Jean Choux

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Jean Choux (Ginevra, 6 marzo 1887Parigi, 6 marzo 1946) è stato un regista francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Iniziò a svolgere la professione di giornalista in Svizzera e pubblicò una raccolta di poesie[1]. Nel 1925, girò in Svizzera il suo primo film, La Vocation d'André Carel o La Puissance du travail con Michel Simon e Blanche Montel. Si trasferì quindi a Parigi dove girò altri cinque film muti, tutti interpretati da sua moglie, l'attrice Thérèse Reignier, fra i quali La Terre qui meurt (1926) e Le Baiser qui tue (1929).

Nel 1931 ottiene un gran successo[1] con l'adattamento cinematografico di Jean de la Lune di Marcel Achard con Madeleine Renaud, Michel Simon e René Lefèvre. Lo stesso anno, diresse Arletty, nella sua prima apparizione sugli schermi cinematografici, in Un chien qui rapporte. Fra gli altri suoi film si ricordano Maternité con Françoise Rosay (1934), Le Greluchon délicat con Alice Cocéa e Harry Baur (1934), Paris con Harry Baur (1936), Paix sur le Rhin con Françoise Rosay e Dita Parlo (1938). Nel 1939 si recò a Roma per girare il film Angélica con Viviane Romance e nel frattempo scoppiò la seconda guerra mondiale; prima di tornare in Francia realizzò il film italo-spagnolo, La Naissance de Salomé[1].

Nel 1942, il suo film La Femme perdue con Renée Saint-Cyr fu «uno dei maggiori successi commerciali del periodo dell'occupazione tedesca[1] ». Il suo ultimo film, L'Ange qu'on m'a donné, uscì alla fine di marzo 1946, tre settimane dopo la sua morte.

Scrisse il saggio, Michel-Ange et Paul Valéry[1].

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Opere letterarie[modifica | modifica wikitesto]

  • La Critique au coin d'un bois, con Albert Rheinwald, Genève, Imprimerie de la Suisse, 1921
  • La Louange des arbres, des eaux et des monts, poesie, Ambilly, Société d'imprimerie d'Ambilly, 1924
  • Michel-Ange et Paul Valéry, saggio, Paris, Valdemar Rasmussen éditeur, 1932
  • L'Homme qui a dit : non!, poema postumo scritto durante l'occupazione, in Colonel Rémy, De Gaulle cet inconnu, Monte-Carlo, Solar, 1947

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e Claude Beylie et Philippe d'Hugues, Les oubliés du cinéma français, préface de Jean-Charles Tacchella, Éditions du Cerf, 1999, p. 39-42

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN226412918 · ISNI (EN0000 0003 6340 5665 · LCCN (ENn2009014785 · GND (DE106211230X · BNF (FRcb14659234t (data) · J9U (ENHE987007371625905171 · WorldCat Identities (ENlccn-n2009014785