Johann Weber

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Johann Weber
vescovo della Chiesa cattolica
Mons. Johann Weber il 27 settembre 2009
Evangelizare pauperibus
 
Incarichi ricoperti
 
Nato26 aprile 1927 a Graz
Ordinato diacono17 dicembre 1989
Ordinato presbitero2 luglio 1950
Nominato vescovo10 giugno 1969 da papa Paolo VI
Consacrato vescovo28 settembre 1969 dall'arcivescovo Andreas Rohracher
Deceduto23 maggio 2020 (93 anni) a Graz
Firma
 

Johann Weber (Graz, 26 aprile 1927Graz, 23 maggio 2020) è stato un vescovo cattolico austriaco.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Monsignor Johann Weber nacque a Graz il 26 aprile 1927. Suo padre era un ispettore di gendarmeria.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Dal 1937 al 1938 studiò al seminario minore vescovile e dopo la sua soppressione si iscrisse al ginnasio accademico di Graz. Nel 1943, come molti altri ragazzi della sua generazione, fu arruolato nella Wehrmacht e nel 1945 gli fu concesso il superamento dell'esame di maturità per decreto. Lo stesso anno iniziò a studiare tedesco, storia e geografia all'Università di Graz. Nel 1946 si trasferì per studiare teologia.

Il 2 luglio 1950 fu ordinato presbitero per la Seckau. In seguito fu cappellano a Kapfenberg dal 1950 al 1953 e a Köflach dal 1953 al 1956. Nel 1956 divenne pastore diocesano della Gioventù cattolica dei lavoratori e nel 1962 parroco della parrocchia di Sant'Andrea a Graz. Il suo lavoro per i poveri e i bisognosi caratterizzò il suo lavoro in questi anni. Un esempio fu la costruzione di una casa per le donne incinte in difficoltà.[2]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Monsignor Johann Weber nel 1998.

Il 10 giugno 1969 papa Paolo VI lo nominò vescovo di Graz-Seckau. Ricevette l'ordinazione episcopale il 28 settembre successivo nella duomo di Salisburgo dall'arcivescovo titolare di Vibo Valentia Andreas Rohracher, coconsacranti l'arcivescovo titolare di Monteverde Josef Schoiswohl e il vescovo di Gurk Josef Köstner. Dopo l'ordinazione, fu accolto nel duomo di Graz dagli applausi dei presenti, cosa non era comune allora in Austria.

Iniziò molto rapidamente ad attuare le decisioni del Concilio Vaticano II. Già nel 1969 istituì i consigli pastorali parrocchiali e nel 1970 avviò i lavori del consiglio pastorale diocesano. Nello stesso anno impiegò un teologo laico come assistente nella pastorale e nel 1971 incaricò una suora di reggere una parrocchia senza sacerdoti.[3] Nel 1975 ordinò i primi diaconi permanenti sposati. Nel suo operare seguì sempre il principio delle tre fasi di vedere, giudicare, agire che aveva appreso all'Azione Cattolica. Esso venne formulato dal cardinale Joseph-Léon Cardijn, fondatore della Gioventù operaia cristiana, e accolto anche dalla costituzione pastorale conciliare Gaudium et spes.[4]

Nel 1981 la giornata cattolica della Stiria ebbe luogo come "festa della fratellanza". Il 13 settembre 1983 papa Giovanni Paolo II visitò il santuario mariano di Mariazell, che si trova nella diocesi di Graz-Seckau. Nel 1993 organizzò la "giornata ecumenica della Stiria", alla quale parteciparono tutti i gruppi politici della Stiria. Nel 1996 organizzò il pellegrinaggio della diversità e l'anno successivo ospitò la "seconda assemblea ecumenica europea" a Graz. Istituì anche il centro culturale presso la chiesa dei minoriti a Graz, la World House e un servizio di consulenza telefonica dal 1974.

Dopo che nella primavera del 1995 emersero le prove secondo cui il cardinale Hans Hermann Groër aveva abusato sessualmente di un ex studente, Weber voleva che queste "accuse" venissero provate. Esse non diedero luogo a procedimenti giudiziari perché i fatti in questione erano prescritti.

Fu presidente della Conferenza episcopale dell'Austria dal 6 aprile 1995 al 30 giugno 1998. In seguito ne fu vicepresidente.

Dal gennaio del 1996 fece parte del "gruppo di San Gallo", un gruppo informale di chierici di alto rango e riformisti che si incontravano ogni anno a gennaio vicino a San Gallo, in Svizzera, per scambiarsi liberamente idee sulle questioni ecclesiastiche.

Il 14 marzo 2001 papa Giovanni Paolo II accettò la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi per motivi di salute.

Fino al Natale del 2018 prestò servizio pastorale nelle parrocchie di San Leonardo, dell'Annunciazione e di Ragnitz a Graz.[5] In seguito si trasferì nella casa di cura dei servi di Cristo nel quartiere Andritz di Graz, suo luogo natale.[4][6]

Ricevette un dottorato onorario dall'Università di Graz nel 1984 e fu senatore onorario dello stesso ateneo dal 1994.

Nel 1988 la fratellanza KÖHV Carolina Graz lo premiò con l'anello "pro deo et patria".

Morì al LKH Graz II Standort West il 23 maggio 2020 all'età di 93 anni.[7][8][9] Il 2 giugno fu allestita la camera ardente nel duomo di Graz.[10][11] Le esequie si tennero il 3 giugno nel duomo di Graz e furono presiedute da monsignor Wilhelm Krautwaschl. Vi presero parte anche il cardinale Christoph Schönborn, l'arcivescovo Franz Lackner e altri vescovi, sacerdoti, diaconi, religiosi, rappresentanti di altre chiese e comunità religiose austriache, politici, parenti e amici. Al termine della celebrazione Leopold Städtler, compagno di ordinazione, ex vicario generale e decano dei sacerdoti della diocesi, presiedette il rito dell'ultima commendatio e della valedictio. Al termine del rito fu sepolto nella cripta dei vescovi del duomo.[12][13][14] La celebrazione fu trasmessa in diretta da ORF 2 e ORF III.[15]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Ich bin Optimist. Antworten junger Menschen. Fährmann, Wien 1970
  • Bei den Leuten. Erlebnisse und Gedanken eines Bischofs. 4. Aufl. Styria, Graz u. a. 1994, ISBN 3-222-12191-5
  • Eine gute Nachricht den Armen bringen. Dr.-Karl-Kummer-Institut f. Sozialpolitik u. Sozialreform in Steiermark, Graz 1995

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Gran Decorazione d'Onore in Oro con Stella dell'Ordine al Merito della Repubblica Austriaca - nastrino per uniforme ordinaria
Gran decorazione in oro con stella al merito della Stiria - nastrino per uniforme ordinaria
Anello d'onore della provincia della Stiria - nastrino per uniforme ordinaria
Anello d'onore della città di Graz - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Bischof Johann Weber verstorben, in katholische-kirche-steiermark.at, 23 maggio 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  2. ^ (DE) Karl Brodschneider, Altbischof Johann Weber verstorben, in neuesland.at, 24 maggio 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  3. ^ (DE) Kirche in Österreich trauert um Bischof Johann Weber, in dioezese-linz.at, 23 maggio 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  4. ^ a b (DE) Grazer Altbischof Johann Weber gestorben, in religion.orf.at, 23 maggio 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  5. ^ (DE) MitarbeiterInnen: Altbischof Johann Weber, in Pfarre Graz-St.Leonhard. URL consultato il 4 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2018).
  6. ^ (DE) Das Haus der Dienerinnen Christi in Graz, in dienerinnen-christi.de. URL consultato il 27 giugno 2020.
  7. ^ (DE) „Herzbischof“ Johann Weber gestorben, in steiermark.orf.at, 23 maggio 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  8. ^ (DE) Große Anteilnahme am Tod von Bischof Johann Weber, in katholische-kirche-steiermark.at, 23 maggio 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  9. ^ (DE) Traueranzeige der Stadt Graz – Johann Weber (pdf, S. 35.) (PDF), in BIG Bürgerinformation der Stadt Graz, giugno 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  10. ^ (DE) Begräbnis von Bischof Johann Weber, in katholische-kirche-steiermark.at, 25 maggio 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  11. ^ (DE) Grazer Altbischof Johann Weber 94-jährig verstorben, in wienerzeitung.at, 23 maggio 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  12. ^ (DE) Begräbnis von Altbischof Johann Weber, 3 giugno 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  13. ^ (DE) Requiem im Grazer Dom: Die Spitzen der Kirche und des Landes nahmen Abschied von Johann Weber, in kleinezeitung.at, 3 giugno 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  14. ^ (DE) Traueranzeigen Johann Weber, in kleinezeitung.at, 30 maggio 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.
  15. ^ (DE) ORF überträgt Begräbnis von Bischof Weber am 3. Juni, in kleinezeitung.at, 25 maggio 2020. URL consultato il 27 giugno 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Johann Weber: Festakademie für Bischof Johann Weber anläßlich der 30. Wiederkehr der Bischofsernennung. Kienreich, Graz 1999
  • Karl Amon e Maximilian Liebmann (a cura di): Kirchengeschichte der Steiermark. Styria, Graz u. a. 1997, ISBN 3-222-12183-4
  • Karl Amon (a cura di): Die Bischöfe von Graz-Seckau 1218–1968. Styria, Graz u. a. 1969
  • Johann Bruckmoser: Johann Weber. Kirche auf der Spur des Konzils. Styria, Graz u. a. 2001, ISBN 978-3-222-12887-5

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Graz-Seckau Successore
Josef Schoiswohl 10 giugno 1969 – 14 marzo 2001 Egon Kapellari
Predecessore Presidente della Conferenza episcopale austriaca Successore
Hans Hermann Groër, O.S.B. 6 aprile 1995 – 30 giugno 1998 Christoph Schönborn, O.P.
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