Japan Foundation
La Fondazione Giappone (giapponese: 国際交流基金, Kokusai Kōryū kikin, it. "fondo di scambio internazionale") è un'istituzione culturale giapponese la cui missione è promuovere e diffondere la lingua e la cultura giapponese. Può essere visto come la controparte giapponese dell'Istituto Cervantes italiano.[1]
Panoramica[modifica | modifica wikitesto]
La Fondazione Giappone è stata fondata nel 1972 come successore della “Kokusai Bunka Shinkokai” (KBS, 交際文化振興会), fondata nel 1934. La fondazione gestisce programmi di scambio per scienziati, artisti e specialisti e sostiene finanziariamente la ricerca sul Giappone e l'insegnamento della lingua giapponese all'estero. La Fondazione Giappone gestisce il test di lingua giapponese più popolare, il JLPT. La fondazione partecipa a eventi culturali, produce e distribuisce materiali sulla cultura giapponese e conduce indagini e ricerche per gestire programmi di scambio culturale internazionale.
La Biblioteca della Fondazione giapponese (国際交流基金図書館) ha una collezione di libri e riviste sul Giappone. Fu lanciato dalla KBS all'inizio degli anni '30 e si unì alla Japan Foundation nel 1972. Nel 1990 la biblioteca contava oltre 40.000 volumi con un focus sulle scienze umane e sociali. Di questi, 22.000 sono stati scritti in inglese o in altre lingue europee. C'erano anche 3.000 tesi di dottorato sugli studi giapponesi scritte da studenti americani. Fanno parte del tesoro della biblioteca importanti studi giapponesi di Lafcadio Hearn, Philipp Franz von Siebold e Engelbert Kaempfer. La biblioteca ha pubblicato “Legge e giustizia nel Giappone Tokugawa” nel 1988 in 9 volumi.
L'Istituto giapponese di cultura in Roma venne aperta nel 1962 come primo centro culturale giapponese fuori dal Giappone. Originariamente era gestito dalla Fondazione giapponese per la promozione della cultura (fondata nel 1934), una società privata sotto la giurisdizione del Ministero degli affari esteri, ma nel 1972 fu fondata la Fondazione giapponese che ne subentrò. Si trova alle spalle del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e non lontano dal fiume Tevere. Oltre alla struttura, la Fondazione Giappone dispone anche di un giardino giapponese. Ogni anno c'è un festival del cinema giapponese, da poco anche online. Aiutano anche a doppiare i film giapponesi in italiano o ad aggiungere i sottotitoli e viceversa. Sebbene la Japan Foundation abbia filiali in tutto il mondo, le uniche altre istituzioni che portano il nome di "Istituto Culturale Giapponese" sono l'Istituto Culturale Giapponese a Colonia e l'Istituto Culturale Giapponese a Parigi.[2]
Fondazione Giappone globale[modifica | modifica wikitesto]
La Fondazione Giappone ha sede a Tokyo e ha una filiale a Kyoto. Ci sono anche due istituti nazionali di lingua giapponese a Saitama e Osaka.
A livello internazionale, la Fondazione Giappone mantiene 26 filiali estere in 25 paesi:[3]
Asia e Oceania[modifica | modifica wikitesto]
- Australia (Sydney)
- Birmania (Yangon)
- Cambogia (Phnom Penh)
- Cina (Pechino)
- Corea del Sud (Seul)
- Filippine (Manila)
- India (Nuova Delhi)
- Indonesia (Giacarta)
- Laos (Vientiane)
- Malaysia (Kuala Lumpur)
- Thailandia (Bangkok)
- Vietnam (Hanoi)
Americhe[modifica | modifica wikitesto]
- Brasile (San Paolo)
- Canada (Toronto)
- Messico (Città del Messico)
- Perù (Lima)
- Stati Uniti (New York, Los Angeles)
Europa, Medio Oriente e Africa[modifica | modifica wikitesto]
- Egitto (Cairo)
- Francia (Parigi)
- Germania (Colonia)
- Italia (Roma)
- Russia (Mosca)
- Spagna (Madrid)
- Regno Unito (Londra)
- Ungheria (Budapest)
Rivista di Wochi Kochi[modifica | modifica wikitesto]
Rivista di Wochi Kochi (をちこちマガジン) è un sito web giapponese progettato dalla Japan Foundation per aumentare il potere di trasmissione di informazioni sulla cultura giapponese nel mondo. Ha sostituito le riviste cartacee Kokusai-Kouryu (Commercio internazionale, 1974–2004) e Wochi-Kochi (Lontano e vicino, 2004–2009). Quelle erano le uniche riviste cartacee nazionali pubblicate appositamente per gli "scambi culturali internazionali". La stessa parola "wochi-kochi" è un pronome dell'antica lingua giapponese "Yamato" che significa "qui e là" o "il futuro e il presente". Come il titolo del web magazine, "wochi-kochi" illustra luoghi e tempi ed esprime il desiderio di diffondere la lingua/cultura giapponese all'estero, inoltre, svolge un ruolo di ponte culturale tra paesi e popoli. Mantenendo quegli aspetti delle riviste precedenti, il sito web della rivista Wochi-Kochi pubblica ogni mese interviste, articoli e storie serializzate scritte da esperti di vari settori professionali.[4]
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Organizzazione Nazionale del Turismo Giapponese
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Jpf.go.jp, The Japan Foundation, 27 luglio 2011.
- ^ italiagiappone.it, Fondazione Italia Giappone, 30 dicembre 2023.
- ^ (EN) jpf.go.jp, JF Worldwide, 12 dicembre 2023.
- ^ (EN) Our Expectations for Start of a Magazine “Wochi Kochi”, su jpf.go.jp. URL consultato il 16 gennaio 2024 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2012).
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fondazione Giappone
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autorità | VIAF (EN) 151836141 · ISNI (EN) 0000 0001 2111 9797 · ULAN (EN) 500309687 · LCCN (EN) n78088015 · GND (DE) 16237-1 · BNE (ES) XX144007 (data) · BNF (FR) cb11868543h (data) · J9U (EN, HE) 987007263816105171 · NDL (EN, JA) 00260127 · WorldCat Identities (EN) lccn-n78088015 |
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