Irene Ghergo

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Irene Ghergo (Roma, 4 maggio 1946) è un'autrice televisiva italiana.

Tra le autrici televisive più conosciute, ha lavorato per svariati programmi di successo, collaborando per lungo tempo con Gianni Boncompagni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia del famoso "fotografo dei nobili e delle dive" Arturo[1], sposatasi a diciotto anni, ha poi divorziato; è madre di tre figli. La sorella Cristina è una nota fotografa. Ha esordito in televisione affiancando in qualità di autrice Gianni Boncompagni in Pronto, Raffaella?, avviando così col noto regista un sodalizio artistico durato diversi anni.[2] Insieme a Boncompagni ha curato anche diverse edizioni di Domenica in, condotte da Toto Cutugno, Marisa Laurito e Edwige Fenech, trasmesse dal 1987 al 1990.[2] Sempre al fianco di Boncompagni nel 1991 ha portato al debutto, su Canale 5 prima e poi su Italia 1 il varietà pomeridiano Non è la Rai, insieme a tutti gli spin-off, Primadonna, Bulli e pupe e Rock 'n' Roll; nell'ambito del programma si occupava anche dell'immagine delle ragazze protagoniste.[2]

Terminata l'esperienza in Mediaset è tornata in Rai, dove ancora una volta con Boncompagni ha realizzato il varietà di seconda serata di Rai 2 Macao (1997). Sempre per Rai 2 ha curato la trasmissione di Piero Chiambretti Chiambretti c'è.[2] Nel 2001 è stata tra gli autori di Popstars, format di successo di Italia 1 dal quale sono nate le Lollipop, primo gruppo musicale italiano creato in maniera totalmente mediatica.[2] In seguito, ha curato le interviste di Odeon 2. Tutto questo fa spettacolo sat in onda sulle reti satellitari Rai e la trasmissione di Rai Extra Flop (2004). Dal 2005 è stata nuovamente autrice per Piero Chiambretti in Markette - Tutto fa brodo in TV su LA7.[2] Nel 2011 è stata coautrice del discusso show di Vittorio Sgarbi Ci tocca anche Vittorio Sgarbi, subito sospeso da Rai 1 per via degli ascolti, fra i più bassi mai registrati nell'orario della prima serata. Nel 2018 ha collaborato alla realizzazione del format Belve.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giorgio Dell'Arti, Irene Ghergo, su cinquantamila.it. URL consultato il 10 novembre 2022.
  2. ^ a b c d e f Grasso, pp. 326-327.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]