Il ragazzo celeste

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Il ragazzo celeste
Titolo originaleJean le Bleu
AutoreJean Giono
1ª ed. originale1932
1ª ed. italiana1999
Genereromanzo
Sottogenereromanzo di formazione/autobiografico
Lingua originalefrancese

Il ragazzo celeste (Jean le Bleu) è un romanzo di formazione autobiografico dello scrittore francese di origine italiana Jean Giono, pubblicato nel 1932.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Jean è un bambino e scopre i mondi dei suoi genitori, in apparenza molto diversi. Il padre è un ciabattino (anch'egli di nome Jean) e riceve assai spesso le visite di italiani fuggiti in Francia per ragioni politiche: quindi sembra che mastro Jean trascorra il suo tempo in discussioni con essi. In realtà è un uomo di poche parole, sempre pronto a offrire un piatto caldo ai fuggiaschi bisognosi, accompagnato con un piccolo ma avveduto consiglio. La mamma invece è sarta in un altro piano della casa e le sue lavoranti hanno l'incombenza di preparare e condurre a scuola il piccolo che, vestito come un signorino, raccoglie e serba le diverse sensazioni ricevute dalle giovani.

Ben presto l'orizzonte di Jean si allarga a comprendere gli altri abitanti della casa, del cortile ed infine del paesino. Due bizzarri musicisti sono incaricati dal padre di educare il bambino alla musica: Jean non apprende però uno strumento, ma impara a fischiettare i brani di Bach, Mozart e altri maestri che i due stravaganti suonano con flauto e violino. Ora l'approccio alla vita di Jean è divenuto tale da esplorare tutti i suoni e ricercare in essi la mano dei grandi musicisti.

Verso i tredici anni Jean si ammala e devono estrargli il pus dalla gola. Quando si riprende, viene mandato dal padre in una fattoria per recuperare le forze vivendo all'aria aperta. La sua educazione continua grazie a un signore che il sabato gli fa lezione, in previsione di entrare in collegio durante l'autunno. Divenuto lungo e molto magro, con un aspetto emaciato, Jean è ora cresciuto e sente le prime pulsioni della futura virilità. Molti sogni, innumerevoli storie gli riempiono l'anima, toccando tutti i registri emotivi e portandolo sempre più lontano dalla vita quotidiana. Da questa crisalide e dal collegio egli esce giovane uomo, ancora e sempre vestito di celeste, il colore prescelto per gli impiegati della banca dove entra a svolgere il suo primo lavoro.

Ora Jean conosce l'amore e ha visto invecchiare le lavoranti della mamma. Il babbo è anch'egli sulla strada della vecchiaia e della malattia. Resta ancora un amico, Franscèsc Odripano, che narra le sue storie di unico figlio di un prelato italiano: storie allucinate, impressionanti, che Jean farà confluire nelle future perdite dovute alla partecipazione alla guerra e al massacro insensato patito a Verdun. L'anno 1914, il diciannovesimo di Jean, si è presentato come un anno fecondo e ricco di promesse, migliore degli anni che lo avevano preceduto. Così per il giovane, sempre trasognato, si apre la stagione più buia, senza un preavviso di sorta:

«Fu facile per me andare in guerra senza grande turbamento, semplicemente perché ero giovane e perché, su tutti i giovani, si faceva soffiare un vento che odorava di vela marina e di pirata.[1]»

Opere derivate[modifica | modifica wikitesto]

Dal libro sono state tratte le seguenti trasposizioni:

Edizioni in italiano[modifica | modifica wikitesto]

  • Jean Giono, Il ragazzo celeste, traduzione di Francesco Bruno, collana Narratori della Fenice, Parma: U. Guanda, 1999

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ J. Giono, Il ragazzo celeste, trad. di Francesco Bruno, Explicit
  2. ^ La moglie del fornaio (1938), su filmscoop.it. URL consultato il 25 luglio 2023.
  3. ^ La moglie del fornaio, su cinema.ilsole24ore.com. URL consultato il 25 luglio 2023.
  4. ^ (EN) Jean le Bleu (1979), su imdb.com. URL consultato il 25 luglio 2023.
  5. ^ (EN) Jean le Bleu 1979, su avclub.com. URL consultato il 25 luglio 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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