Jean Séguy (sociologo)

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Jean Séguy (Duras, 5 marzo 1925Labruyère, 9 novembre 2007[1]) è stato un sociologo francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Educato in una famiglia cattolica della Francia sudoccidentale, tascorse parte della sua infanzia a Bône, in Algeria, dove suo padre lavorava per la fabbrica di tabacco.[2], Proseguì quindi gli studi al liceo di Orano, ma nel 1944 dovette temporaneamente interromperli per arruolarsi nella Prima Armata Francese, di stanza in Algeria, dalla quale fu smobilitato l'anno successivo con la decorazione della Croix de guerre.[3]

Sotto l'influenza di Henri Desroche, i suoi interessi di ricerca si orientarono verso la sociologia della religioni.[4] Nel 1960, entrò nei ranghi del CNRS, dove rimase tutta la vita fino ad assumerne la posizione di vertice.[5] Contestualmente, entrò a far parte del Gruppo di Studio della Sociologia delle Religioni[6], del quale rimase membro fino al pensionamento nel '93.

Dal 1966 al 1990 fu docente dell'École des hautes études en sciences sociales[7], e, dal 1980 al 1988, fu caporedattore della rivista Archives de sciences sociales des religions.[4]

Nel 1970, si laureò all'Università di Parigi in lettere, con specializzazione in letteratura inglese. Si iscrisse quindi al corso di storia delle religioni dell'École Pratique des Hautes Etudes, dove ebbe occasione di frequentare i seminari di Oscar Cullmann e di Émile-Guillaume Léonard.[2]

Nei primi anni '70, difese una dissertazione di dottorato sugli anabattisti e sui mennoniti in Francia, intitolata Les assemblées anabaptistes-mennonites de France, che fu pubblicata nel '77.[8][9]

Lo studio di Max Weber e di Ernst Troeltsch lo portarono ad interessarsi dei culti, dei conflitti religiosi e del Cristianesimo, con particolare riferimento al Protestantesimo con le sue sette anticonformiste, nonché all'Avventismo. Nel 1973, si affermò come sociologo delle religioni di fama internazionale, a seguito della pubblicazione del volume Les Conflits du dialog, relativo alle attività ecumeniche delle confessioni cristiane minori.[10]

Muore a Labruyère, all'età di ottantadue anni.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Nella tesi pubblicata nel '77, Jean Seguy si occupò della storia degli anabattisti mennoniti dal XVI secolo all'età contemporanea, in una prospettiva diacronica. Dapprima, descrisse le origini dell'anabattismo a Strasburgo, nel resto dell'Alsazia, a Montbéliard e nella Lorena.[11]

Nel XVII secolo, la repressione dell'anabattismo bernese aveva provocato l'esilio e la migrazione di queste comunità a Sainte-Marie-aux-Mines, dalla quale furono nuovamente espulsi nel 1712. Dopo aver descritto il progressivo influsso del pietismo sulla nozione e la pratica anabattista della pietà religiosa, la vita sociale e professionale, studiò le profonde trasformazioni del dopoguerra e i collegamenti instaurati con le comunità statunitensi di origine mennonita.[11]

La sua attività ricercatore fu riconosciuta nel campo della storia sociale del Protestantesimo. Specialista nell'anticonformismo religioso, lasciò in eredità un'importante opera intellettuale negli ambiti della sociologia del carisma, dell'autorità e delle dinamiche interne alla comunità utopica.[12]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Les Sectes protestantes dans la France contemporaine, Paris, Beauchesne, 1956.
  • Ernst Troeltsch et sa sociologie du christianisme, Paris, Cercle Ernest Renan, 1961.
  • Les Conflits du dialogue, Paris, Le Cerf ed., 1973.
  • Les Assemblées anabaptistes-mennonites de France, Paris; La Haye, Mouton, 1977.
  • Christianisme et société. Introduction à la sociologie de Ernst Troeltsch, Paris, Le Cerf ed., 1980.
  • Conflit et utopie, ou Réformer l'Église. Parcours wébérien en douze essais, Paris, Le Cerf ed., 1999.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Seguy Jean, su deces.matchid.io.
  2. ^ a b Danièle Hervieu-Léger, Jean Séguy, ou le compromis impossible, in Archives de sciences sociales des religions, 2020, pp. 185-216
  3. ^ Philippe Gardy, Un sociologue des religions en occitanisme, Jean (-Baptiste) Séguy, in Lengas, n. 85, 2019, DOI:10.4000/lengas.3041..
  4. ^ a b Danièle Hervieu-Léger, In Memoriam Jean Séguy (1925-2007), in Archives de sciences sociales des religions, 2008, nº141.
  5. ^ (FR) Jacques Maître, L’entrée de Jean Séguy dans le GSR, in Archives de sciences sociales des religions, n. 141, 2008, pp. 157-158. URL consultato il 6 marzo 2020..
  6. ^ (FR) Sito del Groupe Sociétés, Religions, Laïcités, su gsrl-cnrs.fr.
  7. ^ (FR) Jean Séguy, su universalis.fr, Universalis. URL consultato il 7 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2009).
  8. ^ Record bibliografico su WoldCat, OCLC 1070492909
  9. ^ (FR) Regard sur Jean Séguy — Un sociologue du non-conformisme religieux chrétien (PDF), su blogdesebastienfath.hautetfort.com, Sébastien Fath, 12 dicembre 2008. URL consultato il 14 luglio 2009.
  10. ^ Hervieu-Léger (2008), 156.
  11. ^ a b Michel Reulos, Jean Seguy, Les assemblées anabaptistes-mennonites de France, in Revue d’histoire moderne et contemporaine, vol. 26, n. 2, aprile-giugno 1979, pp. 313-315. URL consultato l'8 marzo 2020.
  12. ^ (FR) Sébastien Fath, Regard sur Jean Séguy. Un sociologue du non-conformisme religieux chrétien, su blogdesebastienfath.hautetfort.com, 19 dicembre 2008. , lettura tenuta all'EHESS.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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