Jean Clareboudt

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Jean Clareboudt nel 1995 circa, accanto ad una sua scultura

Jean Clareboudt (Lione, 11 maggio 1944Istanbul, 7 aprile 1997) è stato uno scultore francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La sua vita si è svolta tra Parigi, dove ha studiato arti grafiche tra il 1961 e il 1965, e il villaggio di La Pierre-Percée, vicino a La Chapelle-Basse-Mer, un comune soppresso che in seguito è stato fuso con un altro comune per formare Divatte-sur-Loire nel dipartimento della Loira Atlantica.

Nel 1962 soggiorna in Danimarca per frequentare lo scultore Robert Jacobsen, mentre nel 1967 frequenta la École nationale supérieure des beaux-arts sotto l'insegnamento dello scultore Étienne Martin. Le sue opere sono di genere astratto[1].

Tra le numerose mostre personali e collettive vanno ricordate quelle al Museum of Modern Art, al Centro Georges Pompidou, in varie gallerie francesi, danesi, delle Antille francesi ed in vari parchi e giardini, anche italiani, in cui le sue opere "spaziali ed astratte" nei quali "le sculture sembrano acquistare una presenza enigmatica"[2]. Tra le mostre va ricordata anche l'importante collettiva del 1996 "Jardins d'Hesdin, Jardins d'Eden", con la partecipazione del suo amico Régis Deparis e di autori come Piero Gilardi, Ugo Nespolo, Sabine Weiss, Andy Goldsworthy, Isabelle Plat, Mauro Tozzi, Enrico Baj ed altri.

Nel 1992 il "Romaeuropa Festival 1992", nel cui programma di mostre e proiezioni, ha organizzato e promosso "Videoarte 4: pittura e cinema" a cura di Jean-Marie Drot, tra i vari filmati e cortometraggi di Alain Resnais, Pierre Kast, Benoît Jacquot, Fernand Léger, Gérard Fromanger, Jean-Claude Rousseau, Christian Boltanski, e molti altri, non sfigurava "La table" (13', 16 mm.) di Jean Clareboudt[3].

A quanto ne sappiamo la morte dello scultore è avvenuta in seguito ad incidente stradale insieme alla moglie Jocelyne mentre si trovava a Istanbul[4].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Gérard Macé, Là-haut, ailleurs et ici-bas le firmament à proprement parler dans les travaux de Jean Clareboudt, in BnF Catalogue général, 23 gennaio 2015. URL consultato il 15 febbraio 2023.
  2. ^ (EN) Gerard-Georges Lemaire, Jean Clareboudt, in Artforum, maggio 1983. URL consultato il 15 febbraio 2023.
  3. ^ Jean-Marie Drot, Colette Veaute, Videoarte 4, in Fondazione Romaeuropa, luglio 1992. URL consultato il 15 febbraio 2023.
  4. ^ (FR) Le sculpteur Jean Clareboudt meurt dans un accident de voiture, in La Croix, 11 aprile 1997. URL consultato il 15 febbraio 2023.

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