Jonas Noreika

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Targa commemorativa presso la Biblioteca dell'Accademia delle Scienze di Vilnius

Jonas Noreika, soprannominato generale Tempesta (Šukioniai, 8 ottobre 1910Vilnius, 26 febbraio 1947), è stato un militare lituano, collaborazionista dei nazisti[1][2] tra la prima e la seconda guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Jonas Noreika nacque nel 1910 nel villaggio di Šukioniai, intraprese a diciannove anni la carriera militare e diventò presto ufficiale.[3] Nel 1933 pubblicò il libro “Alza la testa, lituano!” di contenuto antisemita.[4] Quando il 28 ottobre del 1940 l’URSS invase la Lituania organizzò, al fianco dei nazisti, la resistenza ai sovietici col Fronte attivista lituano.[3] Dopo lo scioglimento dell'organizzazione da parte dei nazisti, cominciò a perseguitare gli ebrei e ne confiscò le abitazioni.[3]

Il 13 o il 15 luglio 1941 compie il massacro di Plungė, dando l'ordine di uccidere tutti gli ebrei della città, compresi bambini, donne e anziani, dopo averli fatti condurre prima nella sinagoga e successivamente nel bosco.[4]

Fu anche il mandante dello sterminio del 1941 dell'intera comunità ebraica della città di Zagarje, compresi donne e bambini.[2] L. Lifshits, un prigioniero del ghetto, ha fatto ricerche sul materiale del museo Aušra di Šiauliai e ha accusato Noreika di aver ucciso 5 100 ebrei.[3]

Successivamente i rapporti di Noreika con i tedeschi si deteriorarono e fu arrestato. Durante la ritirata nazista, approfittando della confusione, riuscì a intrufolarsi nell'Armata Rossa, ma fu arrestato, processato e fucilato nel 1947 per verdetto del tribunale sovietico.[3]

Noreika in Lituania è ancora celebrato come un eroe della patria: è ad oggi presente un busto in bronzo davanti alla biblioteca dell’Accademia delle scienze della Lituania.[5][1]

La giornalista americana Silvia Foti, nipote di Noreika, il 14 luglio 2018 ha pubblicato un articolo al termine di un lavoro di ricerca durato diversi anni in cui accusa il nonno di complicità coi nazisti e dell'omicidio di molti ebrei.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Paolo Salom, Lituania, l’indagine di Silvia sul nonno: «Non fu un eroe, massacrò gli ebrei», in Corriere della Sera, 6 ottobre 2019. URL consultato il 4 novembre 2020.
  2. ^ a b (RU) Надежда Алексеева, «Опасный прецедент»: почему в Литве героизируют нацистских преступников, in RT, 20 ottobre 2017. URL consultato il 4 novembre 2020.
  3. ^ a b c d e (RU) Денис Лепский, Литовской школе хотят присвоить имя пособника нацистов и идеолога Холокоста, su RuBaltic.Ru, 17 ottobre 2017. URL consultato il 4 novembre 2020.
  4. ^ a b (RU) Валерий Мокрушин, Из убийц – в герои! В Литве установили памятник вождю "лесных братьев", su Nakanune.Ru, 21 agosto 2015. URL consultato il 4 novembre 2020.
  5. ^ (RU) Юрий Виноградов, Глава МИД Литвы призвал как можно скорее убрать мемориальную доску пособника нацистов, in Парламентская газета, 20 settembre 2018. URL consultato il 4 novembre 2020.

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