Johann Maier (ebraista)

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Johann Maier (Arriach, 15 maggio 1933Mittenwald, 16 marzo 2019) è stato un teologo e biblista austriaco, ebraista e studioso del Talmud.

Nel 1966[1] Fondò l'istituto Martin Buber dell'Università di Colonia, che fu la seconda facoltà di studi ebraici aperta in ordine di tempo in Germania, dopo quella della Libera Università di Berlino (istituita da Jacob Taubes nel 1963), seguita da quella dell'Università di Francoforte (Arnold Goldberg, nel 1968).[2][3]

Diresse per trent'anni l'istituto fino al pensionamento nel '96, quando si trasferì a Mittenwald, nell'Alta Baviera.

Talmud e Gesù storico[modifica | modifica wikitesto]

Johann Maier si occupò della datazione e della genesi storica dei passaggi del Talmud riferibili a Gesù Cristo.

Joseph Klausner rilevò possibili tracce del Gesù storico nei versi del Talmud riferiti alle popolazioni Tannaim (vissuti tra il 20 e 220 a.C.) ed Amoraim (attestati tra il 230-500 a.C.). Maier negò l'esistenza di riferimenti a Gesù nei versi relativi ai Tannaim, ed affermò che quelli riferiti agli Amoraim erano databili fra il tardo e il post-talmudico.[4] In merito al codice Sanhedrin 43a del Talmud babilonese, ha ipotizzato che il mago condannato a morte di cui parla il manoscritto sia Yeshua ben Panthera, vissuto nel secondo secolo, e che l'identificazione errata con Gesù di Nazareth deriverebbe dalla redazione in età post-talmudica di un passaggio relativo a Pandera.

In modo analogo, sostenne che il Yeshua di cui parla il codice Sanhedrin 107b fosse inizialmente riferito a Gehazi[5], servitore di Eliseo (2 Re 5:20-27[6])[7] e un'interpolazioni successiva avrebbe portato all'identificazione con Gesù.[8][9]

Le tesi di Maier muovono dall'assunto generale secondo il quale gli Ebrei palestinesi non ebbero relazioni col cristianesimo fino al tempo dell'imperatore Costantino. Secondo William Horbury[5], professore di studi ebraici e del cristianesimo primitivo al Corpus Christi College di Cambridge, ciò sarebbe invece smentito dall'avversione degli Ebrei residenti in Palestina nei confronti dei cristiani, e dalla solidarietà fra le comunità ebraiche sparse dell'impero romano.

Robert Van Voorst scrisse che la posizione di Meier era diametralmente opposta, più radicale ed acritica di quella espressa da Travers Herford nel 1906: se da un lato Maier asserì che i riferimenti a Gesù nel Talmud fossero aggiunte ed interpolazione medioevali, Herford affermò al contrario che tutti i testi fossero fedeli all'originale.[10][11]

Filosofia ebraica[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei principali campi di ricerca di Maier furono i collegamenti fra la filosofia giudaica e la storia della filosofia, analizzati in Intellektualismus und Mystik als Faktoren jüdischer Selbstdefinition del 1985.[12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (DE) Martin-Buber-Institut für Judaistik, su uni-koeln.de. URL consultato il 9 aprile 2019 (archiviato il 15 settembre 2012).
  2. ^ Peter Schäfer, Judaistik und ihr Ort in der universitas litterarum heute - Einige Überlegungen zum Fach Judaistik in Deutschland
  3. ^ (EN) Peter Schäfer, Arnold Goldberg's Bible Translation, in Jewish Studies Quarterly, vol. 14, n. 2, 2007, pp. 207-228, JSTOR 40753435. URL consultato il 20 febbraio 2022 (archiviato il 9 aprile 2019).
  4. ^ (EN) Peter Schäfer, Jesus in the Talmud, Princeton University Press, 9 febbraio 2009, p. 8, OCLC 781297850. URL consultato il 20 febbraio 2022 (archiviato il 9 aprile 2019).
  5. ^ a b (EN) William Horbury, Jews and Christians, su books.google.it, Bloomsbury Publishing, 15 luglio 2006, p. 105, ISBN 978-0-567-38956-5, OCLC 319493157.
  6. ^ 2Re 5:20-27, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  7. ^ Dorota Hartman, Segni del corpo, segni divini: descrizioni, lessico, interpretazioni di alcune patologie nei testi biblici ebraici e greci (PDF), in Rivista Biblica, 4° fasc., LXV (riv.B), Edizioni Dehoniane Bologna, 2017, p. 559, ISSN 0035-5798 (WC · ACNP). URL consultato il 9 aprile 2019 (archiviato il 9 aprile 2019).
  8. ^ Graham N. Stanton, Aspects of Early Christian-Jewish Polemic and Apologetic, NTS 31 (1985) 377-82, citato in A Gospel for a New People: Studies in Matthew (Edinburgh: T. & T. Clark, 1992)
  9. ^ Jesus of Nazareth Lord and Christ: Essays on the Historical Jesus, p. 167, ed. Joel B. Green, Max Turner - 1994, nota a piè di pagina: "Maier, Jesus von Nazareth has claimed that b. Sanh. 43a did not originally refer to Jesus: that identification was made only in post-Talmudic redaction. Horbury, however, has argued strongly that the sentences "on Passover Eve they hanged Jesus" and "Jesus the Nazarene" ...practised sorcery and deceived and led astray Israel" may be older than their immediate context ("Benediction," 57). "
  10. ^ (EN) Robert Van Voorst, Jesus Outside the New Testament: An Introduction to the Ancient Evidence, Wm. B. Eerdmans Publishing, 13 aprile 2000, p. 108, OCLC 1056592393. URL consultato il 9 aprile 2019 (archiviato il 9 aprile 2019).
  11. ^ Martin Hengel, Jesuszeugnisse außerhalb der Evangelien citato in (EN) Petr Pokorný; Jiří Mrázek; Jan Roskovec, Testimony and interpretation: early Christology, Bloomsbury Academic, 30 dicembre 2004, p. 156, OCLC 56656008.
  12. ^ (EN) Giuseppe Veltri, Renaissance Philosophy in Jewish Garb: Foundations and Challenges in Judaism on the Eve of Modernity, Brill, 2009, p. 14, OCLC 646008419. URL consultato il 19 aprile 2019 (archiviato il 9 aprile 2019).
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