasságok az égben köttetnek, 1925);
  • Mia figlia non è così (Az én lányom nem olyan, 1936).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Csathó, Kálmán, in le muse, IV, Novara, De Agostini, 1965, p. 32.
  2. ^ a b Csathó, Kálmán, su sapere.it. URL consultato il 14 marzo 2021.
  3. ^ a b Kálmán Csathó, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 23 marzo 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Paolo Ruzicska, Storia della letteratura ungherese, Milano, Nuova Accademia, 1963.
  • Folco Tempesti, Storia della letteratura ungherese, Firenze, Sansoni/Accademia, 1969.
  • László Rónay, Abriß der ungarischen Literaturgeschichte, Corvina, 1997, ISBN 963-13-3911-4.
  • Bruno Ventavoli (a cura di), Storia della letteratura ungherese, 2 volumi, Lindau, 2004.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN30709855 · ISNI (EN0000 0000 7876 8774 · SBN UBOV022694 · BAV 495/335906 · LCCN (ENn85084264 · GND (DE132832631 · BNF (FRcb128656885 (data) · J9U (ENHE987007280870705171 · CONOR.SI (SL65385059