Il gran maestro di Santiago

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Il gran maestro di Santiago
Dramma in tre atti
Luisa Rivelli e Augusto Mastrantoni ne Il gran maestro di Santiago (1959)
AutoreHenry de Montherlant
Titolo originaleLe Maître de Santiago
Lingua originalefrancese
GenereTeatro
Composto nel1945
Prima assoluta26 gennaio 1948
Théâtre Hébertot
Prima rappresentazione italiana22 settembre 1948
Teatro La Fenice[1]
Personaggi
  • Don Alvaro Dabo
  • Don Bernal de la Encina
  • Don Fernando de Olmeda
  • Don Gregorio Obregon
  • Le Marquis de Vargas
  • Le Marquis de Letamendi
  • Le Comte de Soria
  • Mariana
  • Tia Campanita
Riduzioni cinematograficheTV:
 

Il gran maestro di Santiago è un dramma scritto da Henry de Montherlant nel 1945 e rappresentato per la prima volta al Théâtre Hébertot nel 1948. È un dramma austero e scarno in cui ogni elemento concorre alla costruzione del personaggio principale quale termine di confronto per tutta l'umanità. È la prima opera della cosiddetta trilogia cattolica dei «drammi sacri».[3]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Don Alvaro Dabo, maestro dell'ordine cavalleresco di Santiago persegue in un crescente isolamento un ideale di vita monastica ed ascetica. Tutto ciò che può distoglierlo da questo suo ideale, la gloria, la ricchezza, l'affetto stesso della figlia Mariana, è allontanato inesorabilmente dalla sua vita.

L'azione, ridotta al minimo, consiste solo nel tentativo da parte di tutti i cavalieri e in particolare di don Bernal, padre del giovane amato da Mariana, di indurre don Alvaro a partire per il Nuovo Mondo dove potrà servire la patria e acquistare insieme gloria e ricchezza.

Da parte del Maestro di Santiago non vi è che il rifiuto reciso ed assoluto a tale proposta («L'oro faceva gola, allora [prima della presa di Granada], perché dava potere, e il potere serviva a fare grandi cose. Ora invece si ama il potere perché frutta oro, e quell'oro serve a far bassezze»). Mariana cede un momento alla lusinga di un amore terreno e di una vita meno austera ma rientra ben presto, sacrificando tutta sé stessa, nell'orbita morale del padre, da cui è infine accolta come partecipe dello stesso ideale di perfezione. («Dio non vuole né cerca: Egli è l'eterna calma. Non volendo niente tu rispecchierai Dio. [...] Partiamo per vivere. Partiamo per essere morti e viventi in mezzo ai viventi»).[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Le Maître de Santiago, Biennale di Venezia, IX Festival Internazionale del Teatro, su Archivio Storico Teatro La Fenice di Venezia. URL consultato il 21 agosto 2017 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2017).
  2. ^ Teatro 1959 – 1960, su Rai Teche.
  3. ^ a b Carla Bruner, Il teatro cattolico di Henry de Montherlant, in Studium, n. 6, giugno 1959, p. 402.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Henry de Montherlant, Il gran maestro di Santiago: dramma in tre atti, in Sipario : rassegna mensile dello spettacolo, traduzione di Cesare Vico Lodovici, n. 45, 1950, pp. 53-66.
  • Henry de Montherlant, Il gran maestro di Santiago; La regina morta; Malatesta, traduzione di Massimo Bontempelli e Camillo Sbarbaro, Milano, Roma, Bompiani, 1952.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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