Ilario Pegorari

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Ilario Pegorari
Ilario Pegorari nel 1981
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Sci alpino
Specialità Discesa libera, slalom gigante, slalom speciale, combinata
Squadra Fiamme Oro[1]
Termine carriera 1975
Palmarès
Trofeo Vittorie
Coppa Europa 1 trofeo

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Ilario Pegorari (Caspoggio, 9 gennaio 1949[2]Ruapehu, 17 agosto 1982[3]) è stato uno sciatore alpino e allenatore di sci alpino italiano, vincitore della Coppa Europa nel 1972.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Carriera sciistica[modifica | modifica wikitesto]

Sciatore polivalente, Pegorari esordì in Coppa del Mondo nella stagione 1969-1970[senza fonte] e in Coppa Europa nella stagione inaugurale, 1971-1972, aggiudicandosi il primo titolo della storia della competizione e piazzandosi al 2º posto nelle classifiche di slalom gigante e di slalom speciale e al 3º in quella di discesa libera[4]. In Coppa del Mondo ottenne il primo risultato di rilievo il 4 febbraio 1973 a Sankt Anton am Arlberg in slalom speciale (10º) e salì due volte sul podio, il 4 marzo successivo a Mont-Sainte-Anne nella medesima specialità (2º dietro al compagno di squadra Gustav Thöni) e il 15 marzo seguente a Naeba (3º alle spalle del francese Jean-Noël Augert e del tedesco occidentale Christian Neureuther). Il 12 gennaio 1975 ottenne l'ultimo piazzamento di rilievo in Coppa del Mondo, a Wengen in slalom speciale (9º), e ai successivi Campionati italiani 1975 colse l'ultimo risultato della sua carriera, la medaglia d'argento nello slalom speciale[5]; non prese parte a rassegne olimpiche e non ottenne piazzamenti ai Campionati mondiali.

Carriera da allenatore[modifica | modifica wikitesto]

Ilario Pegorari (a destra) in veste di allenatore con Paolo De Chiesa (al centro) e Piero Gros (a sinistra) nel 1981

Dopo il ritiro Pegorari restò nell'ambiente del Circo bianco come allenatore della squadra azzurra; in questa veste si recò in Nuova Zelanda, dove, il 17 agosto 1982 sul monte Ruapehu, a causa di un grave incidente stradale perse la vita all'età di 33 anni assieme allo sciatore Bruno Nöckler, al preparatore atletico Karl Pichler e al massaggiatore Ivano Ruzza[3].

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Coppa del Mondo[modifica | modifica wikitesto]

  • Miglior piazzamento in classifica generale: 20º nel 1973
  • 2 podi (entrambi in slalom speciale):
    • 1 secondo posto
    • 1 terzo posto

Coppa Europa[modifica | modifica wikitesto]

Campionati italiani[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Combinata, Colò a quota cinque ori, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 27 marzo 2004. URL consultato il 6 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2014).
  2. ^ Marco Grassi, 1970: Esplode Gustavo Thoeni (PDF), in Sciatori d'epoca. Storia della Valanga azzurra, vol. 3, n. 3, 1970, p. 4. URL consultato il 6 luglio 2023.
  3. ^ a b (EN) Bruno Nöckler, su olympedia.org. URL consultato il 6 luglio 2023.
    Francesco Velluzzi, La strage delle strade sconvolge lo sport, in La Gazzetta dello Sport, 13 agosto 2000, p. 2. URL consultato il 6 luglio 2023.
  4. ^ a b (DE) Risultati della Coppa Europa 1972 su ÖSV-Siegertafel, su oesv.at. URL consultato il 6 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  5. ^ a b L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di discesa maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 27 marzo 2021. URL consultato il 6 luglio 2023.
    L’albo d’oro del gigante maschile nei Campionati Italiani Assoluti, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 25 marzo 2023. URL consultato il 6 luglio 2023.
    L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di slalom maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 23 marzo 2021. URL consultato il 6 luglio 2023.
    L’albo d’oro dei Campionati Italiani Assoluti di combinata maschile, su fisi.org, Federazione italiana sport invernali, 28 marzo 2021. URL consultato il 6 luglio 2023.
  6. ^ Ilario Pegorari, su coni.it, Comitato olimpico nazionale italiano. URL consultato il 6 luglio 2023.

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