John Robertson (calciatore 1953)

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John Robertson
Robertson nel 1980 al Nottingham Forest
Nazionalità Bandiera della Scozia Scozia
Altezza 174 cm
Calcio
Ruolo Ala sinistra
Termine carriera 1986
Carriera
Squadre di club1
1970-1983Nottingham Forest385 (61)
1983-1985Derby County72 (3)
1985-1986Nottingham Forest11 (0)
Nazionale
1978-1983Bandiera della Scozia Scozia28 (8)
Carriera da allenatore
1990–1995WycombeAll. 2ª
1995Norwich CityAll. 2ª
1995–2000Leicester CityAll. 2ª
2000–2005CelticAll. 2ª
2006–2010Aston VillaAll. 2ª
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 5 dicembre 2015

John Neilson Robertson (Glasgow, 20 gennaio 1953) è un ex calciatore e allenatore di calcio scozzese di ruolo centrocampista, la maggior parte della cui carriera agonistica si svolse nelle file del Nottingham Forest, con cui vinse un titolo di campione inglese e due di campione d’Europa. Internazionale per la Scozia, fu presente con essa in due edizioni del campionato mondiale, nel 1978 e nel 1982.

Dopo la fine dell'attività di giocatore fu tecnico in seconda di vari club, il più recente dei quali fu l'Aston Villa nel 2010 come assistente di Martin O’Neill.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Brevilineo (174 cm d'altezza), era considerato dal suo allenatore Brian Clough un elemento fondamentale della manovra: capace di giocare sia trequartista che ala sinistra, fu definito dal tecnico inglese «il Picasso del calcio»[1] per la precisione dell'ultimo passaggio, mentre il suo connazionale Bill Shankly, all'epoca tecnico del Liverpool, sostenne che Robertson era capace di «crossare con la precisione di un giocatore di biliardo»[2].

Dotato di buon tiro, in carriera batté 62 rigori realizzandone 60[3].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nativo di Uddingston, sobborgo di Glasgow, si formò calcisticamente nelle giovanili del cittadino club del Drumchapel Amateurs[4], che fu la fucina di altri nomi famosi del calcio scozzese quali Alex Ferguson, Andy Gray, Archie Gemmill e, successivamente, David Moyes[4].

Nel 1970, a 17 anni, fu messo sotto contratto professionistico in Inghilterra dal Nottingham Forest e debuttò in First Division il 10 ottobre di quell'anno contro il Blackpool[5]; all'epoca il club era al termine di un ciclo che era culminato, tre anni prima, con il secondo posto assoluto in campionato[5]; tuttavia in quella stessa stagione la squadra conquistò la salvezza per pochi punti e retrocedette l'anno successivo[5].

Quando nel 1975 Brian Clough giunse alla guida del club Robertson era tra i giocatori in lista di partenza, ma il neoarrivato tecnico decise di trattenerlo al club. Al secondo anno di gestione Clough il Nottingham tornò in First Division e, da neopromossa, vinse il titolo 1977-78, ripetendo l'impresa di 27 anni prima conseguita dal Tottenham.

Il ruolo di Robertson fu determinante nella successiva Coppa dei Campioni, in cui la squadra debuttò eliminando al primo turno i campioni uscenti del Liverpool; il Nottingham giunse fino alla finale e fu proprio un assist di Robertson a mandare in rete Trevor Francis[6] che marcò l'unico goal dell'incontro vinto a Monaco di Baviera contro gli svedesi del Malmö FF. Qualificata automaticamente anche per la successiva edizione, la squadra si ripresentò in finale a un anno di distanza, trovando quali avversari per il titolo a Madrid i tedeschi dell'Amburgo, battuti anch'essi 1-0 proprio grazie a un goal di Robertson[7].

La Coppa dei Campioni del 1980 fu l'ultimo trofeo della carriera di Robertson che, oltre ai titoli maggiori citati, vanta anche due Coppe d'Inghilterra consecutive nel 1978 e 1979, una Charity Shield nel 1978 e a livello europeo la Supercoppa UEFA 1979.

In Nazionale scozzese, invece, in cui esordì nel 1978, vanta la conquista del Torneo Interbritannico 1981, ottenuta tramite la vittoria a Londra per 1-0 contro l'Inghilterra giunta grazie proprio a un suo goal su rigore. A livello internazionale prese anche parte ai campionati mondiali del 1978 in Argentina e nel 1982 in Spagna (con un goal), in entrambi i casi non superando la prima fase. In totale, in cinque anni, disputò 28 incontri per la Scozia con 8 goal.

Nel 1990 divenne assistente dell'ex compagno di squadra nordirlandese Martin O’Neill che seguì come suo secondo, fino al 2010, sulle panchine di Wycombe, Norwich City, Leicester City, Celtic e, infine, Aston Villa[8].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

John Robertson ha avuto due figlie, la maggiore delle quali, nata nel 1983, affetta da paralisi cerebrale infantile e a causa di ciò tetraplegica[9]; nel 1994 lui e la sua ex moglie intentarono causa all'ospedale in cui la loro figlia nacque, asserendo che un ritardo di circa 12 ore nell'effettuare il taglio cesareo sarebbe stato all'origine dei gravi danni cerebrali sostenuti dalla neonata[9]; tuttavia il tribunale diede torto ai Robertson; nel 1996 la figlia morì a 13 anni[9].

Nel 2011 diede alle stampe la sua autobiografia, Supertramp[10], dal soprannome datogli ai tempi in cui giocava a Nottingham[2], città in cui risiede tuttora.

Da un sondaggio lanciato nel 2015 dal giornale cittadino Nottingham Post in occasione del centicinquantesimo anniversario della fondazione del Forest[11] è emerso che Robertson è considerato il migliore tra i giocatori che abbiano mai vestito la maglia del club[11].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) They said it: Brian Clough, su fifa.com, FIFA, 1º maggio 2009. URL consultato il 6 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2015).
  2. ^ a b (EN) Paul Forsyth, Interview: John Robertson, ex-Nottingham Forest footballer nicknamed «Super Tramp», in The Scotsman, 16 ottobre 2011. URL consultato il 7 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 7 dicembre 2015).
  3. ^ Collar, pag. 47.
  4. ^ a b (EN) Craig Hope, Remembering his roots: Proud Ferguson returns to first club to unveil portrait of Drumchapel founder, in Daily Mail, 20 febbraio 2014. URL consultato il 6 dicembre 2015.
  5. ^ a b c Collar, pag. 48.
  6. ^ Al Nottingham (1-0) la Coppa dei Campioni, in La Stampa, 31 maggio 1979, p. 20. URL consultato il 7 dicembre 2015.
  7. ^ Bruno Perucca, La Coppa resta agli inglesi, in La Stampa, 29 maggio 1980, p. 23. URL consultato il 6 dicembre 2015.
  8. ^ (EN) Ralph Ellis, Brian Clough’s miracle men: What happened to the 17 players who made history at Nottingham Forest?, in Daily Mail, 12 ottobre 2015. URL consultato il 7 dicembre 2015.
  9. ^ a b c (EN) Annie Brown, Soccer Star Mourns Loss of Dear Jessie, in Daily Mail, 4 ottobre 1996. URL consultato il 6 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2016).
  10. ^ (EN) Mark Guidi, John Robertson: If Martin O’Neill calls up I’ll be back in football in a minute, in Daily Record, 20 novembre 2011. URL consultato il 7 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 30 maggio 2013).
  11. ^ a b (EN) Nottingham Forest top 50 players of all-time: John Robertson simply the best, in Nottingham Post, 14 luglio 2015. URL consultato il 7 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2015).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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