Hoya (botanica)

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Hoya
Hoya carnosa
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Lamiidi
OrdineGentianales
FamigliaApocynaceae
SottofamigliaAsclepiadoideae
TribùMarsdenieae
GenereHoya
R.Br., 1810
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineGentianales
FamigliaAsclepiadaceae
GenereHoya
Nomi comuni

Fiore di cera

Specie

Hoya R.Br., 1810 è un genere di piante della famiglia delle Apocinacee[1], diffuso nel sud-est dell'Asia, in Australia e in Polinesia[2].

Il nome del genere è un omaggio al botanico inglese Thomas Hoy (1750–1822), capo giardiniere del duca di Northumberland, nel XVIII secolo.

In Italia la Hoya carnosa è nota anche con il nome colloquiale di fiore di cera.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Per la gran parte sono rampicanti, ma alcune si presentano con l'aspetto di arbusti, altre sono striscianti.

I fusti si abbarbicano al supporto loro fornito e possono raggiungere la lunghezza eccezionale di 10 metri.

Producono fiori stellati e dalla consistenza cerosa di circa 1 cm di diametro. Formano grappoli di 15-20 fiorellini di lunga durata che spesso si protrae per tutta la stagione estiva. Le tonalità variano dal rosa al giallo. Sovente sono molto profumati e ricchi di nettare[3].

Le foglie, opposte, sono spesse[4], carnose, quasi succulente, lanceolate, lunghe 5–10 cm dal bel colore verde acceso; in molte specie presentano alcune screziature più chiare.

Tassonomia[modifica | modifica wikitesto]

Il Sistema Cronquist assegna il genere Hoya alla famiglia delle Asclepiadacee[5] mentre la classificazione APG lo colloca nella famiglia delle Apocinacee[6].

Il genere comprende oltre 500 specie[1], tra cui:

Alcune specie[modifica | modifica wikitesto]

Coltivazione[modifica | modifica wikitesto]

Le Hoya amano il caldo e resistono fino a 30-34 gradi C. Alcune varietà sopportano temperature prossime allo zero centigrado per brevi periodi, se in postazione riparata dal vento e dal gelo, e senza eccessiva umidità; questo è facilitato dalla collocazione sorretta da tralicci ed accostata s. Per la scarsa tolleranza all'acqua nei periodi freddi è di difficile coltivazione in piena terra, dove le radici soffrono per eccesso di umidità. Per quanto concerne la resistenza al freddo possono rendersi utili dispositivi di protezioni o ritiri in serra[7].

L'esposizione migliore è una luminosità elevata per potere ottenere la fioritura, ma riparata dai raggi solari diretti; infatti in natura non si tratta di una pianta autonoma ma (per la maggior parte delle varietà coltivate) di un rampicante epifita che cresce nella chioma degli alberi, in ambiente tropicale molto luminoso, ma discretamente ombreggiato dalla chioma dell'albero tutore.

Le annaffiature dovranno essere regolari in estate, senza mai lasciar seccare il terriccio, (specialmente per Hoya bella), che deve essere ricco di detriti vegetali, e molto ben drenato. Le condizioni di substrato permanentemente inzuppato sono pericolose, in quanto l'apparato radicale è piuttosto delicato e tende a marcire. Ridurre ad annaffiature occasionali in inverno.

Malattie e parassiti[modifica | modifica wikitesto]

L'Hoya non presenta particolari problemi. Richiede quindi solo minimi accorgimenti, e attraverso pochi semplici segnali comunica il suo stato di salute anche se può essere tuttavia soggetta ad infestazioni di cocciniglia cotonosa (Icerya purchasi).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Hoya, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 14 dicembre 2023.
  2. ^ (EN) International Hoya association, su international-hoya.org. URL consultato il 5 gennaio 2014.
  3. ^ Hoya (Fiore di cera): Consigli, Coltivazione e Cura, in L'eden di Fiori e Piante, 17 novembre 2009. URL consultato il 26 giugno 2017.
  4. ^ (EN) Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 5 gennaio 2014.
  5. ^ (EN) Cronquist A., An integrated system of classification of flowering plants, New York, Columbia University Press, 1981, ISBN 9780231038805.
  6. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  7. ^ Coltivazione di Hoya, su collectorscorner.com.au. URL consultato il 5 gennaio 2014 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2014).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Sigrid Liede-Schumann & Ulrich Meve, Hoya [collegamento interrotto], su The Genera of Asclepiadoideae, Secamonoideae and Periplocoideae (Apocynaceae).
  • Galleria fotografica in italiano, su swedishhoyasociety.com. URL consultato il 5 maggio 2007 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2007).
  • Photographs of Correctly named Hoya species, su members.tripod.com.
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